Lo sgomento scortò Francesco fino al focolare domestico. Lungo la via, ripercorse a memoria più volte ciò che gli era capitato, frammentando i fatti in passaggi sempre più piccoli e brevi, al fine di cogliere l'elemento di rottura in grado di attribuire agli eventi una logica umanamente comprensibile.
Quella mano lo aveva scosso, in tutti i sensi. Cosa poteva essere stato? Doveva metabolizzare l'accaduto, trovando una giustificazione alternativa al fenomeno paranormale. Sempre che questa ci fosse. Cosa di cui, più insisteva nel rimuginare, più dubitava. Perché aveva riconosciuto la soffice delicatezza dei polpastrelli, il calore della carne, il peso di una volontà consapevole e determinata. Aveva addirittura percepito la presenza di una persona a guidare il tocco ricevuto. Com'era possibile che per la sua vista invece tutto questo non fosse mai esistito?
Si era spaventato. L'episodio era avvenuto in maniera talmente repentina, inattesa e sconvolgente, che non avrebbe potuto causare altro che quel tipo di reazione. Normale dunque che Francesco avesse avuto paura, poiché aveva vissuto qualcosa che la sua ragione non era stata capace di decifrare.
Era stato questo a destabilizzare la sua profonda pace, il mistero intrinseco nella cosa, più del fatto nudo e crudo. Quel gesto infatti, di per sé, non si sarebbe potuto definire né brusco né violento. Anzi, gli era sembrato che racchiudesse le radici della bontà e della dolcezza, tanto era stato leggiadro e affettuoso. Un contatto etereo, praticamente.
Se avesse dovuto giudicarlo dalla grazia in esso contenuta, si sarebbe dovuto sentire protetto, non minacciato. Francesco era all'interno della casa del Signore, al riparo nel Suo abbraccio, e una mano amica si era poggiata sulla sua spalla con un istinto più simile a una carezza che a una pacca. Come se avesse voluto fargli coraggio. Perché temerla?
Per riuscire a saltare il fosso dell'irrazionale e analizzare le sue dinamiche correttamente, bastava accettare le regole del gioco. Compiuto questo passo, ogni cosa pareva risplendere sotto una luce diversa. Meno traumatizzante. Così anche l'ignoto poteva diventare meno inquietante, finendo per perdere la fisionomia dell'uomo nero e assumere connotati più materni. Come quelli della Santa Vergine Maria.
Che fosse stata la Madonna a sfiorarlo? L'ipotesi, sebbene consciamente fantasiosa, diede a Francesco un brivido di gioia. Magari desiderava incentivarlo a non demordere, fargli capire che Lei rimaneva vicina a lui e Ilenia, comunicargli che si sarebbe risolto tutto. Sì, doveva essere questa l'adeguata interpretazione di quel che era successo. Non era stato un inganno della sua immaginazione, bensì un messaggio reale, amorevolmente criptato, a lui recapitato dall'Alto.
* * *
«Gua-ri-ta?»
La domanda, posta da Ilenia con uguali dosi d'ingenuità e ironia, mirava a conoscere il parere che la dottoressa Manes aveva fornito a Francesco a proposito del suo stato di salute. Sapeva bene che non si sarebbe mai potuta esprimere in quei termini, più utopici che ottimistici, ma aveva voluto scongiurare preventivamente eventuali cattive notizie, buttandola appositamente sul ridere. Era il suo carattere.
«Quasi» rispose allora Francesco, raccogliendo il tacito invito di Ilenia a non appesantire il discorso. «Dobbiamo solamente decidere come.»
Alle parole utilizzate fece seguito la loro spiegazione, con l'esplicitazione delle alternative che avevano per raggiungere lo scopo. Francesco riassunse i punti salienti dell'incontro con la dottoressa Manes con tutta la leggerezza di cui era capace, evitando di essere categorico come lo era stata lei. Avere la consapevolezza di essere alle strette, non avrebbe dato alcuno sprint aggiuntivo a Ilenia, al contrario. Le avrebbe messo addosso un ulteriore peso da trasportare.
Illustrate le varie possibilità con massima imparzialità da parte di Francesco, arrivò perentoria la replica di Ilenia. Che, invece, di restare imparziale proprio non era in grado. Doveva dire la propria e schierarsi, sempre e comunque. Pure quando non possedeva elementi a sufficienza per scegliere con cognizione di causa. Come in questo caso.
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Senza paura
RomanceSenza paura è la storia di un amore potente e profondo, che di colpo viene ostacolato dall'imprevedibilità della vita. Francesco è un ragazzo con aspirazioni semplici. Nella sua giovane età sono racchiusi pregi e difetti della generazione a cui appa...