quattro

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-Aria apri questa porta-

Fui costretta ad alzarmi per andare ad aprire la porta, dato che Lewis stava bussando da ben dieci minuti ma io mi ostinavo a rimanere nel letto al caldo.

L'aria era abbastanza fredda, anche se eravamo in una regione abbastanza calda tutto l'anno, quindi aprii la porta con un piumone addosso, un orso sembravo.

-Era ora, ma che?- chiese guardando il piumone.
-Ho freddo-
-Dobbiamo andare al circuito-
-E mi svegli per questo?-

-Buongiorno!- disse Lando felice.
-A cosa si deve questa felicità?- chiesi stropicciandomi gli occhi, probabilmente avevo il mascara della sera prima scolato.
-Carlos é arrivato- sorrise, per poi guardarmi e cambiare espressione, capendo.
-Va bene, lo ignorerò e basta.-
-Aria, ma sei consapevole che dovrai parlargli, vero?- mi chiese Lewis.
-Si-
-Potrebbe avvenire nello stesso momento in cui vedrà che le tue forme non sono cambiate minimamente- disse Lando.
-Lo so, glielo dovrò spiegare- dissi abbassando lo sguardo. Rimanemmo in silenzio.
-In dieci minuti ce la fai?- chiese poi Lewis rompendo il silenzio.
-Si, andate via però sennò ritardo-

Chiusi la porta salutando i ragazzi, e mi feci una doccia velocissima per poi indossare una maglia, con sopra una felpa pesante e un giubbotto nero smanicato, e un paio di jeans a zampa molto comodi.

Misi un filo di trucco e raccolsi i capelli in una coda dato che il giorno prima non avevo avuto tempo di lavarli. Presi la borsa e le chiavi della camera e uscii.

Mi diressi verso l'ascensore scendendo nella hall, dove trovai Lewis al cellulare e Lando parlare con Carlos.

-Carlitooo- urlai buttandomi su di lui per abbracciarlo.
-Chica- disse stringendomi a se.
-Come mi sei mancato-
-Lo stesso vale per te-

Mi lasciò e sorrisi, Lewis si unì a noi e rimanemmo se pur per poco tempo, a parlare, ma ci bloccammo al passaggio del monegasco davanti a noi.

Erano passati mesi.
Quattro mesi.
Quattro mesi di puro dubbio sulla sua reazione, quattro mesi senza la sua voce, quattro mesi senza i suoi occhi verdi.

-Ciao mate- disse salutandosi con Carlos, per poi salutare Lando.
Salutò Lewis con la testa e poi fissò me, dall'alto verso il basso, sorridendo timidamente, però quando vide la mia pancia.

-Direi che é ora di andare- disse Lewis prendendomi per il polso e portandomi via.
-Aria!- mi chiamò il monegasco, ma ero già troppo lontana.

Ora lo sapeva.
O almeno non tutto.
Non avevo il pancione, quindi sapeva che qualcosa era andato storto per mia volontà o per natura, ormai dovevamo parlarci.

~
Quando arrivammo al circuito l'aria era già cambiata, infatti mi levai il giubbotto rimanendo solo in felpa.

-Come stai?- sussultai, e girandomi trovai mio padre.
-Hey, tutto bene-
-Sicura?-
-Si, davvero pa-
-L'hai già visto?- lui sapeva ciò che era successo con Charles, e mi ci era voluto del tempo a dirgli che ero incinta e che poi avevo abortito naturalmente.
-Si, e ha già visto la mia pancia anche se sotto la felpa-
-Vorrà parlarti-
-Lo so papà, me lo dicono tutti ormai-

Mio padre mi lascio a causa di un meccanico che aveva bisogno di lui urgentemente, e rimasi poggiata sul muro del box affacciata alla pit lane.

Non potevo fare altro che pensare al momento in cui avrei dovuto dire tutto a Charles. Come potevo raccontargli che l'avevo persa senza piangere? Come avrei dovuto raccontargli che é perché avevo visto lui con la sua nuova ragazza? Come avrei dovuto dirgli che mi ero data alla pazza gioia con l'alcool senza pensare al piccolo esserino che avevo in grembo? Mi avrebbe guardata allo stesso modo?

Ripensandoci però. É colpa sua per davvero.
Se solo non mi avesse tradita, ora forse quella bambina ci sarebbe ancora, e tra pochi mesi sarebbe già nata.

Quindi Aria fatti forza, e bisognerà farli capire che é lui quello sbagliato.

-Hey- mi spaventai, dato che ero entrata in uno stato di lieve trance mentre fissavo le linee sul terreno.
-Oddio Kelly- le saltai addosso abbracciandola.
-Ciao Aria, come mi sei mancata-
-É da tantissimo-
-Che ne dici di andare al bar così parliamo?- mi chiese.
-Certo- risposi felice.

~
-Quindi tu non sapevi niente?- le domandai.
-Assolutamente niente-

Kelly mi aveva appena raccontato che lei non sapeva ciò che i ragazzi mi fecero tre anni fa in paddock, ma nemmeno sapeva della scommessa tra Max e Charles.

-In realtà lo sospettavo- dissi.
-Si ma sta tranquilla, quell'uomo non avrà mai più niente a che fare con me-
-Che intendi?-
-Ci siamo lasciati-

Rimasi di stucco. Max e Kelly si erano lasciati?

-Oddio mio Kel, mi dispiace così tanto-
-Sta tranquilla, l'ho lasciato io. Forse é stata la volta buona per capire che persona era- disse malinconica.
-Ma allora.. che ci fai qui?-
-P voleva vederlo, allora sono qui anche io-
-Mi dispiace tanto Kel, sta sera uscita tra ragazze così facciamo shopping per dimenticare- sorrisi.
-Ci sto!-
-Ah Kel, c'è una cosa che dovrei dirti..- dissi bloccandola per un braccio.
-Dimmi- esitai a parlare, ma poi sputai il rospo.
-Vedi.. sai che Charles mi ha tradita no? Bene, quando li ho scoperti.. era perché dovevo dire a Charles che.. beh.. ero incinta-
-Oddio Aria ma che bella notizia!- disse eccitata. Però poi si fermò.
-Aspetta. Ma se questo é successo a novembre.. ora dovresti..-
-L'ho persa a Natale- Kel cadde in uno stato cupo, la sua gioia divento dispiacere in pochissimi secondi.
-Aria io.. non ne sapevo nulla-
-Sono in pochi a sapere della gravidanza e della perdita, quindi.. beh ritieniti fortunata non so- risi amaramente.

Dopo poco decidemmo di cambiare argomento, troppe vibes negative.

Mi disse che alloggiava in un hotel non molto lontano dal nostro, quindi ci organizzammo per quella sera, e sarei dovuta passare con l'auto a prenderla.

~
-Chi é?- domandai dopo che qualcuno aveva bussato alla mia porta.
-Max-

Che diamine ci faceva Max davanti la mia porta. Mi alzai dalla scrivania mezza truccata e mezza no e aprii la porta.

-Ciao?-
-Ciao, posso?- chiese indicando la porta.
-Emh, si?-

Il ragazzo entrò in camera mia, dando un occhiata di là e un occhiata di qua, per poi bloccarsi.

-Cosa c'è?- domandai.
-Senti Aria, mi dispiace. Mi dispiace davvero per tutto. Per quello scherzo tre anni fa e per aver inventato quella scommessa stupida con Charles. Se avessi saputo che avrebbe portato a questo, anche alla.. perdita della tua bambina, non l'avrei fatto-
-Se solo avessi saputo-
-Mi dispiace-
-Ho parlato con Kelly oggi- posò i suoi occhi sui miei, come riaccendendosi.
-Mi ha detto che vi siete lasciati-
-Si- rispose.
-Se solo avessi saputo e avessi pensato alle conseguenze, ora saresti ancora con Kelly, e la piccola P avrebbe vissuto con l'amore unito di due genitori-
-Se solo avessi saputo- rispose a bassa voce.

Mi spostai tornando alla scrivania dove mi stavo truccando, ma appena sentì un singhiozzo, mi rivoltai. Max stava.. piangendo?

-Max..- andai verso di lui ma si allontanò.
-Sono un mostro cazzo-
-Nono Max, Max no-
-Si! Ho rovinato non solo la tua, ma anche la mia vita-
-Max vieni-

E nonostante tutto, nonostante i trascorsi, vederlo lì con le lacrime agli occhi per il casino che era successo nell'ultimo anno, lo abbracciai

-Shhh, non piangere-
-Come.. come.. mi ha lasciato.. ho perso tutto-
-Non hai perso tutto Max, c'è ancora la piccola P, la Redbull, i tuoi amici-
-Aria mi guardano tutti con disgusto, apparte qualcuno-
-Non piangere, sei o non sei Max Verstappen?- rise, asciugandosi le lacrime.
-Scusami.. scusami di tutto Aria- disse allontanandosi.

Fece un piccolo sorriso e uscì velocemente dalla mia stanza. Cosa era appena successo lo dovevo ancora capire. Ma sotto quel mascherone del mitico Max Verstappen, c'era sono una persona distrutta che aveva bisogno di affetto.

Forgive you?                       Charles Leclerc Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora