Capitolo 8

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I baci di Louis erano meravigliosi. Harry li aveva assaporati, gustati ed accettati. Il più grande si era voltato verso di lui, stringendoselo al petto nel letto e non aveva fatto altro che baciarlo. Le sue labbra erano dolci e gentili, la lingua si muoveva calda e sinuosa, ma mai invadente. Dopo un tempo infinito, Harry sospirò nella bocca del più grande, staccandosi appagato e sorridente. Affondò il viso tra la spalla ed il collo dell'altro, respirando il profumo di Louis direttamente dalla pelle, per isolarlo da quello di medicine e disinfettanti . Sobbalzarono entrambi, udendo qualcuno schiarirsi la voce sulla soglia. L'infermeria si rivolse da Harry: "Dovresti uscire ora, il medico sta arrivando per controllarlo", il riccio si alzò lentamente restio a staccarsi. La donna fece una risatina: "Non te lo sciupiamo, pochi minuti e potrai rientrare, ok?". Il tono allegro fece sospirare Harry, gli sembrava di vivere un sogno da cui si sarebbe presto risvegliato. Louis sembrò agitarsi, quando vide Harry allontanarsi. "Torni subito, vero?" la voce insicura e triste fece vibrare qualcosa dentro il più giovane che gli rivolse un sorriso tutto fossette rassicurandolo: "Certo, sarò proprio qui fuori e tornerò subito. Non ti lascio". "Ok" rispose leggermente incerto Louis, mentre l'infermiera si avvicinava per prepararlo per la visita.

Nel corridoio, Harry sospirò stancamente. Non aveva dormito affatto, ma non aveva nessuna intenzione di lasciare l'ospedale. Si appoggiò contro una parete, quando si accorse del medico che si stava avvicinando per andare da Louis. "Dottore" lo chiamò ansioso e l'uomo si fermò vicino a lui. "Volevo chiedere" provò a dire Harry, senza sapere bene come chiedere spiegazioni per il comportamento di Louis. Il medico sembrò comprendere e si affrettò a d informarlo: "So che Tomlinson è confuso, al momento. Ma non devi preoccuparti, si tratta di una perdita di memoria a breve assolutamente temporaneo". "Temporaneo" sussurrò Harry, riflettendo. "Esattamente" proseguì il dottore in tono tranquillo: "Fortunatamente, possiamo escludere danni permanenti. Ovviamente, per quanto riguarda il trauma dell'aggressione, esiste anche una componente psicologica che gli impedisce di ricordare l'accaduto. Per il resto, sembra aver rimosso i ricordi dell'ultimo periodo, ma sarà sufficiente tornare alla sua routine, rivedere il posto in cui vive e stare con persone familiari, per recuperare la memoria. Ho sentito anche il parere di qualche collega e la prognosi è molto favorevole". "Non c'è modo di sapere in quanto tempo ricorderà?" chiese Harry con voce tremante. Il medico gli diede una pacca sulla spalla, sorridendo brevemente: "Non devi preoccuparti, comportati normalmente. Non deve stressarsi troppo o subire forti emozioni, continua semplicemente a stargli vicino. Ha bisogno di una persona vicino, i suoi datori di lavoro ci hanno comunicato che non ha una famiglia, solo una sorellastra che è stata avvisata". Harry si sentì sopraffatto da tutte quelle informazioni, scosse la testa: "Io non so", il dottore lo interruppe: "La sua reazione è stata molto positiva nei tuoi confronti, ti ha accettato subito e questo dimostra che avete un rapporto profondo. Domani lo dimetteremo e tornerete a casa, andrà tutto bene".

"Styles! Harry Styles!" chiamò l'infermiera, trovando finalmente il giovane accucciato su una sedia della sala d'attesa. Lo scosse dolcemente, per svegliarlo. "Forza, il tuo ragazzo ti sta cercando disperatamente" lo prese in giro, in tono scherzoso. Harry socchiuse gli occhi, vedendo solo una confusa macchia bianca. Sbadigliò e si stiracchiò, doveva aver dormito giusto una mezz'ora e si sentiva più stanco di prima. Si sollevò in piedi e l'infermiera lo esortò di nuovo a raggiungere Louis, che non faceva altro che chiedere di lui, prima di allontanarsi a passo veloce. Prima che potesse muoversi per raggiungere la stanza di Louis, udì dei passi affetta e si bloccò. "Harry" lo chiamò Zayn, raggiungendolo con un'altra persona. Il moro si fermò vicino al ragazzo, il tono di voce volutamente alto ed il volto sorridente. "Ti presento Lottie, la sorella di Louis!", si spostò di lato perché la ragazza potesse avvicinarsi ed aggiunse: "Lui è Harry, il fidanzato di Louis". La voce di Zayn tremava leggermente, come se stesse cercando di trattenere una risata, la situazione sembrava divertirlo. Harry si sentì a disagio, mosse la testa per sorridere stentatamente verso la sorella di Louis che era rimasta momentaneamente in silenzio. "Ciao" fece la giovane, studiò il ragazzo senza soffermarsi troppo sui suoi occhi o sul bastone. Harry capì che Zayn doveva averla avvisata del suo problema, ma si sentiva comunque sotto pressione anche se non era veramente il ragazzo di Louis. "Mi fa piacere conoscerti, anche se le circostanze non sono le migliori" confessò timidamente la giovane, Harry cercò di sollevarla: "Louis sta bene, sono stato con lui stamattina. Non devi preoccuparti, il medico dice che si rimetterà completamente". Lottie apprezzò il tono gentile e si fece avanti, sfiorandogli il braccio con la mano: "Sono sorpresa e felice che Louis abbia vicino una persona come te, temevo di trovarlo solo ed isolato invece vedo che ha degli amici ed un fidanzato. Mi sento molto sollevata". Harry si schiarì la voce, colpito da quelle parole che lo fecero sentire leggermente in colpa, poi le disse: "Se vuoi vederlo, io aspetterò qui". La ragazza scosse la testa e lo prese sottobraccio: "Che sciocchezza! Andiamo insieme, gli farà piacere".

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