Cap.7

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La corsa non era mai stata il tuo forte, avevi necessariamente bisogno di riprendere fiato. 

Quando ti sei trovata davanti alla porta principe la della casa hai poggiato le mani sulle ginocchia, sentivi i polmoni bruciare, contrariamente a Luffy e Zoro che sembravano stare una meraviglia. 

Non ti sei potuta porre il problema di come aprire quell'immensa porta perché è bastato un calcio di Zoro per essere buttata giù. Se non fosse per il fatto che eri sicura che quella porta fosse di metallo avresti scommesso che, per la facilità con cui era riuscito a distruggerla fosse di carta pesta. 

Luffy non ha perso tempo nell'ispezionare l'entrata ad essere sicuri che potevamo entrare, seguito successivamente da Zoro. 

"Sai Eco, credo sia meglio che resti qui fuori" ha detto con tono premuroso Luffy. Hai scosso il capo "Non se ne parla, Kaya e Usopp sono qui dentro, io devo fare il possibile per loro. 

Dopo aver pronunciato queste parole lo hai visto sorridere, perché sorrideva? Non era il momento di chiederglielo. 

" Dividiamoci "ha detto lo spadaccino, copriamo più aree possibili". Non ha aspettato alcuna risposta, si è voltato andando verso la cucina e il salone mentre Luffy è salito per  le scale. Solo quando ti sei trovata da sola all'entrata hai compreso che non eri una spadaccina, né qualcuno che avesse mangiato un frutto del diavolo, né una combattente. Cosa avresti potuto fare? Di certo evitare di farti ammazzare era il primo passo per aiutare i tuoi amici e l'unica cosa su cui potevi contare era il tuo ingegno. 

La cucina era il luogo perfetto, eri una scenziata, potevi capire quale veleno avesse usato Buchi per far ammalare Kaya e gliel'avresti fatta pagare per questo. 

La stanza era silenziosa, sembrava come se fossero tutti spariti, in quel silenzio avresti persino potuto sentire un ago cadere sul pavimento. Hai cercato la pentola da cui aveva mangiato luffy ma con scarsi risultati. Non importava quanto tempo ci avresti impiegato, dovevi avere quelle prove e trovare una soluzione per aiutare Kaya al più presto. 

Ti sei guardata attorno, quando hai sentito suoni che davano tutta l'aria di essere da combattimento, il tuo respiro si è spezzato. Qualcuno poteva essere in pericolo e con le tue non abilità non saresti stata di aiuto, hai pensato a cosa fare e afferrare una pentola in rame appesa al ripiano della cucina era l'idea migliore che ti fosse venuta. In qualche modo avresti aiutato, chiunque fosse. Ti sei diretta nell'atrio principale e ti sei trovata davanti Buchi e Sham, avevano tutta l'aria di essere pirati, le loro sembianze di cuoco e cameriera erano un lontano ricordo. Per le scale Zoro armeggiava in modo a dir poco maestoso le sue spade schivando ogni colpo inferto dai due. 

Avresti dovuto farti da parte, ma quando Sham ha colpito Zoro e preso la sua Wado Ichimonji lo hai visto sbiancare, avevi già visto quanto fosse importante per lui, così alle spalle di Sham hai usato tutta la tua forza per colpirlla alla nuca "Zoro hai visto? Ha funzionato!" Hai detto mentre ti avvicinarvi alla parete dove era rimasta conficcata la katana. Hai sentito un sussulto provenire dalla bocca di Zoro quando di sei sentita afferrare per i capelli "Piccola stronza,  sei una guastafeste" Buchi ti aveva afferrata facendoti sbattere la testa contro la parete, hai chiusi gli occhi pronta ad una seconda botta che non è arrivata. Hai aperto gli occhi trovando Zoro davanti a te colpire pesantemente Buchi fino a trascinarlo a terra.
"Stronzetta a chi?" lo hai sentito ringhiare davanti al pirata "È ora che tu ti faccia una bella dormita" ha detto prima di colpirlo con il manico della spada. 

Ne hai approfittato estraendo la Wado Ichimonji per darla a Zoro "Grazie per avermi aiutata" hai sussurrato

Lo hai sentito passare il suo indice nel punto della tua ferita sulla fronte fino ad arrivare alla fine del tuo collo. Eri un fascio di nervi, non ti eri mai sentita così prima d'ora. Ti stavao per cedere le gambe ed eri sicura che non fosse per colpa dei due, ma dei polpastrelli di Zoro che tracciavano la lunghezza del tuo collo fino a fermarsi li, in quel punto della clavicola. "Come ti è venuto in mente di colpirla con una pentola?" ha bofonchiato uscendo dal suo stato di trance, sembrava essersi reso conto che si stava esponendo fin troppo.

Come fumo, i nostri ultimi giorni| Roronoa ZoroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora