ventiquattro

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Io ti amo ancora.
Io ti amo ancora.

Quelle semplici quattro parole rimbombavano senza mai fermarsi nella mia testa, come delle palline.

-Non c'è bisogno che tu me lo dica- mi aveva detto il ragazzo sorridendomi.
-Ho bisogno di tempo- gli avevo risposto, e lui aveva semplicemente annuito.

Ora, stanca della giornata in barca, mi ritrovavi a fissare il soffitto, di nuovo, da sola.

Erano quelle parole che sapevo prima o poi avrebbe ridetto, sapevo che avrei dovuto affrontare di nuovo quel momento, ed eccomi qua.

Io amavo Charles?

Non potevo non evitare i miei evidenti comportamenti nei suoi confronti, e non potevo non evitare i sorrisi e gli arrossamenti quando ero con lui.

Forse lo ero ancora. Forse lo sono sempre stata, infondo non l'avevo mai dimenticato e lo sapevo benissimo.

Quindi forse si, io lo amavo ancora, ma quell'amore per lui doveva ancora venir fuori, e pian piano stava uscendo dal suo guscio.

Lo avevo odiato per davvero.
Lo avevo odiato per avermi tradita e trattata come una pezza.
Lo avevo odiato per farmi provare emozioni così forti.
Lo avevo odiato perché qualunque cosa che facevo mi ricordava di lui.
Lo avevo odiato perché era riuscito a farsi amare in così poco tempo ed era entrato nel mio cuore così in profondità che ora non riusciva più a andar via da lì.
Quindi si, Charles Leclerc, anche io ti amo ancora.

~
-Aria! Bentornata!- disse Pascal.
-Grazie mille Pascal, mi siete mancati davvero tanto- dissi abbracciando la donna.

Eravamo finalmente a casa Leclerc, e la giovane donna mi aveva accolta calorosamente e dopo di lei i fratelli di Charles.

-Ti devo assolutamente far vedere delle foto di Charles- mi disse Arthur, e io scoppiai a ridere vedendo la faccia di Charles.
-No, no non ci provare- cercò di fermarlo Charles.
-Dai Arthur andiamo, voglio proprio vedere queste foto- dissi prendendo a braccetto il minore e seguendolo in camera sua supposi.

Mi mostrò foto di Charles quando era piccolo, e ognuna di esse mi faceva ridere insieme alla faccia imbarazzata di Charles.

-Questa é troppo bella- scoppiai a ridere, era una foto dove c'erano tutti e tre i fratelli, erano a mare e Charles aveva un secchiello in mano ed era tutto sporco di sabbia. Lorenzo e Arthur erano accanto a lui intenti a lanciarsi sabbia e Arthur che avrà avuto pochi anni piangeva.
-Qua fai ridere più tu di me- aggiunse Charles.
-Hai ragione- disse pentendosi della scelta.

Poco dopo Pascal ci chiamò dato che era pronto il pranzo, e ci sedemmo tutti a tavola gustandoci le pietanze preparate dalla donna.

-Allora cari, siete tornati insieme- sorrise contenta la donna.

Alzai lo sguardo dal piatto bloccandomi con la forchetta a mezz'aria e guardai Charles che aveva fatto la stessa cosa.

-Emh, non proprio- dissi.
-Ma come no! Siete così belli insieme!-
-Mamma- la richiamò Charles.
-Che c'è! Penso solo che siate una coppia perfetta voi due- disse al figlio.

Charles annuì per poi alzarsi ed uscire sul balcone, allora decisi di seguirlo dopo l'approvazione da parte dei fratelli.

-Tutto ok?- gli chiesi affiancandolo.

Era poggiato alla ringhiera del balcone fissando il mare, e la luce del sole rendeva i suoi occhi ancora più belli.

-Si, é solo che.. non lo so Aria, cosa siamo- disse girandosi verso di me, era visibilmente confuso.
-Charles, noi siamo.. amici- gli dissi, forse affermandolo più a me stessa che a lui.
-Aria non possiamo essere amici. Tu sei speciale per me. Sei l'unica con cui non mi stanco mai di parlare. L'unica con cui vorrei stare sveglio la notte e l'unicache mi passa per la testa in ogni momento della giornata.
Sei l'unica che riesce a farmi sorridere o ridere, sei l'unica che ho paura di perdere e l'unica che voglio tenere nella mia vita.- disse tutto d'un fiato, lasciandomi a bocca aperta.
-Charles io..-
-Ho capito, non dire nulla- disse, lasciandomi su quel balcone da sola.

Lo vidi rientrare in casa, prendere il giubbotto e le chiavi della macchina ed andare via.

-Cazzo no- imprecai rientrando.
-Che succede- mi chiese Arthur.
-Non lo so, non lo so, non posso lasciarlo andare via, non posso- dissi impanicandomi.
-Aria, Aria calma, andiamo- disse alzandosi dalla sedia e prendendo le chiavi della sua auto.

Mi scusai con Pascal, che capì che tutta questa situazione era per una buona causa e cominciammo un vero e proprio inseguimento al monegasco.

La sua Ferrari nera sfrecciava nelle vie di Monaco, vuote a causa dell'orario, e noi con l'auto di Arthur lo seguivamo, fino a quando non si fermò.

-Dove siamo?- chiesi al biondo accanto a me.
-Ci portava nostro padre qui..é, un posto speciale- disse.

Lo seguii con lo sguardo.

Eravamo su una scogliera che si affacciava direttamente sul mare, e da lì si poteva vedere tutta Montecarlo.

-Rimani qui- dissi al ragazzo, aprendo la portiera e dirigendomi verso Charles.

Appena mi vide si girò e cominciò a camminare aumentando il passo.

-Charles- lo chiamai.

Non mi ascoltava, continuava a camminare lungo quella stradina sterrata affacciata sul mare.

-Charles fermati- gli dissi, ma lui faceva finta di nulla.

Allora feci l'unica cosa che poteva fermarlo davvero.

-Charles io ti amo- dissi a voce più alta dato che si era allontanato molto da me e mi bloccai sul posto.

Il monegasco si fermò, era di spalle, e a sentire quelle parole si girò fissandomi. Rimase lì per poco tempo, e io mi avvicinai a lui.

-Di qualcosa- gli dissi sussurrando, ormai a un metro da lui.
-Cosa hai detto?- mi chiese.
-Che int..-
-Che hai detto Aria-
-Che ti amo-

Vidi un sorriso spuntare sulle sue labbra, e uscirono le sue fossette che tanto amavo e in poco tempo le sue labbra furono sulle mie.

Ogni bacio con lui era diverso, questo sapeva di amore, proprio ciò che ci eravamo appena dichiarati.

Arthur urlò da lontano battendo le mani e io e Charles sorridemmo l'uno sulle labbra dell'altro per poi guardarci negli occhi.

-Ti amo- mi sussurrò.
-Ti amo anche io Charles-
-Non ti lascerò più andare Aria, mai più- disse per poi abbracciarmi.

Forgive you?                       Charles Leclerc Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora