★prima sezione: la casa nuova

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1: la casa nuova

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1: la casa nuova

;something about it felt
like home, somehow.

quando vi mettemmo piede per la prima volta, l'aria nell'appartamento profumava di intonaco e ravioli al vapore bruciacchiati. ancora non lo sapevamo, ma avremmo avuto a che fare con l'anziana signora di pechino al quarto piano e le sue specialità abbrustolite molto più di quanto avremmo voluto. nonostante ciò, ci ripromettemmo comunque di accettare il suo cordiale invito a cena, una sera di quelle.

quel piccolo trilocale era un sogno che diventava realtà per noi, due giovani adulti di diciotto e vent'anni alle prime mani con il mondo reale, giunti a fatica alla fine della nostra odissea, alla nostra libertà. felix mi sorpassò, ed io lo osservai, ancora fermo sull'uscio, mentre a braccia conserte squadrava boccheggiante i propri dintorni. allora, la casa era piuttosto diversa da come lo è adesso, era ancora nuova.

prima che le ricoprissimo con quella carta da parati cerulea di cui lui tanto andava matto, le pareti erano di una tonalità di giallo che lo stesso locatore, un uomo trasferitosi in quell'anno dalla città alla campagna, paragonò a quella che avrebbe avuto una zucca molto pallida, a detta sua. inizialmente non capii cosa intendesse, ma quando mi trovai faccia a faccia con quei muri, fu tutto sorprendentemente chiaro. non c'era ancora il nostro prezioso divano, ma due poltroncine nere rivolte l'una di fronte all'altra, e una vecchia televisione, sistemata proprio su di uno spoglio mobiletto bianco. incorniciata accanto a lei, come fosse stata un dipinto o una foto di famiglia, una lista con alcune regole del condominio.

la cucina, più che altro un angolo cottura con un frigorifero ed un tavolo a muro con due alti sgabelli in legno ai lati, era un tutt'uno con il soggiorno, ma felix si avvicinò comunque ai fornelli con le stesse scintille negli occhi.
«è perfetta.» sospirò, portandosi le mani al petto. io annuii, affiancandolo con un sorriso spontaneo, che ricambiò immediatamente.
«è tutto perfetto.» aggiunse.

ed era tutto perfetto. al piano terra di quello stesso, fiabesco edificio, vi era un'adorabile caffetteria dagli interni eleganti e raffinati, nella quale probabilmente non avremmo mai messo piede, se felix non fosse stato assunto come barista circa un anno prima del trasloco. infatti, il giorno stesso in cui il proprietario dell'appartamento aveva deciso di appendere in giro per la città i volantini d'affitto, cominciando dalla bacheca all'ingresso del locale, noi eravamo stati i primi a saperlo. era economico, aveva due camere da letto, ed era a soli cinque piani di scale dall'espresso.

era una meraviglia per il mio migliore amico, ed era una meraviglia per me: di tanto in tanto, mi passava i loro strepitosi e costosissimi pastìccini alla crema, che ero solito gustare in pace al mio tavolino senza spendere neppure un centesimo, e quando a felix toccava la chiusura, tornava sempre a casa con una bustina di carta colma di altri dolci, che altrimenti avrebbero buttato.
aveva chiesto un paio di giorni liberi, per il trasloco, ma la verità era che, fatta eccezione per qualche scatolone a testa e due grandi valigie, non avevamo un bel niente da sistemare.

«andiamo a vedere le camere!» propose felix, strattonandomi verso lo stretto corridoio che conduceva a due porte bianche, l'una accanto all'altra ed una terza, quella del bagno, parallela allo spazio tra esse, sull'altro muro. ci guardammo con sicurezza ed afferrammo le maniglie nello stesso momento.

la casa l'avevamo già esplorata almeno una decina di volte, sapevamo perfettamente cosa nascondessero entrambe, come fossero fatte le nostre stanze, e come ce le saremmo divise. la mia era un po' più grande, ma la sua finestra era più ampia, e amava affacciarcisi quando pioveva.

nonostante ciò, ci sembrò la prima volta. fatta eccezione per le suddette differenze, le camere erano pressoché identiche; un letto ad una piazza e mezza, un armadio, ed una scrivania, tutto bianco, tutto estremamente anonimo.
eravamo al settimo cielo, due migliori amici ed un bell'appartamentino in centro, liberi dai rispettivi fardelli e pronti ad un nuovo inizio insieme, convinti che nulla avrebbe potuto incrinare la loro agognata e sudata pace.

sarebbe stato bello.

𝐬𝐩𝐢𝐥𝐥𝐞𝐝 𝐦𝐢𝐥𝐤 • 𝐡𝐲𝐮𝐧𝐥𝐢𝐱Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora