Capitolo 24.

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Novembre era ormai iniziato, e la vita al college era diventata quasi una routine. La mattina mi alzavo, andavo con le ragazze a fare colazione da Starbucks, poi passeggiavamo aspettando l'inizio delle lezioni, e così iniziava un'altra giornata. Avevo trovato nello studio un punto fisso in cui concentrarmi. Passavo interi pomeriggi a studiare, a fare ricerche e a scoprire cose nuove. Ogni scusa era buona per distrarmi.

Il periodo delle feste era finito per me. L'alcool mi faceva sentire depressa e antipatica. Dopo l'ultimo schiaffo ricevuto da Shana, avevo capito che non avrei potuto continuare ancora in quel modo.

Avevo bisogno di uscirne da sola da quella situazione, e per quanto apprezzassi lo sforzo delle mie amiche, avevo capito che doveva farcela con le mie forze.

Se non avevo la forza, me la sarei fatta venire.

«Per me un Mocha cappuccino.» sorrise Chelsea.

«Un Caramel Ribbon Crunch, per favore.» borbottò Vanessa.

«Per me Douple Chocolaty Chip Créme.» sorrise Shana.

«Per noi, due Vanilla Bean Crème.» disse Avril al cameriere bellissimo che stava prendendo le nostre ordinazioni quella mattina.

Vanessa aveva un debole per quel bel ragazzo, e odiava quando toccava a lui servirci.

«Ti mangia con gli occhi ogni volta che ti vede. È bellissimo. Frequenta il corso di medicina con me, ed è molto intelligente. Cosa ti costa buttargli un po' di cappuccino sopra e poi aiutarlo a pulirsi? Magari in bagno.» la provocò Avril.

«Tu lo faresti mai con una persona che non conosci?» ribatté Vanessa.

«Probabilmente no, ma voi due è come se foste amici di vecchia data. È da settembre che continuate così.»

«Sì, e andrà a finire che tra qualche giorno vi vedremo nudi nella nostra camera mentre ci date dentro.» borbottò Shana.

«Shana! Oh cielo, non posso crederci che tu l'abbia detto davvero!» urlò Vanessa, sistemandosi i lunghi capelli caramello.

«Credici tesoro, perché l'ho detto.»

«Il piano di Avril non è niente male.» sbuffai.

«Sì certo, se fossi una puttana sarebbe il piano perfetto.»

«Le puttane non versano cappuccini di Starbucks addosso ai camerieri sexy.» scoppiai a ridere.

«Ecco a voi. Desiderate altro?» sorrise il cameriere che, tra parentesi, mi aveva appena sentita mentre lo definivo sexy.

«Non saprei.» mugugnò Shana, «Vanessa tu vuoi altro?»

«No, grazie.» rispose lei, secca.

«Siamo apposto così, grazie.» sorrise Av.

«Ti stava scopando con gli occhi.» sorrise Chelsea una volta che il cameriere super sexy si fu allontanato.

«E in più adesso conosce anche il tuo nome. Vorrei tanto un premio Nobel.» si vantò Shana.

«Dio, ma voi siete completamente fuori di testa!» brontolò Vanessa.

Scoppiammo tutte e quattro a ridere, mentre Vanessa era tutta rossa ed evidentemente in imbarazzo. Dio, adoravo le mie amiche.

«Consiglio a chiunque voglia passare i test senza problemi, di analizzare attentamente la relazione non solo tra Mr Darcy e Elizabeth, ma anche quella tra Jane e Charles Bingley. Sono due storie completamente differenti, ma entrambe celano sentimenti profondi e quasi irragionevoli. Do a voi il compito di analizzare ogni cosa. Voglio una vostra opinione scritta, con tanto di paragoni, commento personale e il vostro punto di vista in caso vi foste trovati in una situazione simile per entrambe le storie. Per oggi è tutti ragazzi, entro la fine di questo mese vorrei un lavoro degno del nome lavoro. Grazie, e buon fine settimana. Occhio all'alcool.»

Never let me go.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora