Cap.1

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Il suono della campana aveva interrotto il silenzio assordante lasciando spazio alle quattro parole che, pochi istanti dopo sarebbero echeggiate tra le piccole strade.

"I pirati stanno arrivando!"  urlava il giovane con la bandana sbracciandosi di continuo, come per dare più enfasi alle sue parole.
Sentivi tutto il villaggio gemere con un sospiro.
La loro irritazione era palpabile all'ennesimo avvertimento infondato di Usopp sull'arrivo dei pirati nel villaggio.

Un lieve sorriso ha inclinato le tue labbra mentre continuavi a preparare gli infusi, le voci provenienti da fuori ricordavano a Usopp che doveva smettere di correre o avrebbero rischiato di urtare di nuovo i carrelli di frutta del signor Rae.
Forse era perché consideravi Usopp il tuo migliore amico che le sue storie non ti pesavano per niente, al contrario, rendevano tutto meno pesante.

"Quel ragazzo non ce la fa proprio a smettere"
Hai lanciato un'occhiata dietro le tue  spalle per seguire la voce dell'anziana signora.
La sua vita era fasciata da un grembiule giallo, mentre le sue mani erano intente a lavorare con il mortaio per sgretolare le ultime spezie.
L'odore di papavero ti solleticò il naso

"Lo sai nonna Joyce, è la solita allerta pomeridiana" hai sorriso riprendendo a guardare fuori dalla finestra

"Si, si.. Ma dovrebbe fare qualcos'altro.
Sono sette anni che dice sempre le stesse cose, sai la storia del lupo no?"

Alzasti gli occhi al cielo
"Si, se gridi al lupo, al lupo alla fine non ti crederà più nessuno" sussurrasti più a te stessa che alla donna.

Anche se tutti gli altri potevano trovare rumoroso o fastidioso Usopp, tu sapevi il vero significato delle sue parole.
Pirati era l'unica cosa che sapeva di suo padre, aveva ogni diritto di aspettare un suo ritorno, se mai questo fosse avvenuto.

"Vado a sistemare gli asciugamani, hai bisogno di me qui?"
Il viso segnato dall'età si posò sulla tua spalla "No, nonna. Sto preparando qualcosa per la signorina Kaya.
Usopp mi ha detto che non è stata molto bene in questo periodo"

La mano morbida e affusolata della donna si posò sulla tua testa "È per questo che ti ho insegnato tutto ciò che so sulla medicina. Aiuterai molta gente bambina mia, quando non ci sarò più manderai tu avanti tutto questo"

Le tue mani si stringevano attorno al coccio quasi bollente "Non dire così nonna, sai che non è una cosa di cui voglio parlare"

"Sei sicura che accetterà stavolta?"
La sua mano si posò sulla tua spalla in segno di conforto.
In tutti questi anni in cui eri stata con lei, imparando tutto ciò che poteva insegnarti sulla medicina e la guarigione, avevi trovato strano che il personale non fosse mai venuto nemmeno una volta a richiedere una medicina o un parere.
Non sapevi che i camerieri fossero anche medici
Hai accompagnato l'alzata di spalle con un leggero sbuffo sulle labbra

"lo sai bambina, non possiamo obbligare le persone a chiederci aiuto. Devono essere loro ad avvicinarsi, solo così inizia il primo passo per la guarigione"

"Non è giusto"
"Giusto o no, non possiamo intrometterci" disse lasciando la stanza, non prima di aver preso dalla cesta i panni. Un forte odore di pulito si mischiò a quello delle erbe che stavi preparando.

Per una frazione di secondo ti sei sentita spezzata.
Da una parte eri il medico che avevi sempre desiderato di diventare, per aiutare le persone che non potevano farlo da sole, dall'altra eri Eco, la migliore amica di Kaya, che non voleva il tuo aiuto.
Scuoti la testa, lasciando che ciocche di capelli biondi ti solletichino la fronte, era il momento di fare ciò che era giusto.

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Il cantiere navale pullulava di uomini di mezza età urlanti che, con attrezzi di ogni tipo davano vita alle maestosi navi pronte a salpare nel mare blu.

I tuoi occhi si mossero velocemente cercando di catturare la figura del tuo amico, Usopp era abitudinario, eri sicura che sarebbe stato qui a pulire una delle navi.
Senza stupore alcuno lo trovasti a lucidare la Going Merry.
Ciò che però catturò la tua attenzione successivamente, furono le tre persone accanto a lui.
Eri sicura di non averli mai visti
Il ragazzo dal cappello di paglia aveva un ampio sorriso e sembrava felice di ascoltare Usopp.
La giovane ragazza dai capelli color mandarino torreggiava a braccia conserte accanto ad un'altra figura alta e slanciata.
Tre spade? Chi si sentirebbe così minacciato da dover andare in giro con tre spade appese al proprio bacino? Pensasti.

Le tue gambe erano ferme alla vista dei tre, anzi, alla vista di quello che, doveva essere a tutti gli effetti uno spadaccino.
Nel corso degli anni avevi imparato a leggere il linguaggio del corpo e potevi notare con poca difficoltà come le sue palle fossero rigide mentre posava una mano su una delle sue spade.
Nella tua mente eri curiosa di sapere perché solo una era bianca, se fosse più potente o affilata delle altre.

"Eco!"
Urlò il ragazzo trascinandoti in un goffo abbraccio "Vieni, ti presento delle persone" disse prendendoti sotto braccio.
In quel momento, avevi dimenticato come si parlava, i tuoi occhi si incastrarono con quelli del giovane dal cappello di paglia, sentendo lo sguardo degli altri due bruciarti addosso.

------spazio autrice------
Ciao a tutti è con immenso piacere ritrovarmi qui con voi e per voi.
Si, anche io sono rimasta impigliata in OPLA e vi propongo una nuova storia in particolare su Zoro.
Ho pensato a questa fan fiction nel momento stesso in cui mi sono ritrovata a vedere gli episodi.
Ho buttato giù delle bozze durante un rewatch, con gli esami e tutto il resto non avevo ancora completato i capitoli nel modo in cui volevo.
Spero che questa storia vi piaccia e che possiate in qualche modo sentirvi dentro le loro avventure.

Un grande abbraccio, a presto
-Bi

Come fumo, i nostri ultimi giorni| Roronoa ZoroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora