Hanno il giorno libero.
La settimana libera, a dire la verità. E Niall non vedeva l'ora di rientrare a Londra e dormire nel suo letto, tra le proprie lenzuola, e tra le braccia di Zayn. Non vedeva l'ora di far riposare la schiena e le membra sfinite, per poi poter trascorrere le giornate a oziare al fianco dei suoi amici e dell'uomo che ama.
Dorme fino a tardi, quella mattina, fino a quando non viene svegliato dal gorgoglio del suo stomaco e dal freddo che gli circonda la vita. Dischiude pigramente le palpebre e le sbatte velocemente un paio di volte; si guarda attorno a lungo, chiedendosi dove sia e che giorno sia, poi ricorda.
Ricorda di essere in pausa, a casa propria, con Zayn.
Perciò si volta verso destra e, d'istinto, sorride dolcemente: il fidanzato sta dormendo pacifico, rannicchiato in un angolo come capita ogni volta che vive un sogno un po' turbolento, avvolto nelle coperte che deve avergli rubato durante la notte. Ha gli occhi chiusi, la fronte arricciata e le labbra tirate; se fosse sveglio, avrebbe un'espressione corrucciata e seria, forse arrabbiata.
Si siede sul materasso e, piano, si allunga verso di lui per baciargli la fronte un paio di volte, stando attento a non svegliarlo. Poi si alza e si dirige in bagno.
Con innaturale calma, si fa una doccia calda e si cambia, indossando una di quelle tute enormi e vecchie, sorprendendosi un po' quando vede che la maglia è fin troppo aderente e i pantaloni leggermente corti. Rimane a fissarsi allo specchio per qualche minuto, dopodiché stringe le spalle con noncuranza, indossa le ciabatte ed esce dalla stanza, dirigendosi dritto in cucina. Apre il cassetto in cui hanno riposto ogni singolo menu dei ristoranti col servizio a domicilio della zona e spilucca alla ricerca di qualcosa che soddisfi la sua fame.
Una volta trovato quel che desidera, afferra il cellulare e ordina per entrambi della semplice pizza, un paio di birre e fornisce all'uomo il proprio indirizzo di casa. Controlla velocemente il profilo di Twitter, chiacchiera con qualche fan e poi torna in camera, sedendosi sul lato del letto occupato da Zayn.
Si concede lunghi minuti per ammirare quel corpo perfetto, ora leggermente scoperto e fasciato da una felpa non troppo pesante, quelle braccia magre e lunghe, quelle mani perfette e quelle dita sottili e affusolate, ora poggiate sopra lo stomaco e leggermente strette attorno al tessuto della felpa che indossa. Il viso ancora contratto è piegato verso sinistra, il naso un poco a punta si arriccia a intervalli più o meno regolari e le sopracciglia sono aggrottate, probabilmente più di quanto lo fossero quando il biondo ha aperto gli occhi, qualche minuto prima.
Ed è quest'ultimo ad accigliarsi, chiedendosi il motivo di quella posa così innaturale per Zayn, quando il suo sguardo cade sul comodino lì accanto, dove trova quattro mozziconi di quelle che, ne è sicuro, non sono semplici sigarette. Avvicina a esse il naso per cercare di capire di cosa si tratti, dopodiché sospira pesantemente. Si alza in piedi e le va a gettare via, osservando i rimasugli scivolare elegantemente lungo le tubature del bagno.
Sembrano quasi ridacchiare, canticchiare un "tanto ci rivedremo presto" che manda in bestia Niall, il quale appallottola quel che resta delle cartine e le lancia con un gesto secco dentro il cestino. Prende un respiro profondo, poi un altro e un altro ancora, chiedendosi per quale motivo Zayn continui, per quale motivo la dose aumenti ogni volta, per quale motivo non riesca più a mantenere fede alla promessa che gli ha fatto. E pensa che se quei quattro fossero stati gli ultimi di una lunga serie, se la sera precedente non fosse stata un singolo episodio isolato, allora avrebbero dovuto ricominciare da capo, e nessuno dei due poteva permettersi di mandare all'aria quei tre lunghi anni di lavoro, non con un album alle porte e un tour in corso.
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You're my Unforeseen || Ziall
FanfictionUn sorriso perfetto che ne incrocia uno altrettanto perfetto, due mani delicatamente intrecciate in un gesto casto, e lo studio pare illuminarsi. Pare diventare il loro piccolo angolo di mondo, dove possono nascondersi senza che nessuno li disturbi...