6. Non Sei fatto Per Questo.

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-quindi hanno nominato te come capo villaggio?
Chiedo all'uomo anziano che ho di fronte.
-si mio Signore.
Risponde inchinandosi.
-qual è il tuo nome?
-Jaiden dei Park signore.
-hai una famiglia Jaiden?
-solo un nipote... Io sono un falegname signore... Ma non c'è richiesta dei miei lavori così faccio il contadino.
Ho in affitto una piccola casa da voi del Contado grazie a Dio e lavoro la vostra terra.
-ti ho convocato qui perché a differenza di mio padre che era completamente disinteressato a come vivete, io vorrei fare qualche piccolo miglioramento.
-grazie signore.
-inizieremo dalla fognatura non deve scorrere a cielo aperto... Porta malattie e infezioni. Questa è la prima cosa. Quest'ultima tassa che mi dovete come affittuari ve la abbuono vi ho visto già in difficoltà non voglio infierire.
-signore lei è troppo buono.
-no. Non lo sono penso solo a me stesso... Se ricevessi ora una visita del re sarebbe un grosso problema.
-Radunate gli uomini più validi il lavoro dovrete comunque farlo voi, io lo finanzio e controllerò che operiate bene.
Parliamo ancora dei tetti delle abitazioni che Jaiden sostiene siano da rifare... E di mille altri problemi...Ma io prendo tempo... Affronterò una cosa alla volta.
Finita la conversazione accompagno il vecchio Jaiden fuori.
Nel cortile del castello c'è un carro che gli appartiene che lo attende.
Seduto dietro vedo il ragazzetto biondo che ho già notato.
Ci viene incontro e china a malapena la testa in gesto saluto, non è troppo educato penso. Davanti a un Conte è d'obbligo la riverenza...ma questo piccolo impertinente evidentemente non lo sa ancora.
-Conte Jeon... Questo è mio nipote Jamin, sta da me i suoi genitori sono morti di influenza l'anno scorso, viene dalla Contea vicina quella di Lord Yoon.
Sostiene il mio sguardo e mi sorride.
Cosa avrà da sorridere penso... con quella vita di merda che probabilmente fa.
-Anche tu lavori i campi Jamin?
-sono appena arrivato... Inizierò domani signore.
-Bene allora ci vedremo al villaggio.
Gli rispondo secco.
Jaiden e Jamin risalgono sul carro, Jaiden comanda con maestria il ronzio invitandolo a partire.
Jamin è seduto dietro sul fondo le gambe ciondolanti, come un briccone in attesa di essere ripreso.
Mentre si sta allontanando vedo che infila una mano in un cesto. Mi fa vedere una mela gialla rugosa alzandola.... È come quella dell''altro giorno... La soppesa come stesse pensando se farlo o meno... per poi tirarmela con un sorriso birichino.
L'agguanto prontamente con una mano sola prima che si sfracelli contro il portone... per poi fissarlo severamente senza ricambiare il sorriso e gettarla nei campi attigui, ripetendomi nel gesto di ieri con disprezzo nuovamente.
Il suo viso mi sembra rattristarsi mentre si allontana su quel carro.
Chissà cosa sperava? Forse di familiarizzare con un nobile... Piccolo bifolco... Illuso... pezzente... penso rientrando infastidito.

Non è solo il villaggio che necessita del mio intervento, anche il castello ha bisogno di manutenzione, inoltre la servitù presente non è idonea... Sono anche loro contadini...leggermente più evoluti... Ma troppo grezzi per me che ho visitato le corti di Francia, Inghilterra... Italia. L'Europa mi ha raffinato non sono di certo semplice com'era mio padre.
Per prima cosa predispongono che ci siano due cuochi, uno per la cucina coreana e uno per quella europea. Inoltre faccio svuotare e ripulire la stanza di mio padre diventerà quella della mia futura moglie... Io prenderò le stanze di mia madre nell'ala ovest...le sto facendo preparare.
Questa mattina scenderò con Namjoon di nuovo al villaggio e visitero' anche i campi di mia proprietà.
Al villaggio Jaiden mi viene incontro prostrandosi e ringraziandomi, hanno ricevuto il materiale e stanno provvedendo a deviare e interrare in parte la fognatura.
Vado via presto dal villaggio quell'odore mi infastidisce.
Al trotto arriviamo ai campi... Distese e distese di terre che sono mie...noto che alcuni sono incolti.
Chiedo spiegazioni.
-il vecchio Conte non voleva utilizzare i campi sfruttati per altre culture perciò li lasciava incolti per qualche anno.
-ma è assurdo... Si provveda con coltivazioni alternative al grano... Andiamo agli orti..
Ci arriviamo e c'è un grande movimento lavorano tutti ovviamente facendo vedere un certo impegno.
Cammino fra le coltivazioni... Finché mi avvicino ad un gruppetto che sta piantando delle verze fra loro c'è Jamin che spicca in quanto il più esile e delicato... Lo guardo chino sulla terra asciugandosi la fronte con l'avambraccio.
Mi avvicino.
Saluta senza alzare il viso...continua con la sua maleducazione...mentre tira su una cassa piena di ortaggi.
Per poi chinarsi nuovamente qualche metro più in là a raccoglierne altri.
-ti vedo provato...
Commento con cattiveria.
-no signore ce la faccio... Il nonno ha bisogno che io lavori.
Per la prima volta sento la sua voce... È bella e delicata come lui.
Lo osservo ancora... I capelli biondi ondulati sono attaccati alla nuca sudata... Quel collo così bianco ha un graffio vistoso. Le guance sono arrossate e la bocca carnosa imbronciata. Incurante di un colpo di tosse di Namjoon che cerca di richiamare la mia attenzione continuo ad importunarlo.
-ce la fai?
-si.
Risponde chinando il volto imbarazzato.
-non ne sarei tanto sicuro...
Dico prendendogli una mano sporca e girandola con il palmo all'insù...
- Terra e sangue... Come pensavo...non sei fatto per questo...
Commento rialzandomi.
-ho bisogno di gente nuova al castello...oggi finisci il tuo lavoro qui...domani presentati a Gyeongserdon è un ordine.

Un'altra pagina è andata... I miei occhi avidi ne cercano un'altra... Mi suona il cellulare è Jin... Non rispondo sono troppo preso... gli mando un WhatsApp.
"-non torno... Resto qui fino a stasera " mentre le mie mani toccano quei fogli delicati...

INDIMENTICABILEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora