13. Desiderio

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L'indomani dopo una lauta colazione Namjoon, Lady Beth, Lady Synn la sorella ed io facciamo una passeggiata nel parco del castello di Gyendier. Namjoon e Lady Beth parlano dei libri che leggono ne hanno molti in comune, Lady Synn ed io invece di cose a caso.
Fino a quando Lady Synn se ne viene fuori con delle considerazioni strampalate su Jimin.
-ho notato il vostro servo... Ci tenete molto.
-si è un bravo ragazzo.
Commento distrattamente.
-è di una bellezza incredibile l'avete notato? Peccato che sia solo un servo. Gli stallieri quando siete arrivati sono rimasti folgorati e le cameriere in cucina fanno a gara per ingraziarselo.
-davvero? Non l'avevo notato. È grazioso si... E fa bene il suo lavoro.
Chiudo brusco e con fastidio la conversazione.
Durante la passeggiata ad un certo punto riesco a trovarmi solo con Lady Beth e a propormi
-mia cara... Avete saputo che ho chiesto il permesso a vostro padre per corteggiarvi. Volevo sapere se anche voi me lo accordate
-Lord Jeon non credo potesse capitarmi fortuna più grande ne sono felice.
-la fortuna è mia. Molto bene. Il nostro sarà un sodalizio proficuo.
--ne sono certa.
Risponde mentre io gli bacio la mano.
Come dichiarazione non è quella che forse si aspettava ma meglio che capisca subito che il nostro futuro matrimonio non sarà focoso... Non ho trasporto alcuno verso di lei... Fortunatamente nemmeno lei sembra subire il mio fascino.
Quando ritorno non trovo Jimin in stanza ma i nostri bagagli sono accuratamente posizionati nel corridoio, dopo il pranzo è prevista la partenza.
Scendo giù a cercarlo ma non lo trovo, allora penso che sia andato alla stalla per predisporre la preparazione dei tre nostri cavalli e del suo carretto trasporta valigie.
Per arrivare alla stalla passo attraverso un pezzo di una stradina che porta ad una camminata sotto una galleria fatta interamente di un enorme rosaio di rose selvatiche, quelle piccole rosse bordeaux profumate che crescono dappertutto, l'ho appena imboccato quando dalla vegetazione circostante mi giungono delle voci.
Sono un po' soffocate dagli evidenti baci che si scambiano... Ma nitide.
-te l'ha chiesto... Lo ucciderei...
Sento il rumore di una piccola colluttazione e respiri affrettati.
-no... non fare così... Smettila di toccarmi.
-mi stai facendo impazzire io ti desidero lo sai. Dimmi che ti concederai ancora una volta a me.
-io ti amo qualsiasi cosa succeda sarò sempre qui per te. Non vedo l'ora di rivederti.
Sono due amanti clandestini che si promettono amore. L'ardire dei loro sentimenti accende i miei ricordandomi che sto cercando l'oggetto del mio desiderio. Cammino avanti una decina di passi quando sento un fruscio di abiti e dei passi mi giro e faccio appena in tempo a vedere Lady Beth di spalle che corre verso casa. Lei non mi ha visto.
Il mio cuore non fa un tonfo di dispiacere ma esulta...la saprò sfruttare a mio favore per questa debolezza.
Raggiungo le stalle ed effettivamente Jimin sta predisponendo i cavalli per la partenza, uno degli stallieri prontamente gli sta attaccato.
Sento che gli parla.
-da dove vieni?
-da Gyeongserdon dal castello dei Jeon.
-si sta bene là?
-abbastanza.
-ho notato che il Conte ti controlla molto
-lui controlla sempre tutto.
Jimin risponde stando un po' per le sue e questo mi fa piacere.
Poi lo stalliere cambia tono diventa più schifosamente provocatorio.
-stai con lui?
-cosa te lo da pensare?
-quando siete arrivati non ti toglieva gli occhi di dosso.
-è una tua fantasia. Lord Jeon è interessato a Lady Beth è qui per questo.
-oh... Certo ma una cosa è il dovere una è il piacere... lo comprendo sai... Sei bello davvero. Se solo volessi potremmo divertirci insieme...adoro quelli bassi di statura con una corporatura delicata come te. Partite appena dopo il pranzo c'è tempo.
-credo che hai detto abbastanza.
Intervengo con voce grave.
-se non vuoi passare un guaio con Lord Gyendier direi che puoi smettere di importunare il mio servo, che come hai capito mi appartiene. Ed io sono molto geloso delle mie cose.
Lo stalliere si inchina e prontamente riprende a fare il suo lavoro.
Guardando Jimin.
Gli dico.
-risali nella nostra stanza immediatamente.
Lo seguo e mentre risaliamo di sopra lui cammina davanti a me facendo le scale. Mi guardo in giro non c'è nessuno e gli mollo un sonoro scapaccione.
Sobbalza in avanti girandosi a guardarmi con gli occhi immediatamente lucidi di rabbia.
Corre dentro in camera... Mentre io busso a quella a fianco,
-non mi sento bene non verrò a pranzo scusami con Lady Beth, ci saluteremo quando partiremo.
L'avvocato Namjoon mi assicura che lo farà sapere a Lady Beth.
Bene ho 3 ore per stare solo con Jimin e non potrà sfuggirmi.
Rientro nella mia camera chiudendo a chiave la porta.
Lui prontamente si scusa.
-signore non stavo facendo niente di male con lo stalliere.
-quando tu guardi negli occhi un altro uomo stai già facendo qualcosa di male.
-signore lei si sta per sposare con Lady Beth... Non può essere interessato a me in quel senso...ed io non provo nulla per lei se non un grande rispetto.
-vieni qui e inizia a pagare il tuo debito.
-io...io...
-vien qui... Ubbidisci...ricorda che solo io sono il tuo signore e padrone.
Si avvicina e siamo uno di fronte all'altro.
Allungo una mano spudoratamente accarezzandogli la sua parte intima che reagisce immediatamente.
Cerca di fare un passo indietro ma lo trattengo per un braccio.
Chiude gli occhi rassegnandosi e lasciandomi fare.
-dimmelo ora che non provi niente per me.
Un singhiozzo di piacere esce da quelle meravigliose labbra mentre un attimo dopo le catturo prontamente.
Lo trascino di peso sul letto fra le coperte io affamato di lui e Jimin pronto a lasciarsi un po' andare.
Riesco spogliarlo e a baciare ogni centimetro di quella pelle tanto desiderata, a succhiare i suoi capezzoli duri di eccitazione facendolo mugolare di piacere, le mie carezze sono senza fine come i miei baci che lo stremano.
-sei mio ... Solo mio.
Una mia mano lo lavora piano facendolo impazzire e venire soddisfacendolo.
Mentre con l'altra raggiungo la sua apertura... Infilandogli spudoratamente un dito sentendolo trasalire.
-no....
-mi dici sempre di no...ma poi ti piace quello che ti faccio...
Sussurro sulla sua bocca.
-non sono ancora pronto Lord Jeon...
-direi che mentre siamo in un letto puoi chiamarmi Jk...è il mio diminutivo. Ti va Jimin di chiamarmi Jk? E di darmi del tu?
-si...
-se non vuoi... Non ti obbligo...ma puoi toccare un po' anche me?
Se non lo fai credo che impazziro'.
-davvero lo desidera così tanto?
-si... E se solo mi lasciassi fare ti farei certe cose...toccami ti prego... Distraimi prima che io ti salti addosso.
La sua mano scende sul mio petto sbottonandomi la camicia mentre la sua bocca quella che ho tanto desiderato sfiora il mio petto, una mano incerta raggiunge il mio sesso ormai sofferente e in cerca di soddisfazione.
-signore... Jk. Lei... Tu... Ma è mostruoso!
Rido...
-sbrigati che sto morendo...
Dico guidandogli la mano è continuando ad affondare la mia lingua in quella bocca indecente.
Restiamo poi ansanti l'uno nelle braccia dell'altro.
-dobbiamo prepararci...
Tenta di dire.
-ancora qualche minuto..
Sono così felice che tu sia mio.
Gli dico sinceramente.
-non ci sono più debiti... Li hai estinti... Ora se starai con me... Sarà perché lo vorrai.
Una mano piccola si insinua dove la mia reazione è pronta... Tornerò a Gyeongserdon distrutto.
Quando vengo per l'ennesima volta glielo dico.
-non c'è niente che io desideri quanto te... Sei mio solo mio... E ti ho voluto dal primo momento che ti ho visto.
Ricambia facendomi capire che per lui è lo stesso... chiudendomela la bocca.

Quando partiamo i Gyendier sono li a salutarci. Stranamente Lady Beth ha gli occhi lucidi forse comincio a comprendere perché.
La strada è lunga. Noi con i cavalli davanti e Jimin dietro con cavallo e carro. Ogni tanto mi giro e ci scambiamo degli sguardi appassionati. Non vedo l'ora di tornare al castello e passare la notte con lui.
Sono euforico.

INDIMENTICABILEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora