cinque

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Venni risvegliata da un fascio di luce che mi arrivava in faccia dalla tenda semiaperta.

Improvvisamente i ricordi della sera precedente arrivarono come una secchiata fredda a prima mattina: Max che bussava, Max che si scusava, Max che piangeva e io che lo consolavo.

Fissavo il soffitto non accorgendomi dell'orario, erano solo le sette. Sarei dovuta essere al circuito alle dieci, e nonostante ieri mi fossi ritirata abbastanza tardi con Kelly, mi ero svegliata troppo presto.

Sbuffai cercando di riprendere sonno ma fallii miseramente, allora decisi di farmi una doccia calda per rilassare i nervi.

Dopo essermi preparata scesi giù per fare colazione, trovando già Lewis seduto ad un tavolo.

-Buongiorno- dissi sorridendo e camminando verso di lui, sedendomi al suo stesso tavolo.

La sala nonostante fossero le otto e mezza era piena, e c'erano solo pochi posti liberi.

-Heeey, tutto bene?-
-In realtà c'è qualcosa che devo dirti-

Nel momento stesso in cui terminai la frase vidi Max entrare nella sala, e cercare un posto dove sedersi. Ripensai alla sera prima e istintivamente feci cenno con la mano, così l'olandese si sedette con noi sotto lo sguardo confuso di Lewis.

-Era proprio di questo che dovevo parlarti- gli sussurrai quando ancora il biondo non era seduto con noi.

-Ciao- disse un po' imbarazzato.
-Tutto bene?- chiesi.
-Meglio-
-Cosa.. - chiese Lewis indicando me e Max.
-Possiamo dire di aver chiarito- dissi sorridendo.
-Ah- si bloccò Lewis.
-Si lo so- gli dissi.
-Va bene, comunque..- comincio a parlare con Max delle curve del circuito del Bahrain e io mi annoiai tantissimo così tanto che cominciai a guardarmi intorno, incontrando quei santi occhi verdi che non avrei voluto incontrare.

Era seduto ad un tavolo non molto lontano dal nostro con Andrea, il suo preparatore atletico, e altri membri del team Ferrari, dedussi, dato che erano vestiti tutti di rosso.

Non avevo notato come i suoi capelli fossero cambiati e di come la sua barba fosse fatta impercettibilmente più lunga.

-Aria? Ci sei?- chiese Lewis.
-Ah emh, si. Di che parlavate?-
-Dicevamo delle qualifiche, secondo te come concluderanno?- chiese Max.
-Ah beh, non lo so proprio-
-Sempre utile- commentò Lewis, strappando una risata a Max.

Fui contenta di vederlo ridere dopo la sera prima, non lo avevo mai visto stare così male, mai.

~
Nel paddock c'era aria molto tesa, giornalisti di qua, giornalisti di là. Non si capiva niente.

Era il primo Gran Premio della stagione 2023, quindi era molto importante, soprattutto perché da qui si sarebbero viste le auto e i modelli di auto che avrebbero corso per l'intera stagione.

L'ari era tesa soprattutto nel box Mercedes, dato che mio padre sperava in risultati ottimi, date le sistemazioni apportate all'auto.

Quando fu il momento delle qualifiche, tutte le nuove auto erano pronte a sfrecciare sul circuito di Sakhir.

-Out now-

Lewis e George sfrecciarono sul circuito uno accanto all'altro facendo qualche giro di formazione, per poi cominciare con il loro giro veloce.

Non sapevamo i tempi delle altre scuderie, eravamo tra i primi.

-P7 Lewis, P6 George-

Non molto bene come qualifiche, ma poteva andarci peggio.

Usciti dalle loro auto mi congratulai con i due, per poi prestare attenzione ai giri di Carlos, Lando, e delle due Redbull.

Lando si classificò solo undicesimo mentre le Redbull subito in prima fila seguite dalle due Ferrari.

Se la Redbull cominciava già così, avrebbero vinto nuovamente loro il campionato costruttori.

~
-Dio che schifo- commentò Lando levandosi il casco e il balaclava.
-Dai Lan, poteva andare peggio-
-Peggio di così? Mai-

Gli sorrisi per fargli capire che andava bene, ma l'aria nel box McLaren non era delle migliori dato che Oscar si era piazzato diciottesimo.

Nel momento in cui mi girai, davanti al box passò Max con il casco in mano, e allora decisi di congratularmi anche con lui.

-Max!- lo chiamai uscendo dal box.
-Oh ciao- sorrise.
-Volevo congratularmi con te della pole di oggi- sorrisi a mia volta.
-É stato complicato, pensavo che non ce la facessimo ma invece, eccoci in prima linea-

Continuando a parlare con l'olandese, sentivo qualcuno che mi osservava ma quando mi voltai non trovai nessuno.

-Va tutto bene?- mi chiese.
-Eh? Ah, si. Mi sento osservata-
-Ah sì, é proprio lì- disse indicando con la testa.

Girandomi leggermente vidi Charles guardare me e il biondo conversare in maniera semi arrabbiata ma anche confusa.

-Non si aspettava che chiarissimo?- dissi girandomi nuovamente verso l'olandese.
-Non credo proprio- rise.
-In realtà nemmeno io pensavo che avremmo mai chiarito- gli dissi sinceramente.
-Nemmeno io sai, pensavo che mi odiassi fino al midollo-
-Beh.. il realtà era così. Solo che mi é dispiaciuto molto vederti piangere nelle mie braccia- dissi con fare di sfida.
-Mi prendi in giro?-
-Io? Ma no-

Ridemmo insieme, e il suo sguardo bruciava su di me: lo potevo sentire.

Io e Max camminammo per la pit lane dato che il box Redbull era accanto quello Mercedes, quindi ci salutammo nel momento il cui entrai nel mio e lui nel suo.

-Eccoti, non ti trovavo- mi disse Lewis venendomi in contro.
-Si scusa, ero da Lando poi mi sono fermata a parlare con Max-
-Stai più con lui che con me- disse facendo il finto arrabbiato.
-Non é vero lo sai che sei l'unico migliore amico che ho- dissi abbracciandolo, e lui ricambiò subito ridendo.

~
-Si ho capito-

Parlavo al telefono con Carlos, che cercava di convincermi a uscire quella sera, come era solito fare un anno fa, prima della gara.

Ero davvero stanca e non avevo tutta quella voglia di uscire, ma Carlos insieme a Lando mi stavano dicendo un elenco di ragioni per cui sarei dovuta uscire.

-Si ma vi ho detto che sono stan.. aspettate hanno bussato-

Mi alzai dal mio comodo letto andando ad aprire, con i due che mi urlavano nell'orecchio tramite il telefono.

Erano circa le sette di sera e fuori tirava un leggero venticello, ma faceva caldo abbastanza per tenere una maglia a maniche corte.

-Chi é.. Charles?-

Avevo il monegasco davanti a me, dopo così tanto tempo.

-Aria? Aria che succede?- urlava Lando dall'altro capo del telefono.
-Vi richiamo- chiusi velocemente la chiamata.
-Credo che dovremmo parlare- mi disse.

Sentire la sua voce dopo così tanto tempo, era come un ritorno a tutti i momenti passati insieme.

Sospirai sapendo che il momento arrivato, e sussurrai un entra, e così io e Charles dopo mesi e mesi, ci ritrovammo chiusi nella stessa camera.

Forgive you?                       Charles Leclerc Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora