Capitolo XIV - La proposta

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Era lui. L'aveva riconosciuto subito, appena la commessa glielo aveva mostrato, estraendolo dalla scatolina che lo custodiva per metterlo fra le sue mani. Era scintillante. Sobrio e raffinato, luminoso ma discreto, elegante e morigerato. Prezioso, senza esagerare. Poiché il rischio di eccedere in uno stile barocco era elevato, quando l'oggetto in questione era quello che Francesco si apprestava a comprare.

Era l'anello perfetto. Il suo giudizio ovviamente era di parte, dato che era lui stesso a sceglierlo, tuttavia credeva davvero che non avrebbe potuto trovarne uno migliore. Sulla superficie interna avrebbe fatto incidere una scritta. Qualcosa di semplice ed efficace, con l'aggiunta di un dettaglio personale.

Per sempre tuo, Francesco. E di seguito la data del loro primo incontro. Francesco la ricordava bene, visto che coincideva con quella del suo primo giorno di prova presso Le Navi. Il suo ultimo lavoro stagionale, prima dell'impiego in qualità di educatore. Erano trascorsi circa sette anni da quando si era cimentato come guida nel parco marino di Cattolica.

Gli sembrava un'altra vita. Fatta di precarietà, un'indipendenza latitante, degli studi da concludere e il futuro tutto da creare. Quel futuro che adesso aveva un sapore dolce, caratterizzato da una maggiore e più matura consapevolezza e una minore frenesia. Poteva sentirlo concretamente, protetto dentro la garanzia del cerchio di metallo che stringeva fra le dita.

Aveva una miriade di significati, quella forma. Nella precisa circolarità del suo andamento era una finitezza chiara e immacolata, priva di errori. Trasmetteva l'idea di un percorso pulito, netto, contraddistinto dalla certezza della chiusura opposta a un concetto rimasto indefinito. Era l'emblema della felicità condivisa. Un abbraccio impossibile da sciogliere.

Al suo interno erano tante le storie che convivevano, intrecciandosi fra loro. Belle o brutte, divertenti o tristi, intense o piatte. Loro, comunque. Di entrambi. Ilenia e Francesco le avevano costruite e attraversate insieme. Tutte. Da quella più ostica da affrontare a quella meno rilevante.

Osservando la sua struttura da vicino, tenendo l'occhio sinistro chiuso per meglio perforarne la circonferenza con il destro, Francesco poteva vedere gli anni a venire. Ci sarebbero state altrettante avventure da vivere, esperienze da provare, vicende da raccontare. Era tutto scolpito lì dentro, ogni singolo momento veniva cullato fra le pareti dorate dell'anello.

«Lo prendo.»

* * *

E se gli avesse risposto di no? Magari che non si sentiva ancora pronta, che per lei era troppo presto, che non le sembrava la cosa più opportuna da fare. E bisognava aspettare. Oppure che non voleva, semplicemente. Macché, non avrebbe mai potuto fregarlo in quella maniera. Non era realistico.

Fatto l'acquisto, la mossa seguente consisteva nel decidere in quale modo consegnare l'anello a Ilenia. Francesco doveva valutare la soluzione adeguata, provando a indovinare un contesto adatto e ricreando l'atmosfera giusta. Non gli capitava spesso di chiedere a qualcuno di fargli compagnia per il resto della vita. Prendere un impegno simile comportava necessari accorgimenti preliminari. Era un'occasione speciale.

Intanto il primo passo era stato fatto. Per il secondo, parimenti, non era quindi prevista improvvisazione. La possibilità di commettere delittuose imprudenze infatti non era contemplata. Doveva restare tutto quanto sotto il suo controllo. Solo così Francesco poteva essere sicuro di evitare sbavature e rendere quel frangente memorabile.

Forse però si sbagliava. Aveva senso architettare l'impalcatura di una scenografia finta quando si ambiva ardentemente a una rappresentazione autentica? Probabilmente no. Perciò doveva rivedere i propri piani. Perché la verità era che non c'era nulla da inventare o studiare a tavolino, bensì occorreva piuttosto mettere al bando qualsiasi atteggiamento artefatto per poter agire senza avere addosso il peso schiacciante delle sovrastrutture. Eccolo, il segreto di Pulcinella. Francesco avrebbe dovuto essere sé stesso, lasciare che emergesse la sua naturalezza, con tutti i pro e tutti i contro del caso. Era questa la strategia da seguire, l'unica infallibile.

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