Capitolo 5

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Cameron

Non era facile scegliere il club da seguire, la Golden Sand High School ne offriva talmente tanti da mettermi in difficoltà. Il mio intento era di unirmi a Karate, ma da quando lasciai quello sport per un infortunio alla spalla avevo sempre il timore di farmi di nuovo male. A malincuore scartai quell'opzione e continuai a leggere i vari club di una griglia interminabile, erano almeno una decina di proposte di fogli di Excel. Davvero la Golden Sand aveva la possibilità di tenerne così tanti? Avevano davvero così tante aule da lasciare a disposizione degli studenti?

Era assurdo, nella mia vecchia scuola non c'era così tanta scelta e potevo sognarmi una struttura così grande. I miei genitori avevano deciso di tenere separati me e Will, mio fratello, per far sì che riuscissimo ad ambientarci e farci delle nostre amicizie senza appoggiarsi l'uno sulle spalle dell'altro, poi l'ultimo anno, decisi di cambiare scuola. Ripensando al motivo di quell'allontanamento, potevo ancora sentire dolore alla spalla.

Il mio sguardo cadde sulla scritta "Club di Fotografia", Will mi diceva sempre che facevo delle bellissime foto e che, a ogni sua gara di nuoto, l'unico e il solo che doveva farne, ero io. Le foto scattate dagli altri non valevano neanche la sua attenzione e questo, in realtà, mi rendeva molto fiero. Qualche anno fa i nostri genitori mi regalarono una Canon Reflex e l'anno dopo, Will mi regalò una polaroid da usare in poche e uniche occasioni.

Segnai sul piano di studi, nella Voce riferita ai Club, "Club di Fotografia". Proprio quando stavo per dirigermi verso la segreteria per consegnare i moduli, il cellulare iniziò a vibrarmi nella tasca dei pantaloni.

Parlando proprio di mio fratello, iniziarono ad arrivarmi messaggi uno dietro l'altro:

"Cameron, cazzo"

"Sei nei guai"

"Che cazzo ti è saltato in mente il giorno alla festa?"

"Me la sono quasi fatta nelle mutande"

"??"

"Quella tipa, Skylar, mi ha intimato di dirti di farti trovare tra 10 minuti sulla scala antincendio nel retro"

"Non posso, sto andando a consegnare i moduli in segreteria"

"Cam se non ti fai vedere quella mi perseguiterà! Voglio concludere l'ultimo anno senza problemi. Porta il tuo culo là e non discutere"

"Sei grande e grosso e hai paura di una ragazza alta mezzo metro?"

"Non conosci i suoi amici"

"Consegnerai quei moduli in un altro momento"

"Cameron, non scherzo"

"Ok. Cagasotto"

Smisi di rispondergli nonostante sentissi comunque il cellulare vibrare. Lily era cambiata parecchio dalle medie, non mi capacito come sia diventata una persona così... orribile, ma io non avevo paura né di lei né dei suoi amici. Che si fosse, finalmente, decisa a parlarmi? A spiegarmi perché mi trattava come avessi la lebbra?

Non avrei fatto il cagnolino impaurito per i capricci di una ragazzina che non vuole sentirsi dire di "No", se avesse così tanta necessità, avrebbe anche aspettato quei 5 minuti in più. Avevo altre priorità in quel momento, come consegnare in segreteria i moduli delle lezioni e del club scolastico e sapevo che la signora Parks, la donna anziana, mi avrebbe trattenuto qualche minuto di troppo e così fu.

Iniziò a farmi i complimenti per la consegna rapida paragonandomi agli altri studenti che si riducevano agli ultimi giorni di scadenza rallentando così il suo lavoro, studenti che, tra l'altro, erano alla Golden Sand dal primo anno. Mi offrì anche un caffè ma dovetti rifiutare ricordandole che sarei dovuto andare subito a lezione e così, mi lasciò andare via senza prima costringermi a prendere una caramella alla menta. Mi stava già simpatica, probabilmente se avessi avuto più tempo mi sarei davvero fermato nel suo ufficio per farle compagnia.

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