Capitolo 26

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I due mesi successivi non erano stati facili. Ma prima Zayn e poi Liam e Niall, lo avevano aiutato. Dopo una lunga discussione con sua madre e sua sorella, Harry era riuscito a convincerle di essere ormai adulto e di poter avere un posto suo, dove vivere. In realtà, un posto suo e di Louis. Aveva scelto un piccolo appartamento in città, preferendo evitare l'isolamento e le problematiche logistiche della campagna. A Londra, gli era più facile fissare incontri per continuare il suo lavoro e poteva assicurare a se stesso ed a Louis ogni tipo di assistenza e comfort. Avevano un ascensore che portava fino al loro piano, dei sensori vocali per comandare le luci ed alcuni elettrodomestici e la fermata dell'autobus proprio sotto casa. La cucina ed il bagno erano comodamente accessibili ed attrezzati per ogni loro necessità. Il palazzo disponeva anche di un servizio di portineria e vigilanza, attivo 24 ore al giorno. Il patrigno di Louis e Lottie contribuivano alle spese, precisando ogni volta che si trattava di una misura temporanea in attesa che Louis si riprendesse. Nei dieci giorni necessari per i preparativi ed il trasloco, Harry aveva trascorso quasi tutto il tempo nella camera di Louis a casa Tomlinson. Consapevole che i tre volontari Zayn, Liam e Niall se la sarebbero cavata da soli, aveva preferito concentrarsi lavorare sul suo rapporto con Louis. Il giovane ex bagnino non lo respingeva, al contrario quando erano vicini gli teneva la mano o appoggiava la testa sulla sua spalla, mentre Harry gli accarezzava la schiena. Ma non gli parlava, in realtà era sempre molto silenzioso. Quando Harry gli diceva qualcosa, sembrava ascoltarlo ma rispondeva solo se gli venivano rivolte direttamente delle domande e molto brevemente. Si limitava a sussurrare solo "Sì", "No", "Non lo so". Non era molto, ma se confrontato con la reazioni che aveva di fronte agli altri, Harry si sentiva decisamente fortunato.

Mentre Lottie, il patrigno ed anche Zayn suscitavano una sorta di terrore illogico che spingeva Louis a cercare di fuggire o nascondersi quando si avvicinavano; verso gli estranei e con i medici si comportava come se fossero dei nemici cercando, di colpirli o attaccarli. Quindi, alla fine, tutte le interazioni di Louis dovevano passare per Harry che si sentiva lusingato ma anche terribilmente responsabile. I familiari di Louis ed anche Zayn lo chiamavano ogni giorno per avere notizie, i medici e gli psicologi lo volevano sempre vicino al loro paziente, quando provavano a visitarlo o a stabilire un contatto con lui. Harry aveva imparato a memoria i modi e tempi con cui somministrare le medicine, accontentandosi dei piccoli progressi che avevano ottenuto in quel periodo.

UNA SPLENDIDA ILLUSIONE - LARRY FANFICTIONDove le storie prendono vita. Scoprilo ora