cap.18

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Piccolo avviso, ad un certo punto della storia vedrete quattro punti esclamativi (!!!!) a cui seguirà una scena con menzione di san**e e tor**ra lieve. Anche se ho cercato di non andare troppo a fondo con la descrizione, immagino che ci sia qualcuno a cui può dare fastidio. Potete tranquillamente non leggere, ci saranno altri quattro punti esclamativi(!!!!) che vi diranno quando è conclusa la parte, in modo che potete leggere direttamente da lì, se non ve la sentite. Detto questo, buona lettura a voi!

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Arlong ti aveva concesso dieci minuti, il tempo di preparare le valige e l'occorrente per salire sulla sua nave. Era più di quanto ti aspettassi.
Non fare scherzi ragazzina o distruggo questo posto.

Sapevi che lo avrebbe fatto per davvero, era cattivo e pieno di odio per gli umani. Lo avevi capito da come teneva Luffy contro il pavimento mentre i suoi stupidi uomini gli spruzzavano l'acqua addosso, eri certa che quello gli procurasse più dolore di un coltello. Madre oceano non aveva buoni propositi per i mangiatori del frutto del diavolo, nemmeno per le brave persone come lui.

Mai nella vita hai pensato di poter odiare qualcuno come Arlong, a confronto ciò che avevi provato per anni per Klahadore era una passeggiata.

È la cosa giusta da fare, continuavi a ripeterti mentre riempivi la borsa. Era il giusto prezzo per salvare Luffy ed impedire la distruzione della Merry, allora perchè ti sentivi così male? Per un attimo hai pensato di ingerire la pozione di belladonna che avevi in un flaconcino chiuso, morire e lasciar perdere tutto. Ti sei chiesta se avresti potuto riabbracciare nonna Joyce, rivedere Usopp, Sanji, Zoro.

Il pensieo è bastato per farti piangere, hai preso un pezzo di carta su cui hai scarabocchiato delle cose nell'eventualità che Zoro si svegliasse. Non sapevi, a quel punto del vostro rapporto, se gli fosse importato o meno. Ma era tuo dovere ricordargli che gli avevi dato del filo da torcere e lo avresti fatto ancora, se avessi potuto. Hai piegato il foglio sempre piu piccolo per poi precipitarti nella stanza dove stava ancora riposando. Sapevi che Arlong ti stava aspettando appena fuori la Merry ma al diavolo, non saresti andata via, non senza salutarlo.

Hai preso un respiro profondo varcando la soglia della porta, per un attimo hai sperato che i suoi occhi si aprissero.
Certo, non avrebbe potuto fare niente, sarebbe dovuto rimanere su quel letto  a riposare, non sarebbe potuto essere il tuo eroe questa volta.
Ma forse potresti essere tu il suo.
La sedia su cui hai dormito era ancora posizionata accanto a lui, la voglia di sederti e rimanere lì era alta, ma non potevi, i tuoi minuti erano contati.

Le tue guance erano bagnate, hai tirato su con il naso asciugando le ciglia con la manica del maglioncino. Stavi facendo durare il  tutto più del previsto eppure non volevi uscire dal limbo di quell'amara agonia di essere lì accanto a lui.

"Ti sei perso una delle cose più divertenti da fare oggi" la tua voce era rotta "Sarebbe andata molto diversamente se tu fossi stato con noi, Zoro.
Credo anche che Sanji ti sarebbe piaciuto, perché combatte molto bene" hai sorriso, cercando di mascherare quel dolore lancinante che provavi da dentro il petto.
Lo hai guardato ed eri combattuta.
Avresti voluto toccarlo, pregarlo di svegliarsi, piangere fino a perdere ogni briciola di forza nel tuo corpo.

Ti sei concessa di tenergli ancora la mano, la stessa in cui avevi posato la margherita.
"Tienila tu, per quando ti svegli. Sono ancora arrabbiata con te Zoro, tu hai rotto qualcosa dentro di me che non tornerà mai più come prima.
Vorrei avercela con te per esserti fatto quasi uccidere, ma la mia rabbia è solo dettata dal fatto che non sei tornato subito da me, non mi importa nient'altro, solo che torni qui " hai detto.
Il tuo petto tremava, così come la tua mano quando hai lasciato tra le sue dita anche il pezzettino di carta.
" Zoro, io sto facendo la cosa giusta, è solo che ho così paura.
Quindi ti prego, svegliati e torna a prendermi" hai detto lasciandogli un bacio sulla guancia, indugiando su quel punto come a voler lasciare il segno.

Come fumo, i nostri ultimi giorni| Roronoa ZoroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora