Capitolo 18

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"Harry" la voce di Zayn suonava stranamente roca. Il giovane si era allontanato dagli altri per rispondere, sentendo il bisogno di privacy, immaginando che la chiamata avesse a che fare con Louis. "Harry, io. Mi dispiace" disse Zayn, la linea era disturbata e l'altro sembrava restio a proseguire. Harry si morse un labbro, nervosamente e cercò di restare calmo: "Si tratta di Louis? Ha ricordato tutto e non l'ha presa bene, vero?", fece una pausa e continuò: "Non preoccuparti, me lo aspettavo". "No, Harry, non è questo" rispose Zayn, la voce che gli tremava. "Mi stai facendo spaventare. Cosa è successo?" Harry strinse il telefono con forza, una spiacevole sensazione lo assalì all'improvviso. "Lui" riprese Zayn: "Lui non era arrabbiato, ti giuro. Confuso, forse. Aveva già ricordato quasi tutto, Harry" scandì pazientemente per farsi comprendere, aggiungendo: "Quando sei partito, aveva già ricordato". Il più giovane prese un respiro profondo, ripensando ai mal di testa di Louis ed il suo atteggiamento freddo. "Vuoi dire" riprese Harry insicuro, l'ombra di una speranza che gli colorava la voce: "Vuoi dire che sarebbe disposto, che potremmo", Zayn lo interruppe bruscamente: "Harry", qualcosa di molto triste nella voce del bagnino zittì il ragazzo immediatamente. "Louis è in coma, Harry" buttò fuori Zayn. "No, no" sussurrò tra sé il più giovane, scuotendo la testa: "Stava bene, Zayn". "HARRY" questa volta il moro alzò la voce, pretendendo la massima attenzione: "Ascoltami, va bene?". Una pausa, poi spiegò: "Ho pensato, ho pensato avessi il diritto di saperlo. Louis stava meglio, è vero. Ieri sera", si interruppe per sospirare: "Ieri sera l'ho accompagnato alla sua barca, me lo ha chiesto lui. Lo stavo aspettando sul molo, quando all'improvviso". Zayn si interruppe, il respiro affannato: "Non so come sia potuto succedere, l'albero della barca vicina si è spezzato parzialmente, piegandosi di lato. Era così alto, massiccio. Ho visto tutto al rallentatore. Sono rimasto paralizzato, cazzo, sono rimasto paralizzato". Harry stava piangendo, mentre scuoteva la testa, tormentato dal pensiero del pesante albero di legno, che rovinava addosso al ragazzo che amava. "Non riuscivo a muovermi, il colpo è stato forte. Un attimo prima Louis era sul ponte e poi, non c'era più. Mi ritrovai a fissare l'acqua come un maledetto idiota! Ho perso secondi preziosi, per capire", udendo un singhiozzo Harry intuì che Zayn stesse piangendo, perché si sentiva in colpa. "Era" provò a parlare Harry, la voce fioca: "Era caduto in acqua?". Zayn prese un respiro profondo: "La botta l'ha fatto cadere in acqua, sicuramente privo di sensi. Mi sono tolto le scarpe, mi sono tuffato mentre gridavo di chiamare aiuto, a chiunque mi sentisse". "Ma starà bene?" il giovane chiese in un sussurro: "E' vivo, Zayn. Starà bene?". Silenzio, poi un singhiozzo forte: "Aveva già un trauma cranico, il secondo colpo", una nuova pausa, poi: " Dio, Harry, Dio. I medici dicono che è stato troppo tempo sotto, è colpa mia cazzo, è colpa mia". "

UNA SPLENDIDA ILLUSIONE - LARRY FANFICTIONDove le storie prendono vita. Scoprilo ora