Parte 1 - Capitolo 11

10 4 1
                                    

Io e Fabio stiamo insieme da un mese e mezzo ormai e le cose vanno alla grande. Mi sento davvero felice con lui, è la persona che mi ci voleva.

Con le settimane ho scoperto che è un ragazzo davvero sensibile, anche se non lo mostra a tutti. Con i suoi amici lo vedo diverso rispetto a quando è con me e spesso mi domando quale sia il suo vero io. Chissà se anche nel mio caso esistono due versioni di me stessa; forse perfino tre o quattro.

A Fabio piace molto scherzare, ma a volte si adombra un po' e non mi dice a cosa pensa. Come lo scorso sabato, quando eravamo in un pub e lui si è infastidito dopo che mi sono fermata a salutare un paio di compagni di classe. Anche se non ha fatto il minimo accenno alla cosa, ho capito che si trattava di quello, non c'è dubbio. Non so perché sia così geloso, considerando il fatto che non faccio niente per dargliene motivo. Ne ho parlato diverse volte con Sara, ma non fa che ripetermi la stessa solfa.

«Ti rendi conto che Fabio confonde l'amore con il possesso?»

Da qualche settimana ho smesso di raccontarle la benché minima situazione abbia a che fare con la gelosia di lui. Non mi va che gli dia sempre addosso, le sue critiche mi fanno star male e non mi fanno godere appieno la mia contentezza. E poi, a onor del vero, Fabio non mi ha mai fatto scenate di gelosia. In quelle situazioni si stranisce, a volte diventa taciturno, altre lo vedo intirizzire i muscoli della faccia, ma io lo accetto per come è. Mi riempie continuamente di attenzioni e forse il suo lato più geloso è solo dovuto al fatto che mi vorrebbe sempre tutta per sé e che ci tiene a me. Sì, sono felice con lui ed è la prima volta che qualcuno riesce a farmi stare così. Lui è diverso dagli altri: finora i pochi ragazzi con cui sono uscita sono stati dei deficienti, con l'unico obiettivo di portarmi a letto. Invece con Fabio è diverso: mi rispetta e attende i miei tempi senza mettermi pressione. Ancora non lo abbiamo fatto, voglio sentirmi pronta, anche se so già che è lui il ragazzo con cui vorrò farlo la prima volta. Non ci siamo neanche detti "ti amo" e non so cosa deve scattare dentro di te per capire quando ami una persona, sono inesperta nell'argomento, per me è tutto una novità e forse ancora non so davvero cosa sia l'amore. Quando ti rendi conto che non riusciresti a vivere senza il tuo lui, mi ha detto Sara qualche anno fa. Se è davvero come dice lei, sono già sulla strada buona.

Mi squilla il cellulare. Scendi, sono arrivato. Non ce la faccio più a non vederti. È lui. Oggi andiamo a fare un giro in motorino e poi un pic-nic al parco. Io ho pensato al cibo, Fabio si è occupato della bottiglia di vino o, conoscendolo, delle bottiglie.

Era tanto tempo che non lo vedevo sopra al suo motorino, ultimamente stava prendendo solo la macchina.

Ci baciamo, mi piace il suo sapore, sa di fresco, di menta. Gli do qualche morsetto al labbro inferiore, è morbido e gustoso. Mi prende il viso con entrambe le mani, adoro il modo in cui lo fa, mi fa sentire sua, protetta. La forte presa mi trasmette tutto il desiderio che ha, la passione che mette nel baciarmi me ne dà ulteriore conferma.

Mi infilo il casco e ci dirigiamo verso sud. C'è un po' di traffico, ma andare piano per la città ci permette di chiacchierare.

«Ho proprio bisogno di svagarmi questo pomeriggio con te. Mio padre mi ha fatto incazzare un'altra volta» mi grida, per farsi sentire sopra i rumori delle auto.

Gli stringo forte la vita, non voglio sia giù di morale.

«Che è successo?» chiedo con voce altrettanto alta.

«Continua a fare il dittatore, non lo sopporto. Non capisce che non sono più un bambino, ma purtroppo finché vivo sotto al suo stesso tetto devo stare alle sue regole. È odioso.»

Cerco di rassicurarlo.

«Ora non ci pensare, vedrai che passeremo delle belle ore insieme e tutti i brutti pensieri scompariranno.»

Sotto gli occhi delle nuvoleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora