Now playing: Right Down the Line, Gerry Rafferty
«Ben ritrovati su Rockin' City 105, cari ascoltatori. Io sono Harry, e quella che avete appena ascoltato era Here I Go Again dei Whitesnake.»
Mi faceva una strana sensazione sentire quella voce così familiare provenire da delle cuffie piuttosto che da lui in prima persona.
Era diverso da quando, in passato, avevo parlato con lui al telefono, poiché in quelle occasioni ero stata consapevole del fatto che era a me che si stava rivolgendo, mentre in quel caso non ero decisamente la sola ad ascoltare ciò che aveva da dire; nonostante ciò, il suo tono era totalmente rilassato e lui, almeno all'apparenza, del tutto a suo agio a parlare in un microfono, il quale rendeva la sua voce già normalmente ricca e profonda ancora più affascinante.
Quella sera mi ero chiusa in camera dopo cena con l'intenzione di provare a scrivere qualcosa, ma avevo presto accantonato sia l'idea che la chitarra per ascoltare invece un po' di musica prima di dormire. Era stato a quel punto che, guardando l'orario sul display del cellulare, avevo automaticamente pensato ad Harry ed al fatto che a quell'ora lui stesse ancora lavorando; senza pensarci un secondo di più, avevo allora cominciato a cambiare tutte le radio locali di New York fin quando, dopo più di mezz'ora, la sua voce facilmente riconoscibile non mi aveva confermato che avessi trovato quella che stavo cercando.
«Stavamo parlando con Tobias per Right Down the Line, la rubrica notturna in cui potete telefonare qui a Rockin' City 105 per chiedere consigli, sfogarvi o anche solo per richiedere una canzone che vi va di ascoltare.» Sorrisi al nome della rubrica, un gioco di parole tipico di Harry e che utilizzava la canzone di Gerry Rafferty per fare riferimento alla linea telefonica. «Tobias, ci sei ancora?»
«Sì, sono qui.»
«Ci stavi raccontando di una situazione un po' tesa che si è creata tra te ed una tua collega, che per comodità chiameremo Rachel» ricapitolò Harry. «Un paio di settimane fa siete andati ad una cena di lavoro. Cos'è successo?»
«Dopo la cena le ho dato un passaggio a casa, una cosa tira l'altra e... e siamo andati a letto insieme.» Harry emise un suono affermativo, confermando che gli stesse prestando tutta la sua attenzione. «Prima di quella sera nessuno dei due si era mai mostrato interessato all'altro in quel senso, quindi è stato un po'...»
«Inaspettato?» suggerì Harry, il ragazzo dall'altro lato confermò. «In senso positivo o negativo?»
«Non lo so,» replicò Tobias, palesemente frustrato, «credevo positivo, ma poi lei ha cominciato ad evitarmi in ufficio e quindi ho pensato che potesse essersi pentita di quello che è successo tra noi.»
«Le hai dato qualche motivo per credere che tu fossi pentito?» rilanciò Harry.
«Non credo.»
«Va bene, allora le hai dato qualche motivo per credere che tu non fossi pentito?» Stavolta Tobias rimase in silenzio, allora Harry continuò. «In situazioni del genere è facile che da entrambe le parti ci sia incertezza, poiché nessuno dei due vuole essere il primo ad ammettere che andare a letto insieme ha significato qualcosa, non importa cosa nello specifico.»
«Ho provato a parlarle, in queste settimane» si difese il ragazzo. «Cioè, non di quello che è successo, ma ho provato ad avere con lei delle conversazioni normali e lei mi ha sempre liquidato in tutta fretta.»
«Ah, Tobias,» lo richiamò Harry, emettendo un breve lamento di disapprovazione, «ecco dov'è stato l'errore.»
«Cosa ho fatto?»
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3000 Love Songs
Fanfiction«Julia?» «Mhm?» «Ricordi quando ti ho raccontato di quel ragazzo inglese che venne a studiare qui per un semestre e con cui sono stata per un periodo?» «Quello che credevi fosse la tua anima gemella e che invece ti ha mollata perché ha messo incint...