In questo capitolo sono presenti dei contenuti forti. Siete stati avvisati, se non vi sentite di proseguire, fermatevi qui con la lettura del capitolo.
Cameron
Un suono deciso, rapido, una mano violenta contro la sua guancia, e il suo corpo, colpito da forti singhiozzi, cadde bruscamente sulla panca in acciaio. La sua mano l'afferrò con forza per il braccio, pronto a rialzarla da terra e sbatterle la schiena contro gli armadietti.
Le aveva tirato uno schiaffo, lo schiaffo più violento che io avessi mai visto in vita mia. Non sentii più niente, il mondo attorno a me smise di esistere, il silenzio più assoluto, il mio cuore perse un battito, mi sentivo sprofondare. Vidi improvvisamente rosso, feci un passo, poi due, tre, avevo ripreso la corsa. Lui non ebbe neanche il tempo di accorgersi della nostra presenza che il mio braccio si alzò e lo colpii, senza ripensamenti e colmo di rabbia, in pieno viso.
Derek grugnì dal dolore, perse l'equilibrio pronto a cadere a terra, ma lo afferrai per il colletto della sua maglietta e lo sbattei con forza, contro gli armadietti, mentre il suo viso si contorceva in una smorfia di dolore. Sul suo zigomo si aprì una ferita che iniziò a sanguinare. Mi guardò, e si mise a ridacchiare mentre mi stringeva i polsi per liberarsi dalla presa.
«Eccolo lo stronzo con cui sei tornata a casa», con entrambe le mani lo staccai dagli armadietti e lo lanciai a terra appoggiandogli un piede sul petto per impedirgli di rialzarsi, «scommetto che avete scopato. Che putt-», non gli diedi il tempo di terminare la frase, che mi sedetti sopra di lui e gli tirai un altro pugno sul naso, e un altro ancora.
«Fallo ancora e ti farò pentire di avermi conosciuto!», gridai accecato dalla rabbia, il disgusto e il nervoso, stavo per tirare un altro pugno quando delle forti braccia mi afferrarono da sotto le ascelle costringendomi ad alzarmi, «con che coraggio picchi la tua ragazza! Dovrebbe essere la persona per la quale vorresti passare il resto della tua vita!», cercavo di dimenarmi, liberarmi da quelle braccia che mi trattenevano. Lui si girò lentamente di fianco con il viso sporco di sangue.
«Tu sei pazzo!», urlò di rimando, provando a rialzarsi.
«Non hai un cazzo di rispetto per chi ti dedica del tempo, né per le persone che ti amano!»
«BASTA!», gridò il Coach mettendosi in mezzo a noi. Cercai di calmarmi, calò il silenzio e io smisi di dimenarmi, il suo assistente mi lasciò andare, ed entrambi andarono verso quel verme schifoso, la mia attenzione si rivolse a lei. Una piccola creatura che tremava come un foglia, i capelli sul viso e il colpo percorso da violenti singulti.
Skylar
Sentivo solo un gran casino, non smettevo di piangere, mi bruciava la guancia, mi faceva male tutto, il viso, il braccio, la gamba, la testa. Forse qualcuno aveva provato a parlarmi, ma non riuscivo ad alzare lo sguardo dalle mie mani che non smettevano di tremare. Il battito del mio cuore sovrastava tutto quel casino.
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Ricominciamo Insieme
Literatura FemininaTrope: Friends to Enemies to Lovers ❤️ Skylar Anderson è cambiata per farsi degli amici, per piacere agli altri, per essere accettata e venire così invitata alle feste più esclusive della scuola. Abituata a indossare perennemente la maschera della...