Parte 1 - Capitolo 14

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Il pomeriggio dopo torno da scuola stanca, l'assenza di messaggi o chiamate da parte di Fabio ieri mi ha fatto dormire poco e male. Prima di aprire il cancello, sento vibrare il cellulare in tasca. Dovrei essere adirata con lui, ma ogni volta che leggo il suo nome sullo schermo mi sento la ragazza più felice sulla faccia della Terra.

«Ciao, amore, come stai?» gli chiedo, lasciando andare in un batter d'occhio ogni risentimento.

«Niente di che. Mi manchi, ho voglia di vederti. Perché non vieni a casa mia? Mia madre non c'è e mio padre tornerà come al solito molto tardi dallo studio» propone.

«L'idea è molto allettante, non saprei...» rispondo con tono vago.

Non gli dico subito di sì, adoro quando poi comincia a pregarmi di vederlo, mi fa sentire speciale e desiderata.

«Quindi? Su, vieni qua, piccola. Ho bisogno di te» mi supplica con la sua voce calda.

«Io però dovrei studiare. Ti vorrei ricordare che fra un paio di mesi ci sono le pagelle del primo quadrimestre e che a giugno avrò l'esame di maturità.»

«Puoi portare i libri, prometto che ti lascerò studiare in pace. Voglio sentire il tuo odore.»

Ovviamente mi convince e un'ora dopo sono già sotto casa sua.

Suono il campanello, Fabio viene ad aprire la porta, è chiaramente contento di vedermi e riesce a trasmettermelo. Mi prende in braccio e mi fa roteare in aria come fossi una bambina.

«Ecco il mio ossigeno!» dice rimettendomi a terra.

Lo bacio e mi avvicino al suo corpo caldo. Sento il buon profumo di gel doccia al muschio bianco che gli è rimasto sulla pelle.

«Ma proprio sicura che vuoi studiare? Ho un film che mi ha dato Pino, dice che è molto carino. Potremmo guardarlo» suggerisce alzando un sopracciglio.

«Lo sapevo che mi avresti fregato» rispondo finta scocciata.

Lui ridacchia. Sa benissimo di avere una forte influenza su di me e che è difficile dirgli di no.

«E va bene, guardiamo questo film, però poi se domani mi interrogano e non so niente, mi avrai sulla coscienza!»

Ci mettiamo sul divano del salotto, ci rannicchiamo entrambi sulla chaise longue, abbracciati e sotto una coperta. Fabio mette il film e comincia a baciarmi sul collo.

«Guarda che sta iniziando, eh» gli dico.

«Sono attentissimo, ma è troppo difficile resisterti.»

Continua indisturbato a poggiare le sue morbide labbra su ogni angolo di pelle in vista, facendomi venire i brividi.

Gli tiro un'occhiataccia, lui alza le mani come se si stesse arrendendo.

«D'accordo, come vuoi tu.»

Mi piace molto vedere i film con lui, mi piace commentare quello che succede, ridere insieme delle battute. Ci dovrebbero essere più pomeriggi così, ho tutto quello di cui ho bisogno.

A metà film gli chiedo di mettere pausa, devo andare in bagno.

«Torno subito» dico, dandogli un bacio a stampo.

Dopo poco torno in salotto, Fabio è lì sotto la coperta, un po' accigliato. In realtà adoro questa sua espressione seria e tenebrosa. Com'è bello, penso.

Mi siedo accanto a lui e lo abbraccio di nuovo, ma sento una strana freddezza nel suo atteggiamento. Mi volto per capire cosa stia succedendo, il suo sguardo è ora fin troppo serio.

Sotto gli occhi delle nuvoleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora