Stiamo mangiando le pizze tutti insieme, io sono tra Silvia e Rosa e davanti ho Micciarella.
<oh pccrè però aizt a magliett.> mi dice lui vedendo la scollatura troppo evidente.
<nun m rompr o cazz ja.> gli dico ridendo ricevendo in risposta un sguardo che se potesse uccidere sarei già al cimitero.
<ja c vuò? a coca?> mi chiede prendendo il bicchiere per versarmi la Coca Cola.
<Micciarella è addiventat bell e buon nu gentil uomo.> dice Dobberman sfottendolo.
<eh, o poter ra ciaccarell.> risponde Silvia ridendo.
<eh comm sap a ciaccarell soje.> risponde Micciarella provocando una risata a Dobberman.
<oh statt zitt strunz.> gli dico io tirandogli un calcio sotto il tavolo.
<at già chiavat?> chiede Dobberman.
<no.><quasi.> rispondiamo all'unisono e io
lo guardo male.
<oh t'agg itt ca ti a sta zitt.> dico.
<e ja, ossap sul iss e re cumbagn toje.>dice lui per difendersi.
<e l'adda sapè pur chella grandissima cess e Giulia.> rispondo e lui ride, ma cosa mi ride.
Continuiamo a mangiare e ridere finché non sento un dolore fortissimo, come se mi avessero sparato.
<teng na stran senzazion.> dico a Rosa, è la stessa sensazione sia di qualche giorno fa sia di quando avevano sparato a Salvo.
Sentiamo dei colpi di pistola e corriamo verso il cancello.
<comanda.> sentiamo urlare. Edo.
<Edo, Edoo.> urlo io, mio fratello è stato sparato. I Di Salvo li ammazzo uno a uno con le mie stesse mani, lo giuro su Edoardo.
<Edoà t preg.> urlo piangendo mentre il comandante cerca di non farlo addormentare.
<nun può murì, v preg.>dico continuando a piangere a dirotto.
<Annarè m rispiac.> mi dice l'ultima persona che in questo momento dovrebbe parlarmi. Carmine Di Salvo.
<t rispiac? e a me c t rispiac m pass po cazz, chist è sul colp ra famiglia toje.> gli sputo in faccia la realtà.
Finalmente è arrivata l'ambulanza.
<facitm sajì cu vuje.> dico al comandante, non ho intenzione di stare qui sapendo che mio fratello sta rischiando la vita.
Il comandante guarda Sofia e lei annuisce.
<Lino arapc o canciell, fa ambress.> dice il comandante a Lino.
Rosa corre insieme a me ma non la fanno salire, sta piangendo anche lei.
<vogl venì cu te, t preg.> mi dice ma Sofia la prende subito.
<Rosa, falli andare, falli andare.>le dice la direttrice.
<nun può murì pur iss.> sento che dice come ultima cosa prima di chiudere le porte dell'ambulanza.
Nell'ambulanza piango come non ho mai fatto in tutta la mia vita.
<pccrè, Eduard nun moll, nun t lass sol a te, nun t preoccupà.> e mi bacia la fronte.
<comanda, nun v l'agg maje ritt ma v vogl ben.> e piango sulla sua spalla finché non arriviamo in ospedale.Dopo infiniti minuti che sembrano ore siamo
arrivati in ospedale, vedo mamma e Carmela piangere disperatamente.
<mammà, Carmè.> le chiamo con un tono di voce basso spezzato dalle lacrime.
<pccrè.> dice mamma, venendo ad abbracciarmi, piango sulla sua spalla, se Edo dovesse mai morire non so cosa potrei fare.
Mi stacco e mi avvicino a Carmela, ha gli occhi gonfi, non oso immaginare quello che stia passando in questo momento.
<Carmè, iss nun c lasc sul a nuje.> le dico per farle forza.
<ij nun cia facc a sta senz Eduard.> mi dice piangendo, mi dispiace così tanto.È passata tutta la notte e non ci fanno sapere ancora nulla.
<sto mpazzenn.> dico tra un singhiozzo e l'altro.
<pccrè, staje seren, iss nun t vuless maje vrè accussi.> mi dice Liz, è arrivata ieri sera piangendo e sentendosi in colpa per averlo nascosto.
<Liz, nun è colp ra toje, tu o vulev sul salvà.> dico e lei mi sorride.
Vediamo passare un'infermiera.
<notizie su Edoardo Conte?> chiede subito Liz.
<no, mi dispiace, ancora niente.> risponde.
<vado a prendere i caffè e poi torniamo all'IPM, ok?> mi dice e io annuisco.
Liz mi sta reggendo da tutto il tempo, le voglio tanto bene, c'è sempre stata per me da quando sono entrata in carcere e non me lo dimenticherò mai.
Sento dei passi ma li ignoro perché non ho le forze di vedere di chi si tratta.
<Liz.> dice una voce molto soave.
<Teresa.> le risponde con un tono confuso.
<ho saputo di Edoardo, sono venuta perché il primario del reparto è amico di mio padre.> dice lei.
Ho capito tutto, è la chiattilla che fece perdere la testa ad Edoardo.
<un angelo ti manda, qua non ci dicono niente, stong ascenn pazz, tu putiss parlà cu chist dottor?> chiede mia madre e lei annuisce cortesemente, però è molto carina ed educata.
<e manc mo c lass sta?> dice Carmela con odio puro.
<Carme c staje ricenn? ess c può aiuta.> le risponde mamma.
<song ij a mujer, c pens ij a maritm, chist ca nun cia da sta, tu si sul na puttan, t ne a jì!> le urla contro Carmela.
<Carmè, calmt na poc, nun t fa buon sta accussi, vien assiett.> le dico io abbracciandola.
<Carmè, statt quiet, ma c staje ricenn? mo a cos chiù important è pensà al bene di Eduardo, o vuò capì o no?> dice mamma dandole il suo copri spalle.
<vai Teresa, fatti dire qualcosa.> le dice Liz.
<sono la figlia dell'ingegnere Polidori.> dice lei al citofono.
<ciao Teresa, vieni.> dice un'infermiera.Vedo il comandante e Carmela parlare, non so cosa si stiano dicendo ma si vede che Carmela sta cercando di manipolarlo.
Sentiamo la porta del reparto aprirsi ed escono il dottore e Teresa e ci avviciniamo tutti a loro.
<dunque, il ragazzo è stato colpito in più organi vitali, l'intervento ancora non è finito perché procediamo in più fasi, per adesso il cuore ha retto.> dice il medico.
<dottò, c sta cocc bon speranz?> dice mamma.
<la situazione è delicata, i parametri sono stazionari, ma è solo una fase momentanea, dobbiamo estrarre una pallottola che si trova in una posizione critica, per adesso lo teniamo in coma farmacologico ancora un paio d'ore, poi procediamo, adesso però scusatemi, Teresa puoi seguirmi?> dice il dottore ancora una volta.
Carmela va dinuovo dal comandante.
<pccrè, forz jamm all'IPM.> dice il comandante e io annuisco.
<Liz rimane con voi, qualsiasi cosa chiamate.> dice a mia madre che lo ringrazia, non capisco perché ma viene anche Carmela.
<allora io vado, sono rimasta d'accordo con il
primario, mi chiama se ci sono novità.> dice Teresa a mia madre.
<no, resta ca, sto più tranquilla se ci stai te.> le risponde proprio quest'ultima.
<è sicura che non disturbo?>
<no, resta ca, rest cu me.> e Teresa le annuisce sorridendo.
<Carme, o sacc ca t fa mal, vien amò.> le dico e lei cerca di sorridermi ma invano.Siamo arrivati all'IPM e portano Carmela alla
sala colloqui.
Vedo gli amici di Edo.
<Anna.> urla Micciarella, quanto mi è mancato, vorrei un suo abbraccio ora.
<Annarè, comm sta Eduard?> urla Milos ma non mi fanno rispondere.
<Maddalè puortatell.> dice il comandante.
Mentre passo davanti a tutti vedo il chiattillo e insieme a lui chi se non Carmine Di Salvo?
Quanto lo odio.
<Annarè, mi dispiace.> dice proprio lui.
Fermo Maddalena un secondo.
<ah t rispiac? ma vuo sapè a me quant sfaccimm m n fott ca t rispiac? ringell a mammt quant t rispiac, vrimm c t ric, e nun m chiammà chiù accussi, ij t schif.> gli rispondo mentre Maddalena mi prende da un braccio per evitare il peggio.
<Anna, andiamo, forza.> mi trascina dalle altre, cerco Rosa ma non c'è, boh.Stiamo tutte davanti al cancello a salutare Silvia, quanto mi mancherà.
<Silvietta.> le dico.
<Annarella.> mi sorride.
<statt accort, t vogl ben.> le dico abbracciandola.
<pur ij t vogl ben pccrè.> mi dice stampandomi un bacio sulla guancia.
Passa ai saluti a tutti.
<ciao poveri.> dice ridendo e tutti ridiamo insieme a lei.Finalmente siamo tutti in sala comune, ho bisogno di Micciarella.
Lo vedo e mi viene incontro, siamo in un angolino della sala dato che la tenda è occupata dal chiattillo e da Carmine.
<pccrè.> mi dice e io mi butto tra le sue braccia a piangere, quanto mi è mancato, volevo solo lui in quell'ospedale.
<shh mo c stong ij cu te.> mi dice baciandomi la testa.
<nun vogl vivr senz Eduard, è a person chiù important ra vita mij.> gli dico continuando a piangere.
<iss è na tigr, nun t'abbandon pccrè.> mi dice e passa il tempo a farmi i grattini sul divano per farmi rilassare. Lo amo tantissimo.✨

STAI LEGGENDO
i love you||micciarella
Genç KurguAnna Conte, 15 anni, sorella di Edoardo Conte, è sempre rimasta fuori dai giri di camorra, non ha mai supportato suo fratello in queste cose nonostante lo ami più di qualsiasi altra cosa al mondo. Conoscerà Micciarella grazie a suo cugino Salvo. Sar...