dodici

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Non so se il destino é già scritto da qualche parte, probabilmente si, probabilmente no, non si sa, ma sono sicura che quello della Redbull lo era.

Oltre al GP del Bahrain, Checo vinse il GP dell'Arabia, Max quello dell'Australia, Checo nuovamente quello di Baku.

Avevo sempre pensato che Miami fosse una città diversa dalle altre, ed era così.

Era come i film americani: persone che andavano a mare tutto l'anno, locali, casinò, feste e così via.

Dopo Monaco, io e Charles non ci siamo più parlati, pensavo mi avesse davvero lasciata andare, invece durante il volo verso Miami mi scrisse.

Charles Leclerc

Non scappare da me, ti prego

Charles lasciami perdere

Lasciami spiegare

Cosa vorresti spiegarmi Leclerc

Tutto. Dammi una possibilità per spiegarti tutto, e ti prometto che ti lascerò andare

Charles sei andato avanti, e anche io l'ho fatto, ti prego non tornare indietro

É vper lui vero? É per Max?
Visualizzato

É Max?
Era la domanda che mi facevo da ormai tre gran premi. Non eravamo nulla noi due. Semplici amici.

"Semplici amici che si mangiano" diceva Daniel, forse era così.

Certo, io e l'olandese avevamo legato molto, ma eravamo entrambi usciti da poco da due relazioni importanti, soprattutto lui.

Non abbiamo mai definito se siamo solo amici o qualcosa di più, e speravo che il momento non arrivasse mai.

~
-Non é difficilissimo- commentò Oscar.
-Nah, é una passeggiata- disse Lando, incoraggiando il suo compagno che aveva dei dubbi sul circuito di Miami.

Eravamo nel bar del paddock, cercando di evitare giornalisti, a prendere un caffè e parlare di cose varie.

-Si ma comun.. Aria.. emh, girati- mi disse Oscar. Mi girai lentamente e trovai Charles dietro di me.
-Bonjour mademoiselle, j'aimerais vous parler-
(Buongiorno signorina, mi piacerebbe parlarle)
-Je suis occupé maintenant, tu ne vois pas ?-
(Sono occupata ora, non vedi?)

Il ragazzo sgranò gli occhi e così gli altri due, non sapevano che parlassi francese.

-Depuis quand parles-tu français ?- mi chiese Charles. (Da quanto parli francese?)
-Plus longtemps que vous ne pouvez l'imaginer- (Da più tempo che immagini)
-Alors on peut parler ?- mi chiese speranzoso.
(Allora possiamo parlare?)

Mi voltai verso i due piloti della McLaren che, al momento, non stavano capendo un bel niente.

-Va bene- dissi sospirando -Tra cinque minuti torno-

Il monegasco sorrise vittorioso, ma gli dissi da subito di smontarsi la testa. Lo seguii e arrivammo in un vicoletto, un vicolo già conosciuto.

-Ti ricordi?- mi chiese.
-Mh-
-Dai-
-Charles parla, perché siamo qui?-
-Aria sai già quello che devo dirti. Mi dispiace. Mi dispiace di tutto. Quando ho fatto quella scommessa non pensavo che sarebbe finita così, non avrei mai pensato di incontrare la persona che mi migliorava le giornate, che con uno sguardo mi faceva cambiare umore, che sarebbe stranamente piaciuta ai miei fratelli, che mi avrebbe fottuto il cervello- concluse.
-Charles ci dovevi pensare pri..-
-No Aria, non ci potevo pensare prima. Non potevo perché non avrei mai immaginato di innamorarmi così tanto di te-

Si stava aprendo con me.
Era sincero? No. Non mi sarei più dovuta fidare.

-Ok-
-Cosa?- chiese.
-Ho detto ok-
-Ho capito che hai detto ok, ma perché-
-Cosa dovrei dirti Charles- chiesi nervosa.
-Non lo so, tipo ti perdono?-
-Spero tu stia scherzando? Charles cazzo devi capire una fottutissima cosa. Mi hai fatta innamorare di te, con i tuoi gesti, con le tue parole e con i tuoi occhi verdi, e poi si viene a scoprire che é stata una relazione basata su una scommessa, una fottutissima scommessa-

Charles per primo mi guardò perso, non c'era più scintilla nei suoi occhi, poi annuì e rise amaramente.

-Lui lo hai perdonato, però-

Lui. Lui. Lui.
Era in fissa con lui.

-Charles lascia stare Max-
-Lui ha messo su questo teatrino Aria! Se non avesse fatto quella scommessa ora forse staremmo ancora insieme- disse alterato.
-No Charles, se voi due non aveste fatto la scommessa, probabilmente non ci sarebbe mai stato un noi-
-Stai dicendo che..-
-No-
-Si Aria, stai dicendo che alla fine la scommessa é servita a qualcosa-
-No Charles, non è quello che volevo dir..-
-Si invece, la scommessa ha messo su questo- disse indicando me e lui.
-Charles, "questo" non c'è. Non c'è più.- conclusi fredda, ma con gli occhi gonfi.
-Non piangere- mi disse sussurrando -Non farlo-
-Non sto piangendo-
-Aria..-
-Mi hai trattata come uno straccio. Non valevo niente per te. Tutti quei ti amo sotto le coperte, tutte quelle carezze la mattina presto, tutti quei gesti.. non sono valsi un cazzo per te- dissi ormai con le lacrime agli occhi.

Il ragazzo non parlò più, vedermi così gli faceva male, lo avevo capito solo in quel momento: lo faceva sentire in colpa.

Qualcosa si smosse in lui e tentò invano di abbracciarmi, anche se.. avevo bisogno di un suo abbraccio.

-Aria?- lui era qui.
-Max? Che ci fai qui?-
-Andavo nell'hospitality.. che, perché stai con lui?-
-C'è qualche problema Verstappen?- chiese duro Charles. Non ora. Non ora.
-Si, sei tu il problema- questa risposta provocò una risata amara da parte di Charles.

Mi avvicinai velocemente a Max, mettendogli una mano sulla guancia e spostando il suo sguardo dal monegasco al mio. "Andiamo via" sussurrai, e lui mi capii all'istante, tanto da prendermi per la vita con un braccio e lasciare il monegasco nel "nostro" vicolo.

-Perchè eri con lui?-
-Non mi va di parlarne-
-La scommessa, vero?- annuii.
-Non capisce il perché ti abbia perdonato, mentre io lui non lo perdoni- l'olandese non rispose, ma pose uno strato in più alla sua corazza, levando il braccio dal mio fianco e serrando la mascella.
-Max..-
-No Aria, lascia stare. Va bene, va tutto bene-
-Max, sei venuto da me piangendo quella sera, non sapevo che fare-
-Non ricordarmelo- rise abbassando la testa.

-Max fermati- lo bloccai, spostandolo davanti a me.

Eravamo vicini all'hospitality, ma comunque in paddock, dove chiunque ci avrebbe potuto vedere, ma non me ne interessai.

-Max ascoltami, io ti ho perdonato perché so che non sei così. Certo, sei stato un coglione per tutti i versi, ma non sei così. Non so perché ti abbia perdonato infondo, ma so che con Charles é diverso, molto più diverso-
-Ogni volta che me ne parli, un senso di colpa mi sale nello stomaco Aria, io ci sono dentro fino al collo-
-Lo so Max, ma é passato ormai. Qualunque sia la causa per cui ti abbia perdonato e Charles no, non la so nemmeno io, ma ora stiamo tranquilli, viviamoci questi momenti, d'accordo?-
-Va bene-
-Bene, ora.. andiamo- dissi facendoli un cenno con la mano, cominciando a camminare.
-Aria- mi bloccò.
-Si?- mi voltai.

-Ho visto come lo guardi-

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Deep down, way down, Lord, I try

Try to follow your light, but it's night time

Please, don't leave me in the end

Forgive you?                       Charles Leclerc Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora