Il primo Gran Premio della stagione 2023 stava per cominciare, mancavano solo pochi minuti.
Ero nel box davanti agli schermi con le mie solite cuffie, ad aspettare lo spegnimento dei fatidici semafori, e mio padre era accanto a me.
Quella notte non avevo dormito per niente, Lando e Carlos erano rimasti con me tutta la notte nonostante avrebbero avuto la gara, e non sono più usciti.
Faceva troppo male.
Litigare dopo mesi in cui l'unica cosa che ci legava erano i ricordi, faceva troppo male.
Sta mattina l'avevo visto di sfuggita, ero arrivata tardi in paddock e sono corsa subito in box, con occhiate da mio padre causate dalle mie evidenti occhiaie.
-Tutto ok?- mi aveva chiesto.
-Sisi, non sono riuscita a dormire ma tranquillo-Mentii. Non stavo bene, non stavo affatto bene.
-30 secondi, out- si sentii dire nelle cuffie, e fu così che i semafori cominciarono ad accendersi, per poi spegnersi dando via al primo Gran Premio della stagione.
Ricordo benissimo un anno fa. Il ricordo del Gran Premio del Bahrain 2022 era vivido.
Mi ricordo come sul podio Charles durante le premiazioni puntò i suoi occhi su di me, e di come la stessa sera alla festa in suo onore tentò di baciarmi, senza risultati.
Il fatto é che Charles non ci era mai arrivato al termine del primo gran premio 2023. Si é ritirato. Al 41esimo giro.
"No power" aveva urlato.
Dagli schermi si vide il monegasco uscire dall'auto infuriato, tirò un calcio alla ruota e cominciò a camminare nemmeno sapendo dove.
Che la sua reazione sia stata influita anche dalla sera prima?
Il GP del Bahrain terminò con le due Redbull prima e seconda, e Fernando Alonso terzo.
Lewis terminò quinto mentre George settimo.Fui molto felice per Max, si meritava davvero quella vincita, nonostante tutto.
In questi giorni, Max si era riscoperto una persona meravigliosa, non arrogante e presuntuosa come pensavo, anzi.
-Lewis sei stato bravissimo- gli andai incontro abbracciandolo.
-Potevo fare di meglio, ma c'è un'intera stagione ancora per mettere le carte in tavola-
-Così mi piaci- risi.Mi complimentai anche con George, anche lui liquidandomi con un "potevo fare di più" ma come aveva detto Lewis, c'era una stagione di tempo.
Dopo le premiazioni decisi di fare una passeggiata nel paddock prima di tornare in hotel, e passai dal bar per prendermi un caffè nonostante l'orario.
Nel momento in cui tornavo nel mio box, passai davanti la pit lane, vedendo tutte le varie auto, e quando passai davanti quello Ferrari vidi Carlos e Lando parlare e ridere, ma dietro di loro vidi Charles con le mani fra i capelli e una ragazza a consolarlo.
Con una scusa mi avvicinai a Carlos e Lando congratulandomi per i loro risultati, e controllai meglio chi fosse la ragazza. Era proprio lei. Era la ragazza di natale.
-Che c'è?- mi chiese Lando.
-No nulla, solo stanchezza- sorrisi.Dopo aver salutato i due tornai nel mio box, presi le mie cose e tornai in hotel: dovevo ancora assolutamente parlare con Lewis della sera prima, non ne avevo ancora avuto il tempo , ma probabilmente anche Max avrebbe voluto sapere.
Dopo la sua rottura con Kelly, lui é diventato "solo", apparte i suoi meccanici, Checo, e qualche pilota, passava la maggior parte del tempo da solo. L'aveva presa davvero male.
~
-Stai scherzando spero- disse Lewis scioccato.
-No Le, é vero-
-Non mi dovrei intromettere, perché ci sono dentro fino al collo, ma che coglione- commentò Max.
-Già, pretendeva di sapere tutto, nonostante sappia come mi ha trattata-
-Non ci pensare Aria, davvero. É un coglione e ormai é tutto passato-
-Lo so Le, ma i ricordi tornano sempre a galla, in un modo o nell'altro. Oggi era con lei, con la ragazza di natale. Vederla lì con lui mi ha fatto solo ripensare a quella sera, quella sera in cui sarei voluta sparire dalla faccia della terra-
-Se non sbaglio si chiama Alexandra, é di Monaco- disse Max, prendendo il cellulare e digitando qualcosa sullo schermo.
-Personalmente, preferisco te a lei- disse Lewis.
-Lo dici solo perché mi conosci-
-Assolutamente no, sei la ragazza migliore che io abbia mai potuto conoscere- continuò.
-Tu pensa che mi ha anche perdonato- rise Max, parlando con Lewis.
-Prima o poi avrei dovuto perdonarti- gli dissi "consolandolo".
-Non ne ero così sicuro-In camera mia c'eravamo solo noi tre, e avevo appena finito di raccontare ai due cosa era successo la sera prima.
Avevamo mangiato una pizza in camera e poi dopo aver raccontato tutto il "gossip" ci eravamo messi a giocare a carte.
-No non puoi fare così- mi disse Max.
-Certo che posso, sta scritto la- dissi indicando le istruzioni.
-Lewis?-
-Sta scritto nelle istruzioni- disse alzando le braccia.
-Oh andiamo-
-Sarai bravo a guidare ma a carte fai proprio schifo- gli dissi.
-Ah sì?-
-Si-
-Bene-L'olandese si alzò di colpo prendendo un cuscino e cominciando a colpirmi con esso, così appena ne ebbi la possibilità mi alzai anche io prendendo un cuscino e colpendolo a mia volta. Poco dopo a questa lotta si unì anche Lewis e ridevamo come bambini di dieci anni.
-Ok! Ok basta, bandiera bianca- dissi con la mascella dolorante a causa delle troppe risate.
-Non esiste la bandiera bianca in Formula uno- disse Max allontanandosi- ma ti lasciamo andare per pietà- concluse lanciando il cuscino sul letto.Nel momento in cui stavamo ridendo qualcuno busso, e Max andò ad aprire.
-Volete smetterla di fare tutto questo casino? C'è qualcuno che prova a dormire qui davanti- era lui.
Indossava il suo solito pigiama, un a maglia nera e un pantalone di tuta grigio. Aveva i capelli scompigliati e le le labbra gonfie.
-Si certo proprio a dormire- rise Max. Affiancai il ragazzo seguita da Lewis e risposi a mia volta con un sorrisetto strafottente.
-Scusami tanto principino, non vorremmo mai disturbare il tuo sonno di bellezza, quindi ora abbasseremo il nostro tono di voce solo per lasciarti dormire- dissi prendendolo in giro.Charles mi guardò malissimo, e poi rientrò in camera sua sbattendo la porta.
Dopo che anche noi chiudemmo la porta della mia camera, scoppiammo a ridere fregandocene di quel monegasco presuntuoso che si trovava a pochi metri da noi.
STAI LEGGENDO
Forgive you? Charles Leclerc
RomanceMesi. Giorni. Ore. Secondi. Aria contava, contava e ricontava. Non voleva che tutto ricominciasse, non dopo tutto ciò che aveva passato. Ma nulla poteva salvarla dal rivivere tutte le emozioni contrastanti di qualche mese fa, era in una barca nell'o...