★quinta sezione: l'inverno

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2:l'inverno

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2:l'inverno

;wa wanna talk 'bout sex,
but we're not allowed.

giunto a questo punto della mia vita, temo di essere sufficientemente ferrato (ed altrettanto presuntuoso) da potermi considerare un vero e proprio esperto del cosiddetto effetto farfalla. dopotutto, il mio squallido presente non è altro che il risultato delle musate prese in quelli che ripensandoci, dovrei poter definire i miei anni d'oro; ad oggi, abito le ripercussioni delle idiozie che mi ostinavo a ritenere fossero le scelte migliori che potessi compiere. mai lo furono, questo è ormai assodato.

ma non avrei potuto fare altrimenti, non con quella mia arroganza tipica di un neo-adulto, e se qualcuno mi avesse detto che una breve partita ad obbligo o verità durante un'intima festicciola a tema natalizio avrebbe condotto poi alla caduta di ogni colonna portante della mia esistenza, non gli avrei certamente creduto. eppure una parte di me pensa che avrei dovuto prevederlo, in qualche modo, e se la storia la si studia per evitare che gli eventi passati si verifichino nuovamente nel futuro, allora perché ho accettato di partecipare all'ennesimo gioco di gruppo, come feci la notte dell'inaugurazione del nostro appartamento? alla volta della vigilia, diedi la colpa alla tequila, poiché dopo il settimo "arriba, abajo, al centro, pa' dentro" sfiderei chiunque a mantenere la lucidità. chiunque, ci sarebbe cascato.

non ricordo chi propose di giocare, né tantomeno ricordo chi costrinse il povero changbin a scolarsi il contenuto marroncino di un bicchierino di plastica nel quale minho aveva gettato il mozzicone della sua sigaretta, e jeongin aveva sputato i rimasugli di una gomma da masticare, una di quelle rosa, al cocomero. qualcuno ci sbriciolò dentro perfino un paio di patatine al formaggio. ricordo però la reazione di seungmin, quando la vittima di quel disgustoso obbligo decise di soffiargli dritto sul viso, con quell'alito un po' pesante, e il modo in cui il volto del malcapitato si accartocciò come un vecchio scontrino, mi fa ancora sorridere.
«mi viene da vomitare.» mugugnò lui, stringendosi lo stomaco con un modo di fare che qualcuno avrebbe definito eccessivamente drammatico, e tutti risero.
«bene, andiamo avanti.» propose allora chaewon, stravaccata addosso a yunjin. anche sakura era presente, e percepivo i suoi occhi neri come la pece bucarmi la schiena.

avevamo invitato tutte le nostre amicizie del palazzo, il nostro gruppo, e qualche altra persona che avevamo avuto modo di conoscere nel corso dei mesi precedenti, per nulla rilevanti nella mia storia, tanto che non indugerò oltre; non eravamo altro che un'accozzaglia di ventenni desiderosi solo ed esclusivamente di ubriacarsi fino a non vederci più. a partecipare al gioco, eravamo una dozzina, e sedevamo sul pavimento del salotto, mentre la festa proseguiva tutt'attorno a noi e in molti si ingozzavano dei biscotti a forma di pupazzo di neve che felix aveva preparato, corretti con un po' di fumo. ero sereno, tranquillo, e nonostante fino a quel momento non avessi avuto occasione di chiacchierare con il mio migliore amico, mi stavo godendo la serata. fu poi christopher, sbronzo come poche volte mi era capitato di vederlo, ad invitare chiunque gli camminasse davanti a prendere posto a terra ed unirsi a noi. pensò sarebbe stata un'idea divertente, chiamare anche lui.
«yeonjun! siediti qui, stiamo giocando a obbligo o verità.» gli sentii dire, e mi voltai all'improvviso, squadrando quel lampione di yeonjun da capo a piedi- da piedi a capo, vista la mia posizione. indossava un maglione forato, sorprendente, i soliti pantaloni a brandelli e una cinta con tante, tante borchie color rame. rimasi a fissarlo, sperando che l'astio nel mio sguardo glaciale trapelasse e lo intimidisse, ma ovviamente, ciò non accadde. non penso nemmeno si fosse accorto dei miei occhi su di lui. ghignò, infilandosi tra jisung e changbin.
«ci sto.» disse.

𝐬𝐩𝐢𝐥𝐥𝐞𝐝 𝐦𝐢𝐥𝐤 • 𝐡𝐲𝐮𝐧𝐥𝐢𝐱Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora