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Ciao a tutte! 

Scusate l'attesa, da adesso proverò a scrivere almeno un capitolo a settimana in modo da finire la storia entro dicembre. 

Sto buttando giù idee per una nuova storia con personaggi diversi, sempre un mafia romance, spero che vi piaccia almeno quanto questo. Grazie per tutto il vostro supporto, quando ho iniziato a scrivere la storia di Angela e Antonio non avrei mai creduto di riuscire a coinvolgere così tante persone.

Preparatevi al finale, arriverà tra qualche settimana e spero di riuscire a emozionarvi.

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Angela, 26 aprile 2023


Dopo giorni di isolamento in una stanza d'albergo che sembra più uno sgabuzzino, una delle ragazze di Guarelli entra nella mia cella, portandosi dietro tutto l'occorrente per rendermi presentabile. Io incrocio le braccia, lei sospira.

"Ti prego, non farmelo chiamare. Saresti la quarta stasera." Mi dice.

"Sarò la quarta." Le rispondo. "Perché col cavolo che mi trasformi in una bambola per quei deficienti."

Lei non fa altro che chiamare Guarelli al telefono e lui le dice di passarmelo.

"Non ho tempo da perdere con te, fai quello che vuoi, tanto sei già stata venduta. L'asta è solo una formalità, ho preso accordi."

"Che cazzo hai fatto? Con chi?" ribatto, sconvolta. D'altra parte, mi aveva avvertita, mi aveva detto che me l'avrebbe fatta pagare.

"Non ti riguarda, ma sappi che sono arrivati a cifre che il caro Antonio può solo sognarsi."

"Stai scherzando, vero?" gli domando, perché il mio cervello non riesce a registrare quello che è appena successo.

Lui attacca il telefono. E al silenzio assordante della linea chiusa non riesco a far a meno di incazzarmi. Mi sale una rabbia così feroce che scaglio il telefono contro la parete e mi metto a urlare.

Entrano due guardie, due energumeni non armati, gli lancio addosso tutto quello che mi capita a tiro, nella mia testa si rincorrono l vecchio con la barba seduto al tavolo, il camorrista e, forse il peggiore di tutti, Joker. Uno dei due uomini indietreggia, l'estetista scappa via, lasciando nella stanza solo un phon e l'abito che avevano preparato per me. Mi ritrovo senza cose da lanciare contro l'ultima guardia, ma non ragiono più. Deve pesare almeno il doppio di me, ma il mio cervello non connette, ci vado contro e lo riempio di pugni in faccia finché lui non reagisce stringendomi la vita in una morsa e sollevandomi come se fossi solo un innocuo sacco di patate.

"Calmati, non costringermi a farti del male." Mi dice l'uomo, ma io non vedo più niente. Nella mia testa c'è solo la voglia di imboccare le scale, raggiungere il parcheggio e scappare con Antonio. È quello il mio piano. Metto tutta la forza che ho per dare un pugno alla guardia che mi sta trascinando via, dritto all'altezza dei reni, dove so che farà più male.

Lui si lamenta dal dolore e arranca di qualche passo, ma continua a trascinarmi imperterrito fino al mio bagno, poi mi molla sul pavimento e chiude a chiave la porta prima che io riesca a fare qualsiasi cosa. Guarelli ha scelto quella stanza non solo perché è minuscola, ma anche perché non ha finestre che possano permettermi di scappare.

Aspetto seduta sul pavimento del bagno per almeno sei ore, ho provato ad aprire la porta a spallate o a scassinarla con delle forcine per capelli, ma non c'è stato verso. Più l'asta si avvicina, più temo che stavolta la mia morte sia un fatto inevitabile. Più penso che farei meglio a trovare un modo per non uscire viva da quella stanza.

Protetta dal diavoloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora