INDIMENTICABILE

21. Ricordi Perduti

Assisto all'esecuzione tutti pensano che sia Jimin, Jaiden compreso che sta piangendo in prima fila...sono crudele in questo momento lo so ma devo proteggerlo.
Poi nei tre giorni a seguire il pomeriggio passo a trovare Jimin, ogni volta vengo via piangendo... Disperandomi. Ma il quarto giorno è diverso... quando la vecchia mi apre la porta mi sorride. Il suo è uno strano sorriso...capisco che qualcosa è cambiato perché lo vedo in piedi vicino alla finestra, si è risvegliato!
Per me è una visione, ero già pronto a disperarmi al ritorno...
La vecchia mi trattiene per un braccio.
Lo osservo per me è come un'apparizione. Sono follemente innamorato di lui.
La lunga veste in seta beige che ho mandato impreziosisce la sua snella figura, i suoi capelli biondi leggermente più lunghi incorniciano il suo volto, mi aspetto un sorriso da quella splendida bocca ...ma no... non accade.
Mi guarda incuriosito guardando la vecchia cercando rassicurazione sul fatto che non deve tenermi, inchinando poi la testa in un saluto incerto.
-c'è un piccolo problema Lord Jeon.
Dice sottovoce la vecchia.
-cosa succede parla!
Gli intimo spazientito.
-il vostro Jiminshi... Non so come dirvelo... Non ricorda nulla... Nemmeno il suo nome. Fra le erbe che ho usato c'era il partenio...può fare quest'effetto.
Con il tempo forse recupererà le sue memorie ma non abbiamo certezza di questo.
-vuoi... vuoi dirmi che non si ricorda di me?
Dico alzando leggermente la voce.
-No purtroppo non si ricorda niente... ! Sia delicato... È come un bambino sperduto.
-spostati fammi entrare.
Gli dico perentorio spingendola incredulo.
-non è questo il modo... Non lo spaventi...
Continua la vecchia petulante.
Faccio un passo verso Jimin che mi guarda con timore arretrando di un passo.
-Jiminshi come stai?
Chiedo dolcemente.
-bene signore... Ho solo ancora un po' male alla schiena ma Zeris mi sta curando.
-Zeris?
-è il mio nome
Risponde prontamente la vecchia.
-ti ricordi di me Jimin...? Non puoi avermi dimenticato... Eravamo così vicini tu ed io.
Scuote la testa e i suoi occhi si velano leggermente di lacrime.
-no signore... Non ricordo nulla ho appreso come mi chiamo da Zeris... Non ricordavo neanche quello.
-tu mi appartieni... Io sono il tuo compagno nonché tuo Signore e padrone.
La necessità di chiarire la mia posizione nei suoi confronti mi fa abbandonare ogni prudenza e manco certamente di sensibilità.
-devo credervi sulla parola milord... Perché non ricordo nulla di voi. Come non ricordo niente del mio passato, nemmeno di come mi sono fatto male alla schiena seppur io ne percepisca il dolore.
Mi avvicino abbracciandolo, me lo lascia fare non partecipando, le braccia lungo i fianchi, la testa girata di lato per evitare un contatto.
Ma io mi trattengo stringendolo, mi è mancato terribilmente.
-Lord Jeon...
Ci interrompe Zeris,
-che intenzioni avete? Sarebbe meglio che lo lasciaste qui qualche giorno ancora.
Lord Jeon...la prego..
Se ci tenete a lui abbiate pazienza. Sto aspettando che mi arrivino delle radici di jingseng rosso dell'isola di Jesi dovrebbero stimolare l'attività del suo cervello. La scongiuro.
Sospiro sconsolato.
Prendendo il viso della creatura che amo fra le mani.
-tu cosa vuoi?
Chiedo speranzoso.
-restare signore.
Dice con un filo di voce evitando di guardarmi negli occhi.

Zeris mi accompagna fuori.
-avete preso la decisione giusta. È inutile costringerlo violentemente al suo ritorno... alla realtà deve arrivarci da solo.
-è sotto la tua responsabilità ti uccido se gli succede qualcosa.
So che Meisel è stato qui... Mandalo via se ritorna...
-signore... Aveva solo bisogno di un unguento...Si era ferito ad un braccio
-ha visto Jimin?
-no Lord Jeon
Stupidamente gli credo, perché non penso che qualcuno come lei abbia il coraggio di mentirmi.

Ed è così che mi arrendo mentre mi incammino verso il castello.
Arrabbiato contro il destino che continua a pormi ostacoli...non sapendo che qualcuno segue i miei spostamenti... Qualcuno di avido... Che desidera quello che è sempre stato mio.