Il mattino dopo, Harry e Zayn stavano aspettando Louis, davanti all'ingresso dell'ospedale. Il riccio aveva consegnato, una mezz'ora prima e con estrema cura, i vestiti puliti e piegati da far indossare al suo ragazzo. Nel frattempo, Zayn aveva chiesto gli effetti personali di Louis alla reception per restituirglieli. In questo modo, solo il pensiero faceva arrossire Harry, aveva potuto infilare una piccola foto nel portafoglio di Louis. Era un'immagine di Harry scattata al suo arrivo sull'isola, dal fotografo del villaggio. Il ragazzo indossava i suoi occhiali scuri bianchi e camminava, ignaro di essere stato ripreso. "Sono orribile in quella foto" disse il giovane imbronciato, Zayn fece una risata appoggiandosi alla sua auto. L'attesa stava apparentemente innervosendo il più piccolo. Per fortuna, in quel momento, due infermieri scortarono Louis verso di loro ed Harry si mosse subito, per andargli incontro, mentre Zayn apriva lo sportello posteriore per far accomodare dietro i suoi passeggeri. Piegandosi per entrare, Louis imprecò per il dolore alle costole e il riccio gli passò con tenerezza una mano sulla schiena. Quando si furono seduti, Louis gli posò una bacio sulla fronte. Zayn guidò con calma e attenzione mentre Harry lasciò che Louis si appoggiasse a lui, con un sospiro profondo. "Va tutto bene?" chiese il più giovane, preoccupato. "Tutto bene," sussurrò Louis: "Devo solo stare a riposo e prendere le medicine", sbuffò teatralmente ed Harry gli sorrise con affetto.
"Aspetta! Ora ti accompagno" esclamò Harry, muovendosi verso il letto nella stanza che aveva fortunatamente memorizzato. Louis, seduto sul bordo del materasso, protestò decisamente: "Sono in grado di arrivare fino in bagno, ok?". "Devi stare attento" gli rispose in tono dolce Harry, affiancandolo mentre si alzava, barcollando: "Sei ancora debole e non vorrei doverti raccogliere da terra". "Non voglio essere un peso!" esclamò il più grande, a disagio: "Hai già i tuoi problemi", ma Harry lo interruppe decisamente piccato: "Primo tu non sei assolutamente un problema, secondo adoro prendermi cura di te e terzo grazie ma so badare a me stesso!". Louis rimase interdetto, era la prima volta da quando si era svegliato in ospedale che sentiva l'altro alzare la voce, così abbassò la testa sentendosi in colpa: "Non volevo offenderti, scusa". Harry scosse la testa e si avvicinò al suo viso, posandogli un bacio a stampo sulle labbra: "Va tutto bene". La sua voce era come una carezza, Louis sollevò le braccia per stringerlo ed incontrare di nuovo le sue labbra, poi sottolineò: "Ti voglio bene e tutto, ma ora devo andare veramente in bagno". Harry rise e lo prese sottobraccio per farlo appoggiare.
Più tardi, Louis ordinò la cena mentre Harry apparecchiava la tavola con attenzione. Ricordava dove fossero tutti gli oggetti, ma ricontrollò con cura la loro posizione sul tavolo prima di far accomodare l'altro ragazzo. Louis si sedette con aria soddisfatta: "Mi stai viziando, Harry". Il più piccolo sorrise, arrossendo leggermente e sedendosi proprio affianco a lui, le loro gambe si sfioravano. Mentre aspettavano la cena, Louis si avvicinò con la spalla ed Harry non perse tempo ad appoggiare la testa contro di lui, anche se era più alto del ragazzo. "Come ci siamo conosciuti?" chiese Louis con voce tranquilla, Harry si sforzò di rimanere calmo: "Sono venuto in vacanza al villaggio e tu hai iniziato subito a darmi fastidio", il maggiore rise contento. Gli piaceva l'idea. Harry si sentì in dovere di aggiungere: "Ero in vacanza con il mio ragazzo, in realtà". Louis sbarrò gli occhi: "Davvero? Vi siete lasciati per colpa mia?". Harry si sollevò per farsi guardare in viso e sorrise: "No, io e Nick non andavamo più d'accordo e lui cercava sempre di controllarmi e comandarmi. Era solo una questione di tempo". "Io ho affrettato le cose" concluse Louis, decisamente compiaciuto. Harry rise, dandogli un piccolo pugno sul braccio, scherzosamente. Il maggiore si sporse per catturare le labbra dell'altro ed Harry schiuse le labbra istintivamente, proprio in quel momento sentirono bussare. "C-credo" fece il più piccolo, con la voce roca: "Credo sia arrivata la cena". Louis si staccò, sussurrando: "Dopo cena non mi scappi, però", Harry sorrise con aria sognante. Non aveva nessuna voglia di scappare.
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UNA SPLENDIDA ILLUSIONE - LARRY FANFICTION
FanfictionAttenzione/warning: argomenti delicati, comportamenti immorali, scene di sesso esplicito. A Louis piaceva conquistare ogni volta una nuova preda, adorava sfruttare il proprio aspetto ed individuare le debolezze degli altri. Una sfida con se stesso...