«Zaaaaaaaayn!» grida Niall, dall'ingresso.
Qualcosa cade a terra, diversi rumori riempiono l'appartamento silenzioso e il disegno di Zayn si rovina a causa dello scarabocchio orribile che gli è scappato per colpa dell'entrata in scena dell'irlandese.
Sbuffando, si alza in piedi e getta blocco e carboncino sul tavolo basso del salone, dopodiché si incammina verso la porta d'ingresso pensando che la sua opera sia ormai irrecuperabile. E dire che aveva impiegato l'intero pomeriggio, per far uscire qualcosa di decente.
Quando arriva all'ingresso, incrocia le braccia al petto e inarca un sopracciglio, osservando l'irlandese destreggiarsi tra miriadi di buste, chino sul pavimento.
Altra giornata di shopping sfrenato, deduce. E un po' gli dispiace che sia andato con Harry e non abbia voluto la sua compagnia, ma l'ultima volta non è finita troppo bene. Zayn, del resto, è un po' come Louis: impiega secoli a decidere tra due capi d'abbigliamento a causa della sua vanità latente, e finisce per dimenticarsi della presenza di eventuali accompagnatori.
Ma va bene così; è giusto che Niall passi del tempo anche con gli altri, nonostante il moro ne sia geloso. Vorrebbe trascorrere ogni istante possibile e immaginabile, con lui, se solo fosse umanamente possibile. Vorrebbe poterlo tenere solo per sé, unicamente tra le proprie braccia, premuto contro il proprio corpo per sentire la sofficità dei suoi capelli biondi, il profumo della sua pelle, l'umidità delle sue labbra. Solo per poter abbracciare l'azzurro dei suoi occhi e perdersi in essi senza alcuna paura, come in un trip dovuto alla droga, ma senza droga.
Perché Niall è sufficiente a fargli dimenticare il bisogno quasi impellente che prova di tanto in tanto.
Perché Niall è così pieno di amore che Zayn potrebbe inebriarsene di continuo che tanto non si esaurirebbe mai.
«Ti ho preso un regalo!» annuncia trionfante il biondo, interrompendo il flusso di pensieri del coetaneo e cercando un modo per alzarsi in piedi senza, possibilmente, inciampare in un'altra delle buste che ha lasciato poco delicatamente a terra.
«Pensavo avessi svaligiato il negozio.» ribatte Zayn, sarcastico e leggermente irritato; detesta essere disturbato mentre disegna e ancor di più detesta che i disegni vengano rovinati quando è a un passo dal finirli.
«Ci ho provato, ma alla fine metà della roba sarebbe stata inutile. Ho comprato regali anche per gli altri, già che c'ero. Harry mi ha aiutato a scegliere.»
Il moro alza gli occhi al cielo e scuote il capo, sbuffando divertito; non deve più lasciare che Niall esca a fare shopping, quando è annoiato. Potrebbe seriamente svaligiare un centro commerciale senza impegnarsi più di tanto o, peggio ancora, infilarsi in un fast food o in un ristorante per poi uscirne, forse, il giorno dopo.
Rotolando.
O direttamente morto.
«Che inutile regalo mi hai inutilmente preso?» domanda infine il moro, incapace di resistere a quell'espressione da cucciolo entusiasta dipinta sul volto diafano dell'irlandese.
I suoi occhi azzurri si illuminano immediatamente e la bocca si spalanca in un sorriso a trentadue denti davanti al quale Zayn fatica a controllarsi. Vorrebbe chinarsi e gettarsi sulla sua bocca sottile. Bloccarlo in un angolo e baciarlo fino a consumargli le labbra, fino a sentirlo implorare per avere almeno un po' d'aria a riempire i polmoni. Ma è anche consapevole che Niall non meriti tutta quella violenza, perché non è così che vuole ricambiare l'amore che egli dispensa ogni giorno.
Si ricrede velocemente, però, perché il biondo rovista in una sporta ed estrae da essa una onepiece.
Una onepiece che ricorda vagamente un esserino dei cartoni animati.
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You're my Unforeseen || Ziall
FanfictionUn sorriso perfetto che ne incrocia uno altrettanto perfetto, due mani delicatamente intrecciate in un gesto casto, e lo studio pare illuminarsi. Pare diventare il loro piccolo angolo di mondo, dove possono nascondersi senza che nessuno li disturbi...