Parte 2 - Capitolo 17

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«Manfre, ti prego consigliami tu, non so risponderle!» mi lamento al telefono, avendo finalmente trovato il coraggio di raccontare a qualcuno di Gloria.

«Nina, innanzitutto devi capire cosa vuoi fare con lei. Una volta che hai chiarito questo, glielo devi dire. Non puoi tenerla lì ad aspettare una tua risposta. Non è carino.»

Ha perfettamente ragione, mi sto comportando da stronza e anche se Manfre non lo sta dicendo con questi termini, sicuramente lo pensa.

«Pensi di essere frenata perché è una ragazza?»

«Non lo so, forse sì. Non ho mai avuto un'esperienza simile e forse ho paura. Non so cosa aspettarmi, come agire.»

«Ti capisco benissimo, sai? Anche io quando ho avuto la mia prima ragazza era tutto molto strano, non lo volevo ammettere a me stessa e tantomeno agli altri. Ho mentito per mesi ai miei stessi amici, dicevo che stavo con questo Alessandro, quando invece era Alessandra» si mette a ridere. «Ma ora l'importante è capire tu cosa vuoi, non quello che dirai a Tizio o a Caio. O sbaglio?»

«No, non sbagli, hai ragione. Come al solito, d'altronde. Ma non so davvero cosa fare. Ho un tale casino in testa, è successo tutto in modo così repentino. Probabilmente ho solo agito per ripicca al pensiero di Fabio e quella traditrice di Sara» dico, alterandomi al solo pensiero di quei due insieme.

«Allora qui ci sono più cose da capire, non una. Se lo hai fatto perché ti andava davvero e se il fatto che è una ragazza ti crea una barriera. Secondo me l'unico modo per rispondere a entrambe è rivederla.»

«Oddio, il solo pensiero mi mette ansia!»

«Tranquilla. Sei spaventata perché è qualcosa di nuovo, ma non andarci troppo carica. Pensa che è una semplice amica e fai solo quello che ti senti.»

«E se provasse a baciarmi?»

«A quel punto devi sentire quello che ti dice il tuo corpo piuttosto che la tua mente. E fare solo quello che ti fa stare bene.»

Convinta dalle parole di Manfre e sentendomi in colpa per non aver ancora risposto al messaggio di Gloria da giorni, mi faccio coraggio e le scrivo per fissare un appuntamento. Le sensazioni dentro di me sono molteplici e di diversa natura, la curiosità e la paura si intrecciano come i corpi di due amanti, formando una massa unica, ma caotica.

Gloria non tarda molto a rispondermi e dopo appena un paio d'ore ci incontriamo in un bar dall'altra parte della città rispetto a casa mia. La vedo seduta al tavolo, sta leggendo un libro. Mi sento concitata. Inspiro lentamente, mi apro il giacchetto e cerco di tranquillizzarmi. Mi arriva un messaggio, è Manfre: Sii te stessa e non avere preconcetti su quello che può farti stare bene. In bocca al lupo!

Metto via il cellulare e mi avvicino al tavolo, la saluto impacciata, notando che però non sono la sola a esserlo. Probabilmente per diverse ragioni, ma siamo entrambe intimidite, come se fosse il nostro primo giorno di scuola. Ordiniamo una birra, Gloria inizia a rompere il ghiaccio parlandomi del libro Non ti muovere. Forse l'ha portato appositamente, come àncora di salvataggio in caso non sapessimo da dove iniziare a parlare.

«Lo conosco» le dico, «è molto bello, l'ho letto ben due volte. La seconda in realtà in inglese, avevo trovato una versione tradotta in uno degli ostelli dove ho soggiornato durante la mia avventura in giro per l'Europa.»

Mi chiede del viaggio, dei posti che ho visitato, ci scambiamo opinioni sulla controversa Barcellona, città che io ho amato fin dal primo istante, ne ho adorato l'atmosfera, il mare, i posti in cui mangiare tapas, le sorprendenti case di Gaudì, e che lei invece ha detestato, forse perché nelle ramblas mi hanno rubato il portafogli e la trafila dalla polizia è stata tremenda.

Sotto gli occhi delle nuvoleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora