uno

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Ho capito che amo la notte perché è l'unico momento della giornata in cui le urla tacciono, in cui non devo provare niente a nessuno, in cui non ho vincoli.

La notte le apparenze non contano perché non si vede niente, la notte le maschere cadono perché lo spettacolo è finito.

La notte posso essere tutto e posso essere niente, ma sopratutto
posso essere me...

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Era tutto un ciclo ripetitivo.
Mi sveglio, mi lavo, colazione, letto, pranzo, letto, cena, letto. E di nuovo.

Tutti si chiedevano che fine avessi fatto, ma in pochi sapevano dove fossi.

Era tutto finito.
Avevo perso tutto.
L'amore della mia vita.
La mia bambina.
La mia autostima.

Nei giorni seguenti la mia partenza, il telefono non smetteva di squillare. Desideravo solo rimanere da sola.

Era tutto grigio. Non aveva più senso vivere così, ma dovevo.
Dovevo perché non avrebbe avuto senso sparire più di quanto non abbia già fatto.
Dovevo perché avrei dovuto esser forte per lei.
Dovevo per Lando e Carlos, che venivano a trovarmi ogni giorno.
Dovevo per Lewis che non ha mai smesso di credere in me.
Dovevo per mio padre, che nonostante tutto, c'è sempre stato.
Dovevo per me stessa.
E soprattutto, dovevo per le persone che credevano che fossi debole, perché non sapevano.
Non sapevano che Aria Wolff stava tornando come un tornado nelle vite di tutti.

Forgive you?                       Charles Leclerc Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora