Parte 3 - Capitolo 34

3 1 0
                                    

La mattina dopo mi sveglio presto, la mancanza di persiane nella loro casa ha dato libero accesso ai raggi di sole che ora si riposano sul mio viso. Cerco in tutti i modi di coprirmi gli occhi con la mano, poi con la coperta, mi rigiro più volte, provo a mettere la testa sotto il cuscino, invano.

Prendo il cellulare, guardo l'ora. Sono le sette e dieci. Noto che ho un messaggio non letto, mi stropiccio gli occhi, per vedere meglio le parole sul luminoso display. È lui.

Sto contando le ore che ci dividono. Ancora non riesco a credere che dopo tanti mesi finalmente ci vediamo. Non vedo l'ora di stringerti forte, piccola.

Sorrido a lungo, rileggo con lentezza e attenzione ogni singola parola, permeata da una straordinaria sensazione di gioia. Neanche io riesco a capacitarmi del fatto che finalmente ci rivedremo, e soprattutto che è come se non ci fossimo allontanati un attimo. Mi sembra assurdo che io abbia preso questa decisione e che tutto vada come doveva andare. Incredula del nuovo capitolo che mi aspetta.

Alla fine mi sono decisa e, una volta laureata, ho capito cosa avrei dovuto e voluto fare nell'immediato futuro: accontentare me stessa e prendere la mia strada. Londra mi sta aspettando, il contratto di lavoro nell'azienda consigliata dal prof Migliazzo è stato firmato. E tutto questo, senza dover rinunciare a niente. O meglio, a nessuno. Nonostante abbia ancora mille domande, dubbi e paure, Cosa farò, come sarà vivere là, riuscirò a essere felice, ora questi quesiti non sono più frenanti, ma si sono trasformati in un'incredibile voglia di vivere una vita che mi costruirò con le mie forze, affrontandola da sola nel quotidiano, con il pensiero che forse, se così deve essere, un giorno mi riunirò con la persona che ho sempre voluto al mio fianco. Il mio Fabio. Quel ragazzo misterioso che ha rapito per primo il mio cuore alla tenera età di diciassette anni e che tuttora, con i miei ventisei anni, riesce a farmelo battere come nessun altro ha mai fatto. Nonostante un oceano di mezzo. Nonostante i nostri progetti apparentemente divergenti.

Chiudo gli occhi e la dolce immagine del suo viso mi si materializza davanti. Chi lo avrebbe mai detto che ci saremmo continuati a sentire malgrado la decisione di non seguirlo in Canada. Che conoscerlo nuovamente, a poco a poco, mi avrebbe dato la carica giusta per affrontare questa nuova avventura per conto mio. Per crescere. Per fare un regalo a me stessa, a Nina, che finalmente viene messa in primo piano nelle decisioni. Non avrei mai pensato che non scendere a compromessi e ascoltare soltanto i miei bisogni mi avrebbe portato tanta felicità.

Fra qualche giorno Fabio verrà a trovarmi a Londra e passeremo una settimana insieme, dopo tanto tempo; sarà fantastico rivederlo, toccarlo con mano, risentirne il profumo. E anche se sarà altrettanto triste salutarlo, so che sopravviverò, perché fa parte del gioco. Non c'è fretta, abbiamo una vita davanti, non voglio che nessuno dei due rinunci a qualcosa per l'altro. Una volta lessi, non so dove, una frase del genere: l'attesa attenua le passioni mediocri e aumenta le grandi. E se è davvero così, allora sono sicura che varrà la pena aspettare.

Sotto gli occhi delle nuvoleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora