Cap.13

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"Sono al quarto bicchiere e non riesco ad essere spensierata come Eco, che malapena ha finito il suo Punch" ha detto Nami mentre continuava a guardarti nella pista da ballo. 

Già da una buona mezz'ora avevi raggiunto il tuo amico Usopp, all'inizio eri un po' titubante, ma quando ti sei lasciata trasportare, hai fatto sì che il divertimento e la spensieratezza prendessero il sopravvento. 

Zoro ha girato la testa dopo aver ascoltato Nami, avrebbe desiderato una telecamera intorno a te, per captare ogni tuo movimento,ed essere sicuro che nessun cameriere fosse d'intralcio quella sera sbucando dal nulla. 

Ti guardava mentre con gli occhi chiusi portavi la testa indietro, per poi riaprirli e seguire le mosse di Usopp. Era certo che se fossi stata sobria non saresti stata così rilassata. Zoro sentiva il petto vibrare, specie quando ti ha visto portare la mano davanti alla bocca mentre avevi l'aria di ridere di cuore, non poteva sapere cosa ti avesse fatta ridere così tanto, ma avrebbe voluto, se questo gli avesse permesso di riavere quel sorriso tutto per lui.

Sentiva un sorriso che minacciava di lasciare le sue labbra mentre ti guardava ballare, sorriso che ha cercato di nascondere portando il boccale di birra alle labbra facendo finta di niente, o almeno sperava. 

"Perché continui a nasconderlo?" La voce di Nami è risuonata nelle sue orecchie come un fischio acuto
"Che cosa?" 
"Il fatto che lei ti piaccia" 

Zoro detestava tante cose nel mondo  e tra queste c'era anche la sua amica Nami quando non sapeva farsi gli affari suoi. Era increbile la sua capacità di metterlo in difficoltà con domande dirette e inopportune, lui che faceva proprio di queste ultime il pane quotidiano. 

"Lei non mi piace, non vedo perché tu debba insistere su questa storia" ha provato ad essere disinvolto, ma le ultime parole sono uscite con un lieve sussurro, quasi volesse tenerle per se. Nami non credeva ad una parola "Sei diverso con lei" 

"Mi comporto allo stesso modo, come con tutti voi"

Voleva davvero credere alle parole che stava dicendo, ma la verità era che in quel momento doveva fingere di essere concentrato su nami, con te alle sue spalle e lo faceva andare fuori di testa il fatto che non fossi nel suo campo visivo. Si, Usopp era con te, ma eri al sicuro

Nami era brava in tante cose, sopratutto a capire quando qualcuno stava mentendo, ed era chiaro come l'acqua del mare che Zoro stava provando in tutti modi a convincerla di una cosa di cui nemmeno lui era sicuro. 

"Guarda che sono una donna, potrò anche stare per i fatti miei, ma certe cose le capisco. Non mi guardi allo stesso modo, non ti comporti con noi come con lei" 

Zoro non si era reso conto di quando aveva iniziato a muovere nervosamente la gamba. Non era arrabbiato con Nami, lei stava solo mostrando i fatti, anche un cieco lo avrebbe notato e Zoro sapeva che prima o poi sarebbe venuto tutto a galla. Il suo unico obiettivo era non farlo sapere a te. 

"Zoro, tu sei una brava persona. Sei uno spadaccino eccezionale, credi in ciò che fai e so che hai un'obiettivo" 
"Ma? Cosa stai cercando di dire?" 
"Ma va bene avere anche qualcos'altro nei tuoi pensieri, tipo Eco" 

Zoro alzò lo sguardo dal bicchiere di vetro che aveva tra le mani, cercando di essere quanto più impassibile. In un'attimo però, si era reso conto ti quanto sarebbe stato inutile dissuadere Nami da questa idea, perché ogni parola sarebbe stata tradita dal suo tono di voce, ogni "No" veniva annullato da tutte le azioni che svolgeva nei tuoi confronti. Persino romperti le scatole era un modo seppur inconscio di renderti costantemente partecipe della sua presenza. Per un attimo ha pensato a tutto. Alla tua mano sul suo petto, alla prima sera nella stanza in casa di Kaya, al pozzo, ai campi di lavanda e si è concesso di immaginare ogni scenario in cui sareste potuti stare insieme, in cui avrebbe potuto toccarti, proteggerti

Come fumo, i nostri ultimi giorni| Roronoa ZoroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora