Day 25 - Gazing into each others' eyes

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Niall non ci aveva mai fatto caso. Quando la luce è pallida, quando i raggi del sole non brillano, i suoi occhi sono opachi. Non sono di quel bel color dell'ambra che l'aveva rapito fin dalla prima volta. Sono marroni, spenti, scuri, quasi neri come i suoi capelli soffici. Sono belli. Lo rendono più umano, fallibile, alla sua portata. Non più un dio greco irraggiungibile.

«Perché sorridi?»

Scuote il capo, posando una mano sul suo volto. Con il polpastrello del pollice va a carezzare la rughetta che si è formata all'angolo dell'occhio quando le labbra si sono sollevate in un sorriso. C'è qualcosa di bello nella sua espressione; Niall vorrebbe fermare il tempo, vorrebbe poter prendere il cellulare e scattare una foto per conservarla per sempre. Perché Zayn è vivo più del solito, vivo come non lo ha visto mai.

Si china in avanti e posa le proprie labbra su quelle del moro, accarezzandole per un po' prima di giungerle in un bacio vero e proprio. Un bacio pigro e lento, uno di quelli che sono soliti scambiarsi di prima mattina o dopo aver fatto l'amore, come in quel caso. Solo che questa volta Niall tiene gli occhi aperti; osserva attentamente come quelli di Zayn si chiudono lentamente, come l'intera espressione si rilassa e gli angoli della bocca si sollevano appena nel bacio, come se il sorriso di poco prima non fosse abbastanza. Osserva le ciglia sfarfallare leggermente assieme alle palpebre, dopodiché anche Zayn apre gli occhi. Il respiro di entrambi si mozza nelle rispettive gole; è uno spettacolo raro e assieme stupendo.

Le iridi di Zayn sono animate da una luce che Niall stava aspettando di rivedere da secoli, ormai. Peccato che si spenga con la stessa velocità con cui si è accesa. Subito il moro si discosta, sollevandosi e sedendosi; lo sguardo puntato dritto in quello dell'irlandese, ma questa volta le sopracciglia sono aggrottate. L'espressione non è più così serena come poco prima. Gli passa una mano tra i capelli e inclina leggermente il proprio capo.

«Perché sei triste, Nee?»

Niall si ritrova preso in contropiede. Non è triste, non lo è mai stato da quando Zayn è tornato da lui – o meglio, da quando lui è tornato da Zayn, nella loro casa. Non lo è da un pezzo, non ricorda nemmeno cosa voglia dire essere triste.

Ride. Glielo dice.

Zayn scuote il capo. Non gli crede.

«Vieni qui.» Lo attira a sé e abbassa il mento per posargli un bacio sulla tempia. Lo tiene tra le braccia e lo culla, incurante del suo silenzio, del suo mezzo sbuffo mascherato da risata. Perché va tutto bene, perché sono insieme. Zayn sta rispettando la sua promessa – per quanto difficile sia – e sono felici.

Sono felici, vero?

Niall non sembra felice. I suoi occhi azzurri sono spenti, ora leggermente velati da lacrime che non verserà e persi in un mondo lontano in cui Zayn non ha accesso.

Sono felici. Glielo dice.

Niall annuisce solamente, sollevando lo sguardo solo per un secondo.

Sorride ma non ci crede troppo.

Ricambia e un po' muore dentro.

Zayn gli prende la mano e la solleva; in una specie di carezza, fa scontrare i loro palmi e finisce per intrecciare le rispettive dita.

«Che ne diresti se ci sposassimo?»

È matto, pensa Niall.

Glielo dice ridacchiando. Zayn risponde di non essere mai stato normale.

Sorride.

Gli occhi ambrati si animano di nuovo.

È bello, bellissimo.

Niall potrebbe morire, potrebbe perdersi in quegli occhi e non sentire il bisogno di tornare a casa.

È pazzo, ma lo sposerebbe volentieri.

You're my Unforeseen || ZiallDove le storie prendono vita. Scoprilo ora