Cap.4

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L'operazione di trovare una spalla con cui smascherare qualsiasi cosa avesse in mente Klahdore era iniziata male.
Senza pensarci troppo hai buttato giù l'intero bicchiere di vino rosso che ti era stato versato in precedenza.
Non eri abituata a bere, ma eri sicura di doverlo fare per forza, almeno per gestire quella lunga serata.

Eri così presa dai tuoi pensieri, che non ti eri resa conto di quanto Luffy stesse cercando di coinvolgerti all'interno della conversazione.
"È quindi Eco, da quanto tempo sei medico? "
Hai sbattuto le palpebre velocemente "In realtà sono semplicemente una gavetta, seguo ciò che dice nonna Joyce. Sto imparando da lei"

"In poche parole non sai fare niente"
Ti sei girata verso Zoro, aveva il bicchiere poggiato sul labbro inferiore, ha buttato in dietro la testa  leggermente per finire il vino presente nel bicchiere.
"So fare benissimo tutto ciò che mi è stato insegnato.
Sai, l'insegnamento più grande che mi ha dato è farmi capire che spesso la gentilezza  può essere la medicina più forte e saper aiutare chi non può farlo da solo, è una grande responsabilità."
Hai detto guardando verso la sua direzione.
Ciò che urtava il tuo sistema nervoso era vedere come lui sembrasse non prestare minimamente attenzione alle tue parole.

" Devi aver salvato molte persone, tua nonna deve essere fiera di te " ha detto Luffy.
Era così genuino, lo hai guardato per un secondo mentre sul suo visto si faceva largo un'altro sorriso.
Avevi davvero perso il conto di quanti ne avesse fatti.
Avevi conosciuto tante persone nella tua breve vita, ma nessuno era al pari di Luffy.
Emanava una forte luce, era chiaramente il cuore di quella ciurma o qualsiasi cosa fossero.

Sham fece il suo ingresso con i piatti ben decorati, sembrava di essere in un ristorante di lusso
"Sono orfani, tutti e due. Sarà per questo che mi ritrovo a dover portare piatti in più a tavola"
Sputò di cattiveria mentre posava gli ultimi piatti
Non è vero. Essere orfani vuol dire non avere nessuno che si prenda cura di te, nessuno da cui tornare, nessuno da chiamare casa. Hai sentito le mani pizzicare dal nervoso. Sham sapeva bene che non eri sola, ma sapeva anche quanto Usopp soffrisse per suo padre.

"Che importa se sono orfani o no?" i tuoi occhi si sono puntati su quelli di Nami che aveva parlato. "Sono curiosa di sentire la tua risposta"
Gli occhi di Sham erano diventati due fessure "Non credo di essere tenuta a darti risposte, ragazzina"

"Sham, non è il modo di trattare gli ospiti, è stato scortese da parte tua.
La prego signorina Kaya, perdoni questa impertinenza"
Klahadore aveva sicuramente spento l'enorme incendio che stava per essere divampato all'intero della stanza.
Eppure la tua rabbia non era diminuita, al contrario.
L'idea che venisse sempre sottolineato ospiti, che non faceva mai il tuo nome o quello di Usopp, dio lo detestavi con tutta te stessa.
"Sono certa che lei non voleva offendere nessuno" ha detto la tua amica mentre le veniva servito il piatto davanti.

Cos' era esattamente ciò che le avevano portato? "
" Non posso mangiare anche io ciò che hanno servito a loro? Sembra così buono, è il mio compleanno, per favore "
Ha quasi supplicato alla figura slanciata davanti a lei
"Signorina Kaya, sa bene che alcuni cibi possono influenzare il suo stato di salute, bisogna stare attenti.

"Perché è blu?"
Gli occhi di tutti i presenti si sono girati verso di te.
"Perché è fatta con un frutto speciale"
"Ah si? Perché io di frutti ne ho visti e non ho mai avuto il piacere di trovarne uno blu" hai detto.
"È importato" ha ringhiato a denti stretti il cuoco
"Vorrei sapere da dov-"
"Non è importante da dove viene il suo cibo" ha tuonato Klahadore "Tutto ciò che conta è sapere che migliora la sua salute"
"E allora perché a me sembra sempre malata?"
Se avesse potuto, Klahadore avrebbe chiaramente lanciato dei raggi dalle sue pupille per metterti fuori gioco, avresti scommesso che, se ti fossi ritrovata da sola con lui come era successo qualche ora prima saresti stata spacciata.
La tua gamba rimbalzata da sotto al tavolo per il nervoso.

All'improvviso hai sussultato, il ginocchio di Zoro stava chiaramente premendo contro il tuo da sotto la tovaglia.
Non volevi guardarlo, ma non avresti mai immaginato di sentire quel contatto.
Quando ti sei girata verso di lui, hai notato come i suoi occhi erano fissi su Klahadore.

"Kaya, è il tuo compleanno. Dovresti poter mangiare quello che vuoi"
La voce di Nami aveva messo a tacere quel silenzio assordante che si era venuto a creare nella sala. Hai adorato il modo in cui si stava preoccupando per Kaya.

"Hai bisogno di rilassarti"
La voce di Zoro è entrata prepotentemente nelle tue orecchie, come se ti avesse urlato contro.
Hai lottato per trattenere il brivido scendere lungo la tua spina dorsale, ora, se la gamba continuava a muoversi da sotto il tavolo non era per colpa del nervoso.
Era perché quell'arrogante testa di muschio aveva portato il suo volto così vicino al tuo orecchio che se tu ti fossi girata di scatto avresti corso il pericolo di baciarlo.

"Cosa?" hai detto sistemando nervosamente il tovagliolo sulle tue ginocchia.
Zoro era tornato con la schiena premuta contro la sedia, ora potevi girarti ma non lo hai fatto comunque.
"Ho detto, che dovresti smetterla di controbattere o ti butta fuori di qui. È furioso"
Hai pensato che fosse carino da parte sua, ma ti sei ricreduta il secondo dopo.
"Sono un medico, Kaya è una mia amica e voglio che stia bene. Voglio aiutarla"
"Non mi sembra voglia il tuo aiuto"
Le sue parole erano arrivate dritte al tuo stomaco.
"Mi spieghi perché sei così stronzo?"
Zoro non ha risposto, non ti ha nemmeno guardata. Si è procurato un'altro bicchiere di vino prendendo poi le posate per iniziare a mangiare.
Fanculo

"Stai bene?"
La voce di Usopp ti ha riportato al resto dei presenti
"S-si" ti sei schiarita la gola "Tutto bene grazie"
Ha annuito prima di parlare nuovamente
"Luffy, non c'era qualcosa che volevi chiedere a Kaya?"

"Ah si, Usopp mi ha detto che possiedi il cantiere navale, è così? Perché abbiamo messo gli occhi su una tua nave"
Kaya sorrise posando il cucchiaio sul tovagliolo "In verità è dei miei genitori, Merry gestisce l'attività da quando.. Si da quando non ci sono più.
Ma sarà tutto diverso, tra poche ore sarò maggiorenne e potrò finalmente portare in alto il ricordo dei miei genitori"
Il luccichio nei suoi occhi ti ha fatto sorridere leggermente, sapevi cosa volesse dire vivere senza genitori, ma non quanto devastante fosse perderli così presto.
"Quindi volete una nave? Usopp mi ha detto, siete marinai giusto?"
"In verità" ha detto Luffy portando il suo cappello di paglia dietro le sue spalle "Siamo pirati!" e dopo questa esclamazione è balzato sul tavolo mentre Usopp stava per strozzarsi con l'acqua.
Gli hai dato una leggera pacca sulla spalla.
"Non navighiamo insieme da molto" ha continuato "Ma abbiamo già sconfitto un Clown, preso dalla base dei Marines la mappa per la rotta maggiore" si è avvicinato sempre di più a Kaya che, di tutta risposta ha sorriso
"Come le avventure di Usopp?"
"Esatto!" si è alzato in piedi sul tavolo "Essere un pirata è il mio sogno fin da bambino, trovare il One piece e diventare il miglior pirata della storia dei tempi!" ha esclamato aprendo le braccia

"Ragazzino" Klahadore era rosso dalla rabbia, avresti voluto rivivere questo momento in loop senza fine "Scendi dal tavolo dannazione"
"Kaya" ha detto senza prestare attenzione al maggiordomo.
Era così genuino in tutto quello che faceva, ti emozionava sentirlo parlare
"Hai una bellissima nave, saremo onorati di portarla con noi, di navigare per il profondo blu con le sue vele che si muovono nel vento"
Luffy non era per niente come i pirati che ti eri immaginata e di cui avevi sentito parlare.

Kaya stava per rispondere quando una brutta tosse ha inghiottito le sue parole
"Ora basta così!" Klahadore ha trascinato via da sopra il tavolo Luffy "Sapevo che Usopp avrebbe portato solo guai!"
"T-ti prego, va tutto bene davvero" Kaya si è portata una mano sulla bocca "Scusate penso di voler riposare un po"
"Dannati ragazzini, vi voglio fuori di qui, subito" ha urlato.
"No" intervenne Kaya "lasciali restare per la notte, ci sono stanze a sufficienza per tutti"

Restare la notte?
Non avevi intenzione di restare qui, tantomeno con loro e con Zoro nei paraggi.
Ti sei voltato per dire ad Usopp che saresti andata via, quando hai visto il suo sguardo perso fisso su Kaya, hai capito che lui non se ne sarebbe andato questa sera.
Forse, anche tu dovevi restare.
Cazzo

-------------spazioautrice-----------
Ciao a tutt* volevo davvero ringraziarvi di cuore per i bellissimi commenti. Spero che questo che questo capitolo vi piaccia, ci sto mettendo tutta me stessa in questa storia e sono felice che vi stia piacendo.
Vi auguro una bella lettura, un abbraccio
<3
-bi

Come fumo, i nostri ultimi giorni| Roronoa ZoroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora