2. Benvenuto A Gyeongserdon

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Il giorno dopo sono nel mio studio, riguardo la presentazione della mostra e mi soffermo sul quadro del ragazzo.
È davvero particolare... Non posso fare a meno di pensare alla storia che forse c'è dietro un viso così.
Cerco on line il castello di Gyeongserdon per scoprire subito che sembra una costruzione inglese anziché un tipico maniero coreano, ed è già abbastanza strano. Dalle foto sembra un po' lugubre quei muri scuri sono pieni di tempo... Come custodissero segreti non accessibili. Sembra che gli interni siano rimasti come allora, così è scritto nell'articolo che sto leggendo... Ed è interessante perché questi posti in genere vengono modificati per attirare più turisti o per agevolarne le visite. Il fatto che non sia aperto al pubblico ne ha preservato la reale essenza.
Quindi entrarci potrebbe voler dire essere catapultati per qualche istante in un altro mondo...e la cosa comincia a piacermi.
Leggo che nessun membro della famiglia Jeon ha mai voluto abitarci...a parte il Conte.
È semplicemente stato tramandato... di padre in figlio... Come se la maledizione che lo accompagna avesse fatto paura anche ai potenti.
Chi era il Conte Jeon? Chi era il suo amato Jamin?
Dovrò impegnarmi per capire cosa accadde e qual era la vera natura del loro rapporto.
On line le notizie prevalentemente riguardano la struttura e accennano appena ai loro abitanti. La figura di spicco è sempre lui... il Conte ... Sembra fosse un uomo molto severo e forte e tutti nel suo contado lo rispettavano...lui rappresentava la legge.
Silenzio e desolazione hanno regnato per anni in quelle stanze antiche... Guardando le foto delle prigioni del castello mi rendo conto che sono angoscianti... Chiudo gli occhi un secondo e giurerei di sentire urla disperate... Quelle si che sono state usate...dopo Jeon gli altri Conti se ne sono serviti pur non vivendo al castello... Accrescendo quella maledizione.
Chissà quanta sofferenza in quelle torbide stanze. Ci sono molteplici leggende sul castello e i suoi abitanti.
C'è chi dice che il Conte Jeon vaghi disperato fra quelle mura... Mentre altri dicono che Jamin appare di tanto in tanto poco lontano sul fiume Vrech che è poco distante dal castello, perché al ragazzo non sarebbe più concesso entrarci... Jeon l'ha maledetto per la sua morte, perché con essa l'ha lasciato solo.
Due anime che non trovano pace...destinate a vagare cercandosi nei secoli dei secoli.
O forse non è così? Forse questo è quello che è rimasto nelle memorie ma magari i fatti sono andati diversamente?
A colazione ne parlo con Jin, percepisce subito che sono entusiasta...Che sono già coinvolto... Si forse si... sono già dentro la loro storia.

-scrivila Tae... Come sempre sarò il tuo primo lettore...sono certo che con le tue ricerche verrà fuori la loro vera vita.
La loro storia... Se era un amore? O il povero Jamin era solo una vittima come tanti dicono?
Quando visiterai il castello?
Dice interessato
-Voglio venire con te.
-la scriverò...ma per iniziare bene ed entrare in questa cosa ... Dobbiamo chiamare Jamin come lo chiamava il suo Conte...con amore...
Provoco Jin... Per vedere se già se lo ricorda.
-Jimin...
Dice Jin sicuro.
-suona più dolce non trovi?
Ed è così che chiamo Ajwede e mi faccio dare il nome del suo conoscente... Programmando una visita al castello.

Sempre più strano...dalla chiacchierata che faccio scopro che il proprietario attuale non è coreano ma inglese Lord Taylor. Mi sorprende la cosa. È disponibile ed ha accettato subito di incontrarmi. Abbiamo appuntamento mercoledì perché lui rientrerà dalla Gran Bretagna martedì pomeriggio.

Sono emozionato, come primo incontro con Lord Taylor, ho lasciato Jin in albergo ad aspettarmi, mi avrebbe distratto troppo.
L'immagine che mi si presenta del castello è sinistra proprio come nelle foto... scuro, grigio, è situato in mezzo alle montagne... Isolato e arroccato con un alto potere difensivo da un lato...e lo strapiombo, dall'altro.
Arrivo con l'auto fino ad un punto, poi a piedi percorro una breve ripida salita, noto un cartello sul muretto che costeggia la salita
"Castello di Gyeongserdon", è incorniciato nell'edera selvatica... verde scura... quella con le foglie piccole e forti...quella che si attacca, cresce e non molla mai. Mi incammino pensando a chissà quante volte Jimin o il Conte sono passati di qui... La mia fantasia vola... Sento piccoli passi affrettati o lo scalpitio degli zoccoli di un cavallo.
Arrivo di fronte ad un mastodontico portone in ferro nero che si apre improvvisamente davanti a me... Dandomi visuale dell'interno.
Mi trovo quello che immagino subito essere Lord Taylor di fronte.
-Benvenuto a Gyeongserdon!
Annuncia con un contenuto e imbarazzato sorriso.

INDIMENTICABILEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora