«Hello, tú ann?»
Zayn osserva Niall interdetto, inclinando appena il capo e sbattendo leggermente le palpebre.
«Scusami?» domanda, credendo che parli per sé. Non ha fatto caso alle cuffiette e nemmeno al browser aperto su una pagina di YouTube.
Infatti Niall non gli risponde e continua indisturbato. «Mé smaoineamh théis na mblianta, ar mhaith leat casadh liom?»
Solo in quel momento, quando lo vede muovere le mani come se stesse suonando una pianola immaginaria, realizza che forse Niall stia semplicemente guardando un video e... cantando? All'improvviso interessato, abbandona il divano e si avvicina all'irlandese, sbirciando lo schermo del computer.
Niall tiene gli occhi chiusi, intento a cantare strofa dopo strofa; dalle cuffie risuona la melodia che il moro impiega qualche secondo a riconoscere. Sorride poi, chinandosi sul fidanzato e baciandogli la punta del naso.
«Hello dhuit ón taobh thall, na bí chomh fuar mar níl aon chall» continua il biondo, questa volta a occhi aperti. Sorride divertito, mentre Zayn lo guarda con il riso nello sguardo.
«Sicuro di non stare evocando Satana?» gli chiede, interrompendolo. Zayn gli passa una mano tra i capelli e toglie le cuffie da attorno al suo capo, poi posa la mano sulla sua guancia e l'accarezza con il polpastrello del pollice.
«Vuoi imparare?»
Niall indugia in quel contatto e si lascia cullare dal calore della pelle del moro, poi sceglie di rompere l'incanto e di sedersi, in modo da essere più o meno alla sua altezza. Si perde nei suoi occhi ambrati a lungo e manca la risposta di Zayn, il quale si ritrova a dover muovere una mano davanti al suo viso per riportarlo con i piedi per terra.
«Non ci tengo a fare riti satanici, ma grazie per l'offerta» ripete Zayn, sorridendo divertito. «Già mi danno del terrorista, ci manca solo questa...»
Il sorriso amaro che nasce sul volto del moro è un colpo al cuore per Niall, il quale si affretta a baciarlo via. Non gli piace vedere tutta quella tristezza riempire le iridi luminose del fidanzato. Non gli piace quando Zayn usa le parole degli altri, parole piene di invidia e cattiveria, per ferire se stesso ingiustamente.
Lo costringe a raggirare il divano, poi a sedersi al suo fianco, così da poterlo abbracciare senza alcuna difficoltà. Gli passa una mano sulla nuca, prendendo tra le dita i suoi capelli scuri e morbidi, leggermente arricciati come ogni volta che passa troppo tempo sul divano o come ogni mattina appena sveglio. Lo percepisce rilassarsi tra le sue braccia e ne approfitta per discostarsi e lasciargli un bacio sul collo.
«Non ascoltarli, Zayn» sussurra sulla sua pelle. Sarebbe capace di aggiungere un "ti prego", ma non ha intenzione di mostrarsi così disperato. Ha già permesso alla voce di tremare e incrinarsi, non permetterà altro. Quella deve essere una bella giornata, non l'ennesima piena di malinconia e tristezza, forse rabbia.
«Nah, preferisco ascoltare te che evochi Satana e fallisci.» Zayn sembra aver percepito il disagio di Niall, tanto quanto la sua sofferenza per la battuta infelice che si è lasciato scappare poco prima, perciò cerca di tirargli su il morale e alleggerire l'atmosfera – riuscendoci alla perfezione.
«È irlandese, idiota» risponde Niall, ridendo. «E quella era Hello, di Adele.»
«Insegnami, allora» dichiara Zayn, in tono deciso. Le labbra che si sollevano in un sorriso dolce, mentre si discosta per cercare il suo sguardo. Quando lo incrocia, il mondo si ferma per qualche istante: le iridi color del ghiaccio stanno brillando. Sono piene di vita e di orgoglio, sono ben felici di accogliere quella sfida e non vedono l'ora di iniziare.
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You're my Unforeseen || Ziall
FanfictionUn sorriso perfetto che ne incrocia uno altrettanto perfetto, due mani delicatamente intrecciate in un gesto casto, e lo studio pare illuminarsi. Pare diventare il loro piccolo angolo di mondo, dove possono nascondersi senza che nessuno li disturbi...