Nel salotto, Lottie informò il patrigno delle novità mentre Harry si fermò al centro della stanza incerto, cercando inutilmente Zayn che non era più in casa. "Dovresti andare", il tono con cui la sorella di Louis gli si rivolse fece quasi sobbalzare Harry. Ora che il fratello sembrava essere sul punto di svegliarsi, appariva più decisa e protettiva. "So la verità, Harry. Zayn, prima di uscire fuori, mi ha confessato tutto" disse in tono risentito: "Tu non sei niente per lui, era tutto una specie di scherzo". Harry scosse la testa, cercando le parole per spiegarsi ma Lottie non aveva intenzione di ascoltarlo. "Lo hai preso in giro" si avvicinò a lui ed abbassò la voce, il tono incredulo e amaro. "No, no" negò con forza Harry, scuotendo la testa vigorosamente: "Non è così, io", ma Lottie lo interruppe, posandogli un dito sulle labbra: "Non mi importa, non voglio ascoltarti. Devi solo andartene, non sei il benvenuto a casa mia". Harry si gelò sul posto, il respiro gli mancava, il cuore mancò un battito. Non poteva fargli questo, aveva bisogno di sapere come stava Louis. Voleva assicurarsi che stesse bene oppure stargli vicino se stava male e aveva bisogno di aiuto, per lui non aveva importanza altro che Louis. Ma Lottie era irremovibile, lo liquidò in tono freddo: "Fuori da casa mia, mio fratello ha già sofferto abbastanza. Noi siamo la sua famiglia e ci prenderemo cura di lui".
Il viaggio di ritorno verso casa sembrava interminabile. Zayn guidava in silenzio, mentre Harry cercava di non piangere di nuovo. Comprendeva il desiderio si Lottie di proteggere il fratello, ma il suo cuore continuava a desiderare la vicinanza dell'uomo che amava o almeno la possibilità di conoscere le sue condizioni. "Dovresti fermarti a dormire" disse Harry, quando erano quasi arrivati, era ormai buio. La voce del giovane suonava roca e forzata, Zayn non ebbe la forza di rifiutare, era esausto. Anne e Gemma, già preavvisate al telefono della situazione, non fecero domande quando gli offrirono qualcosa per cena. Harry rifiutò, aveva lo stomaco chiuso e voleva soltanto chiudersi in camera per poter piangere liberamente. Così, salutò tutti e si diresse nella sua stanza, chiudendo la porta e gettandosi sul letto, il bastone bianco che fece un tonfo sordo rovinando a terra. Le troppe emozioni lo stavano dilaniando. La tristezza nel dover dire addio a Louis si era trasformata in gioia quando lo aveva sentito muoversi, per fare poi spazio al dolore inaspettato nel venire escluso completamente dalla vita dell'altro giovane. Non aveva diritto di opporsi, lui non era niente per Louis. Cercò di accettarlo, mentre si rannicchiava nel letto lasciando scorrere le lacrime. Prese un respiro profondo per calmarsi, dicendosi che non aveva importanza se non lo avrebbe più rivisto, contava solo che Louis stesse bene.
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UNA SPLENDIDA ILLUSIONE - LARRY FANFICTION
FanfictionAttenzione/warning: argomenti delicati, comportamenti immorali, scene di sesso esplicito. A Louis piaceva conquistare ogni volta una nuova preda, adorava sfruttare il proprio aspetto ed individuare le debolezze degli altri. Una sfida con se stesso...