Parte 1 - Capitolo 10

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La mattina apro gli occhi elettrizzata, il pensiero di Fabio è più efficace della caffeina. Rispondo al suo messaggio con la speranza di far partire una conversazione. In effetti è quello che succede: io e Fabio ci scriviamo svariati messaggi, tutti apparentemente innocui, nessuno di noi sembra voler fare il primo passo.

Certo che abbiamo davvero bevuto tanto ieri; quel coglione di Pino non smetteva di rollarle; ma quanto era ubriaca Lucrezia; la musica era carina; Jacopo e Sara sono proprio una bella coppia.

Trascorriamo un'ora così e finalmente Fabio decide che è arrivato il momento di passare al sodo. Mi chiede se ci possiamo vedere nel pomeriggio. Merda. Avevo detto a Sara che sarai andata a casa sua. Sono combattuta, non so che fare, la voglia di incontrare Fabio è enorme, però non voglio neanche offendere la mia amica.

Decido di scriverle, prima di rispondere a lui e, dopotutto, tenerlo qualche minuto sulle spine non può fare certo male.

Non crederai mai chi mi ha appena invitato a uscire!!

E chi pensi che gli abbia dato il tuo numero? Sono o non sono un'amica formidabile?

Lo sei! A proposito, mi ha chiesto di vederci oggi dopo pranzo, a te dispiace se rimandiamo il nostro appuntamento?

Ma come? Mio padre non c'è e ci eravamo promesse di passare un pomeriggio a svagarci come due cretine!

Lo so, ma come faccio a dirgli di no? Ho troppa voglia di vederlo.

Dammi retta, i ragazzi devi farli un po' sudare, non cedere subito o perderanno interesse in fretta. E poi ho voglia di vederti, non puoi proporgli domani?

Perché non riesce mai a mettersi nei miei panni? Aspetto un'occasione del genere da sempre, non voglio lasciarmela scappare. Per quale motivo a volte è così egoista?

Magari passo la sera a farti un saluto, non credo che starò insieme a Fabio per mille ore!

Rimango a guardare il cellulare per qualche secondo, ma Sara non risponde. Decido di ignorarla, nel frattempo confermo a Fabio che possiamo vederci verso le quattro. Corro ad aprire l'armadio, cercando subito qualcosa di adatto e di carino. Niente pare all'altezza: tutto sembra vecchio, inadeguato, brutto. Mi soffermo su dei capi d'abbigliamento, sono così osceni che non so quale problema avessi quando li ho comprati. Non riesco a decidermi, mi prende una semi-crisi di nervi, mezzo guardaroba è ora sopra il mio letto e ancora non ho trovato qualcosa di decente.

Nel frattempo mi arriva un messaggio. Questa volta è Sara.

Fai come vuoi, però ora non fare quella che sparisce perché ha il ragazzo, eh! E comunque verso le otto torna papà, quindi in serata non ci sono. Ciao, divertiti.

Avverto la sua irritazione attraverso queste poche righe. Immagino la stizza nel dover accettare che, per una volta, io non faccia come dice lei. Ripenso ai mesi passati, in cui ci siamo viste raramente perché era tutta presa da Jacopo. E ora, per una semplice giornata, mi sta facendo pesare quello che lei ha fatto per mesi? Perché le persone vedono certe cose solo quando sono loro le vittime?

Guardo l'orologio, Fabio passa fra quaranta minuti.

Lascio perdere ogni pensiero su Sara così come lascio perdere la questione vestiti e corro in bagno a farmi una doccia. Prima mandata di shampoo, seconda, balsamo. Per risparmiare tempo, mi lavo i denti sotto la doccia, nell'attesa che il balsamo faccia effetto.

Dopo mezz'ora sono pronta e anche abbastanza soddisfatta del risultato a livello di capelli e trucco. Ho dieci minuti per vincere la battaglia contro i vestiti, trovarne uno che possa andare bene e uscire. Non so neanche dove mi porterà, il che rende ancora più difficile la scelta di un abbigliamento consono. Cinque minuti e già mi arriva il suo messaggio che è arrivato al cancello e mi sta aspettando. Sento di sudare, sono talmente agitata che quasi dovrei farmi una seconda doccia. Inspiro profondamente, mi guardo allo specchio, mi dico che andrà tutto bene, non c'è bisogno di essere così tesa.

Sotto gli occhi delle nuvoleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora