Day 24 - Making up afterwards

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È che Zayn non è mai stato un amante della solitudine. Certo, quando poteva si isolava in un angolo, restava in silenzio e in disparte; preferiva il silenzio alla confusione. Preferiva non farsi notare. Ma gli sarebbe piaciuto non farsi notare pur restando in compagnia. Da ragazzo non gli riusciva molto bene, le aveva provate tutte e alla fine era giunto alla conclusione che non farsi notare pur restando in compagnia non avrebbe portato a niente di buono se non la solitudine. O al contrario, popolarità e stress.

Poi erano arrivati i ragazzi. Il successo, la band, la crew. E restare in disparte pur in compagnia era diventato possibile; Zayn ne aveva fatto l'abitudine ed era probabilmente stato il passo più difficile da compiere, tornare alla solitudine e al silenzio. Ma c'era Niall. Quando non era occupato con i ragazzi, si svegliava al suo fianco, gli portava la colazione - rigorosamente comprata in un qualche coffee shop vicino a casa - e si prendeva cura di lui. Lo aiutava a non sprofondare. E funzionava.

Funzionavano.

Lui e Niall.

O forse era solo Niall a funzionare per entrambi, perché se anche Zayn ne fosse stato in grado, l'irlandese non se ne sarebbe andato. Non sarebbe scappato e sparito senza farsi più vivo dopo la loro ultima discussione, avvenuta più di due mesi addietro.
E Zayn ha resistito fin troppo. Nel silenzio. Nella solitudine. Nel vuoto e nell'assenza.

"Che devo fare, Haz?"

Il riccio dall'altra parte della cornetta sospira. Non lo sa nemmeno lui; nessuno dei due ha voluto spiegare cosa fosse successo. Nessuno dei due è deciso a considerarsi single. Nessuno dei due è disposto ad abbassare le armi. O almeno, questo fino a quando Zayn non aveva sollevato la cornetta alla ricerca dell'unica persona ancora disposta a rivolgergli la parola.

"Vai da lui, no?" Suggerisce Harry, a corto di idee. La coppia ha sempre avuto un rapporto strano; Zayn e Niall presi singolarmente lo sono, perciò è difficile. "Vai da lui e chiedigli scusa, digli che ti manca e che lo rivorresti indietro. Che non accadrà più o che ne so io."

Zayn resta in silenzio a lungo, tanto che Harry teme sia caduta la linea. Louis sbuffa spazientito, senza premurarsi di essere discreto. Il moro deve sapere che non ha il diritto, non più almeno, di rubare il tempo che gli è concesso di trascorrere con Harry. Deve sapere che c'è qualcuno che ha una vita vera - non solo sentimentale - al di là di quello che mostra in pubblico. Zayn alza gli occhi al cielo e sospira, chiedendosi quando e se Louis la smetterà mai. Chiedendosi se un giorno troverà il modo di perdonarlo. 

*

Zayn è da ore seduto in veranda. A casa di Niall non c'è nessuno; le luci sono spente e dall'interno della casa non proviene alcun rumore. Ha chiamato Maura e Bobby, poi anche Greg per chiedere se sapessero qualcosa di lui, ma apparentemente non è tornato in Irlanda. Comincia a temere che gli abbiano detto una cazzata, magari per proteggerlo. Magari perché Niall ha raccontato loro cosa è successo.

"Cosa ci fai qui?"

Per poco non gli viene una sincope. Non lo ha sentito arrivare e nemmeno visto; e dire che l'illuminazione della strada è sufficiente perché l'ombra di Niall si allunghi sul vialetto e sulla veranda. Solleva il capo con un gesto veloce, scattante, e d'istinto si alza in piedi.

Niall indietreggia, lasciando cadere a terra le borse della spesa. Nei suoi occhi, inquietudine, forse paura. Dolore.

Zayn lo ha ferito, e non solo fisicamente. Ha fatto più danni di quanto credesse e ora non è sicuro di sapere cosa fare, come rimediare.

"Io ti amo."

Niall sbuffa una risata sarcastica, Zayn vede i suoi occhi azzurri farsi lontani e poi lucidi, leggermente persi.

"E hai impiegato quanto? Due mesi e una... un... cosa cazzo era?"

Non sa come definire quello che era stato il loro ultimo atto carnale. Non si era trattato di fare l'amore ma nemmeno di fare sesso. Aveva il sapore di una scopata occasionale con un perfetto sconosciuto, ma aveva lasciato le stesse ferite che avrebbe lasciato uno stupro. Eppure non era di quello che si era trattato. Zayn non si sarebbe mai permesso. E poi, restava il fatto che lo avesse lasciato fare.

Quando solleva lo sguardo, Zayn è a un palmo di naso da lui. Ha una mano sulla sua guancia e l'istinto di allontanarsi è forte, troppo forte, ma Niall non si muove. Resta dov'è e incrocia il suo sguardo per pochi istanti, prima di abbassarlo sulle sue labbra che si stanno muovendo, pronunciando parole che Niall non riesce a sentire. Ha l'impressione di essere avvolto in una bolla, una di quelle da cui non entra e non esce nulla. E si sente soffocare. Ma Zayn è lì e lo sta guardando con lo sguardo più dolce che abbia in repertorio, uno di quelli rari, puri, che era da secoli che non vedeva. Gli sta dicendo che non è vero, che non ha avuto bisogno di quella brutta avventura e dei due mesi successivi per realizzarlo.

"Eravamo arrabbiati, Niall. Arrabbiati e tristi. E ha fatto schifo, ma io ti amo. Volevo darti spazio, ma tu sei sparito e io ho dovuto toccare il fondo di nuovo prima di rendermi conto di non avere nessuno accanto che mi aiutasse a risalire. Potevo continuare a scavare, ma ho scelto di venire a cercarti." Zayn gli sta accarezzando la guancia e Niall scivola nel suo tocco nonostante il suo corpo gli stia gridando di fare l'opposto. Non riesce. Zayn è la calamita, lui il magnete che non può fare altro se non rispondere all'attrazione.

"Non posso continuare a salvarti ogni volta che vai fuori controllo..."

Zayn mormora un 'lo so' e Niall sospira, muovendo un passo avanti. Poggia la fronte contro il suo petto e inala il profumo della colonia. È nuovo, gli piace più di tutti gli altri.

"Concedimi un'ultima opportunità per dimostrarti che non ne avrai bisogno. Che puoi fidarti di me. Che ti amo." Zayn non lo ha mai ripetuto così tante volte.

Niall non ha bisogno di rispondere. Non ha bisogno di guardarlo negli occhi e rivedere quello stesso bisogno e vuoto che è riflesso nei propri quando si guarda allo specchio. Ha bisogno di Zayn tanto quanto Zayn ha bisogno di lui. Quando sia diventato così, non lo sa.
Posa il palmo sulla guancia e la accarezza delicatamente, afferrandogli il mento con la punta delle dita e spingendo delicatamente verso il basso; allinea il proprio volto al suo e lascia che le due paia di labbra si sfiorino appena.

"Non farmi pentire di tutto quello che ho scelto di darti ancora una volta" gli dice in un soffio di fiato. E il cuore di Zayn riprende a battere.

You're my Unforeseen || ZiallDove le storie prendono vita. Scoprilo ora