venti

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Charles pov

Vederla lì accanto a me così fragile, mi aveva fatto molto riflettere. Se era rimasta così male per una cosa così piccola, significa che per me ci era stata anche peggio.

Era lì accanto a me con il viso angelico, rilassata nel suo sonno, i capelli che le ricadevano sul volto e la bocca semiaperta.

Forse sembravo un maniaco a fissarla così, ma era davvero bellissima. Capii solo in quel momento tutto ciò che avevo perso: avevo perso una persona che mi amava, due occhi azzurri come il mare, un sorriso che sembrava esser stampato sempre sul viso.

Avevo perso l'unica persona che mi amava non perché ero Charles Leclerc il pilota di Formula 1, ma perché ero semplicemente Charles.

E ora mi ritrovavo a contendermela con Max Verstappen, che ha ricucito piano i pezzi da me strappati, precedentemente distrutti a loro volta dal suo primo ragazzo.

Guardai l'orario e vidi che era abbastanza presto, allora decisi di fare una cosa.

Mi scostai da lei piano, in modo tale da non svegliarla, e uscii dalla camera assicurandomi di lasciarla leggermente aperta per il mio ritorno.

Il corridoio era silenzioso, non si sentivano nemmeno i miei passi per arrivare davanti alla stanza 132.

-Che ci fai qui?-
-Dobbiamo parlare Verstappen-
-Non ho nulla da dirti-
-Si invece- dissi superandolo ed entrando in camera sua.

Era diversa da quella di Aria, e sapeva di profumo maschile.

-Puoi dirmi perché sei piombato in camera mia alle sei di mattina?- mi chiese l'olandese con voce ancora impastata dal sonno.
-Perchè lo hai fatto?- chiesi.
-Fatto cosa?-
-Lo sai bene-
-É lei ad esser venuta da me-
-Eppure l'hai baciata-
-Si é fiondata su di me-
-Max- esitai guardandolo -ti ha lasciato lei-

Il ragazzo si bloccò, capendo che si era dato la zappa sui piedi da solo. Fece un sospiro e si andò a sedere sul letto a testa bassa.

-Charles lei mi piace. Ma non ho dimenticato Kelly-
-Max ti faccio una domanda- dissi per poi continuare -Hai provato mai qualcosa per Aria, oppure sei stato con lei per dimenticare Kelly-

Alzò la testa guardandomi, e non rispose.
Il silenzio però valeva più di mille parole.

Guardò fuori la finestra e si aggiustò i capelli biondi, mentre io ero poggiato al muro con braccia conserte.

-Ho ricostruito io i pezzi che tu hai distrutto di lei, se non tutti, una buona parte-
-Non voglio ricostruire i pezzi che tu romperai allora Max- dissi.
-Kelly é stata la donna della mia vita, quando mi ha lasciato, ho trovato in Aria qualcosa. Ma riflettendoci, cercavo in lei qualcosa che mi ricordasse Kelly-
-Ti sei dato la risposta da solo allora-
-Cosa dovrei fare? Aria é speciale, e quella notte, santo cielo quella notte..-
-Quella notte? Avete scopato?- chiesi innervosito.
-Non lo sapevi?- disse Max con fare ovvio.
-No che non lo sapevo, cazzo Max-
-Non cambia nulla-

Lo guardai e cominciai a camminare avanti e indietro per la stanza per sbollire il nervoso.

-Cambia Max, cambia tutto-
-Ma che dici-
-Max lei non sa chi preferisce tra me e te, sai che significa?-

Il ragazzo sembrò illuminarsi, in senso buono. Sgranò gli occhi.

-Max tu gli piaci-
-Ma anche tu gli piaci- disse.
-A te piace?- chiesi.
-Aria é perfetta Charles, ma sono confuso-
-Max allora lasciala andare, non portarla con te nella tua confusione-
-Così non aiuti- disse passandosi una mano sulla faccia.
-Non so che dirti Max, più di così non posso fare. Ora torno da lei-
-Hai dormito con lei?- chiese Max alzando il tono di voce.
-Si?- dissi.

Il biondo gettò la testa all'indietro, e io lo guardai per l'ultima volta, e uscii dalla sua camera sbattendo la porta.

Aveva intenzione di giocare con lei?

Riflettendoci, all'inizio l'ho fatto anche io. Ma no. No e ancora no. Aria io l'amavo, e la amo ancora, e lo farò per sempre.

Aria's pov

-Giorno- sussurrai, vedendo due occhi smeraldo fissarmi.

Charles era accanto a me, con occhi ancora poco aperti segno che era sveglio da poco, o almeno così credevo.

Aveva i capelli scompigliati come piacevano a me, e ci infilai una mano dentro sentendo quanto fossero morbidi.

-Mi era mancato svegliarmi così- ammisi sottovoce, pentendomi subito dopo della mia affermazione.

Il ragazzo sorrise leggermente e mi stampó un bacio sulla testa facendomi sorridere.

-Credo che mi verrà il diabete- dissi, facendo ridere il ragazzo.
- Dove sei andato?- gli chiesi, vedendo che aveva ai piedi le scarpe.
-Da nessuna parte non preoccuparti-
-Ma hai le scar..-
-Sono andato a farmi una passeggiata, davvero, nulla di cui preoccuparsi- dissi carezzandole la guancia.
-Se lo dici tu- dissi, per poi accoccolarmi sul suo petto e sentendo la sua risatina.

Rimanemmo in quella posizione per non so quanto tempo: lui che mi accarezzava i capelli e io che riposavo sul suo petto.

Una prima impressione sarebbe stata che eravamo una coppia felice, ma non avrebbero mai saputo ciò che c'era dietro quel momento.

Tutto ciò che avevamo passato, i mesi separati, la scommessa, il bambino, non l'avrebbero mai saputo.

-Quando parti per il Canada?- chiesi ancora con occhi chiusi.
-Stanotte, mi fermerò prima a Monaco poi verso il 14 parto, tu invece?-
-Non ne ho la più pallida idea- dissi alzandomi e stiracchiandomi.
-Dove vai?-
-In bagno?- risi entrando nella stanzetta.

~
-Sta succedendo di nuovo- disse Lando guardandomi, prima di fare la sua mossa.
-Che intendi?- chiesi.
-Io l'ho già capito..- comincio Lando a canticchiare.
-Ma loro ancora no- continuò Carlos.
-Si stanno innamorando e il nostro trio, diventerà un duo-
-Ma siete scemi- dissi ridendo.
-Dai ammettilo-
-Ma ammettere cosa-
-Che ti piace-
-Lo sapete ragazzi, sono in una confusione così grande che non immagino nemmeno cosa succederà-
-Semore la storia del trio- rise Lewis.

Risi guardandomi intorno, eravamo nel sottoterra dell'hotel dove c'erano varie sale gioco, e noi eravamo lì a giocare in un tavolo da biliardo.

Molti piloti erano già partiti, ma quando vidi Max passare da quella porta devo dire che mi spaventai davvero.

Si avvicinò a noi salutando tutti i piloti, poi si mise dietro di me a debita distanza.

-Credo che dovremmo parlare- mi disse ad una certa.

Risi tra me e me. Ora voleva parlare?

-Scusami sono occupata- dissi, colpendolo con la mazza da biliardo prima di colpire la pallina bianca, facendogli emettere un suono simile ad un dolore.
Ben gli sta.

Forgive you?                       Charles Leclerc Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora