Day 22 - In battle, side by side

316 13 2
                                    


Niall si massaggia le tempie con un gesto stizzito. Sono rinchiusi in quella stanza da ore, ormai, e ha l'impressione che si stiano andando a infossare sempre di più. A essere onesti, non capisce nemmeno perché insistano a gridare; come se cambiasse le cose, del resto. Come se, in questo modo, potessero convincere Zayn a tornare indietro, a dire loro che è tutto uno scherzo.

Louis si alza in piedi e getta qualcosa a terra, urlando contro il moro che è egoista, che non ha pensato a loro – e Niall si domanda se con loro intenda la band o a quella cosa che i fan chiamano Zouis Talik – e che sono tutte balle, quelle che ha raccontato. Liam concorda, anche se Niall è sicuro che abbia frainteso ogni singola parola di Louis, e aggiunge che è un codardo, perché avrebbe potuto parlarne insieme a loro. Non con il management, come se i suoi amici non contassero nulla – come se la band non contasse nulla.

«Ti avremmo aiutato, brutto stronzo egoista! Siamo amici, no?! È quello che i fottuti cristi che sono in questa stanza, ora, fanno di solito!» esclama Louis, battendo un pugno sul tavolo.

Niall, accanto a Zayn, non capisce come siano arrivati a quel punto. A gridarsi addosso per via di una stupida decisione che, come hanno ben detto i manager, non porterà la band a sciogliersi. Non capisce, davvero quali siano le preoccupazioni dei suoi amici; il loro sogno non si è magicamente interrotto, non è tornato irrealizzabile come quando erano piccoli, disillusi, sicuri di non essere abbastanza per arrivare dove sono effettivamente arrivati.

«Non è questo che voglio, Louis! E che cazzo, mi ascolti quando parlo?!» ribatte Zayn, già in piedi da un pezzo e con i pugni chiusi, le nocche sbiancate. Niall vorrebbe toccarlo, fargli sentire la propria presenza e dargli sostegno, ma non ce la fa. Non ne ha la forza. È troppo occupato a cercare di mantenere il controllo.

«Le tue puttanate entrano da un orecchio ed escono dall'altro!»

Harry trattiene una mezza risata e Niall mastica il "si vede" che spinge per uscire dalle sue labbra.

«Harreh, digli che sta facendo una stronzata, che deve rimanere!» insiste Louis, tirando in ballo il riccio che ancora non si è espresso. Questi boccheggia; gli occhi sgranati e più verdi del solito, il viso leggermente purpureo, poi si porta una mano alla bocca e prende a mordere le pellicine.

«Harold».

A quel nome, il ragazzo si irrigidisce. Attende qualche istante, trattenendo il fiato, poi alza in piedi ed esce dalla stanza, in silenzio. Non vuole schierarsi, non vuole prendere parte a quella faida inutile. C'è di meglio, al mondo, che restare seduti in una stanza a scannarsi per una decisione ormai irrevocabile.

«Adesso mi hai rotto i coglioni» dichiara Niall, infine, alzando il capo e puntando gli occhi in quelli stupiti di Louis. Non è solito arrabbiarsi né parlare in questo modo ai suoi compagni, ma evidentemente è troppo anche per lui. Il suo accento irlandese più marcato del solito. Fa quasi paura – infatti tutti e tre i presenti rabbrividiscono.

«Avete rotto le palle tu e Liam» continua, indicando prima l'uno e poi l'altro. «Non avete decenza, non avete rispetto e vi state comportando come dei bambini».

«Ah, quindi ora noi siamo i bambini? Noi, Niall?» chiede Liam. «Noi, che stiamo cercando di salvare questa band, e non lui» indica Zayn con un gesto sprezzante «che sta facendo di tutto per sabotarla? E perché? Perché è stanco? Perché non è la musica che gli piacerebbe fare? Perché vorrebbe essere un solista?»

Uno sbruffo e Louis incrocia le braccia al petto, annuendo. Liam ha centrato il punto: perché ora piuttosto che prima, quando la band era ancora sconosciuta? Zayn è egoista, non c'è pezza che tenga. Si sta comportando male, come un bambino capriccioso, e non capisce che tutti ci rimetteranno per colpa sua, che sta mandando in frantumi il sogno di una vita, tutto quello per cui hanno lavorato negli ultimi quattro anni – eppure, nonostante il suo cuore grande, non sembra importargli.

You're my Unforeseen || ZiallDove le storie prendono vita. Scoprilo ora