Cap.21

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Prima di iniziare il capitolo, volevo dirvi che leggerete un po' di angoscia (leggera) niente di troppo specifico. Ci tengo a precisarlo comunque, in caso a qualcuno dia fastidio.
Ci sentiamo a fine capitolo, buona lettura <3

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Chew arrivò dopo che Nami aveva lasciato la tua stanza.
Più che una camera era un prigione. C'era un solo materasso, con accanto delle catene a cui era ben salda la tua caviglia, nell'eventualità che volessi scappare.
Tutto il suo corpo era impregnato di quel cattivo odore di alcool come fosse una spugna.
In mano aveva un'altra bottiglia che sorseggiava con cura, come fosse l'ultima.
Anche Zoro beveva, ma aveva sempre un'odore di menta fresca che ti faceva chiudere gli occhi dal piacere.

Zoro
Era l'unico pensiero che ti mandava avanti, continuavi a chiederti dove fosse, se stava bene, se era sveglio.
Se ti sarebbe venuta a prendere

Nami si era presa cura del tuo braccio marchiato coprendolo con una benda pulita e Arlong ti aveva concesso un tavolinetto dove porre il necessario per portare avanti la tua promessa.

Odiavi con tutto il tuo cuore Arlong, ma sapevi quanto dolore causasse la Trichodina e quanto non tutti fossero come lui. Arlong aveva creato un impero retto dalla paura. Avevi visto lo sguardo di alcuni uomini pesce quando eri arrivata, eri certa che non tutti la pensassero come lui, ma erano così annebbiati dalla sua autorità che non potevano farne a meno. Non si poteva negare, come Leadership carismatico aveva del potenziale. 

Il tuo braccio era ancora dolorante, non tanto per il tatuaggio, quanto per lo scossone ricevuto da Arlong, la testa ti pulsava in modo atroce, così come la tua guancia.
Il sangue sullo zigomo si era seccato, anche se avresti voluto alzarti da lì per dare una sciacquata al viso e vedere in che condizioni fossi, non avevi possibilità.
Hai alzato lo sguardo guardando l'uomo pesce davanti a te, giusto il tempo prima che lui si chinasse, ora le sue labbra sembrano ancora più grandi, non dovendole guardare a debita distanza.
"Di questo passo ci metterai secoli a riempire le boccette" si riferiva al fatto che, passati più di due giorni dalla tua presenza all'isola, eri riuscita a fare malapena qualche boccetta, utile si e no per un quarto della ciurma di Arlong.

"Non mi lasciate molto spazio per fare le cose, e il braccio mi fa ancora male" hai sputato.
Non eri sicura di quando avevi iniziato ad essere così tagliente con le parole, ma stavano facendo uscire il peggio di te, quindi non avresti limitato nulla.
L'uomo pesce ha ridacchiato, facendoti odiare il suo modo sciatto di alzarsi e di tracannare il resto del liquido presente nella bottiglia.
"Hai ragione su questo".
Ti sentivi piccola davanti la figura di Chew, ma non ti preoccupava, non quanto i passi di Arlong farsi sempre più brevi per raggiungere la tua stanza.
Eri consapevole che sarebbe arrivato da te.
Nei pochi istanti che ti rimanevano prima che Arlong arrivasse di nuovo  avevi bisogno di fare il punto sulle attuali ferite. Anche se il tuo braccio non stava troppo male e non avevi ancora niente di rotto, rimanere in quelle condizioni non era una sicurezza.
Arlong ha fatto il suo ingresso e l'aria è diventata gelida "Spero tu sia riuscita a riposare questa notte, ne avrai bisogno" ha detto mostrando i suoi denti.
La figura di Kuroobi dietro di lui ti metteva angoscia, se ne stava lì come una statua, che male avresti mai potuto fare conciata e legata in quel modo?

Il tuo cuore ha smesso di battere per un secondo quando l'uomo pesce si è avvicinato a te. "Che cosa volete fare ancora" volevi essere più ferma possibile, ma la tua voce ti ha tradita.
"Nono ragazzina, scoprirai tutto in tempo utile, non essere impaziente.
Oppure, mi dici esattamente cosa vuoi e perché sei qui" ha detto prendendo una ciocca di capelli tra il suo indice.

Un cipiglio si è fatto spazio sul tuo volto "Di che cosa stai parlando?" Hai gracchiato.
Ogni volta che Arlong sorrideva, ti si contorceva lo stomaco. Era terribile il modo in cui ti guardava, eri certa che nella sua testa balenassero le peggiori idee per farti rimpiangere di essere nata.
Hai scosso le spalle "non capisco di che cosa parli, dimmelo se ci tieni tanto"
Non avevi la minima idea di che cosa stesse parlando, non eri Nami o Luffy quando si parlava di combattere e non eri nemmeno spaventosa e ferma come Zoro.
L'unica cosa di cui eri capace era aiutare le persone con le piante e portare il sapere di nonna Joyce nelle case altrui.
Aiutare gli altri era l'unica cosa che ti era stata data e la custodivi con cura e gelosia.

Come fumo, i nostri ultimi giorni| Roronoa ZoroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora