Capitolo 18

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Now playing: Light My Fire, The Doors


Il campo era silenzioso, quando vi facemmo ritorno, segno che anche gli ultimi nottambuli avessero infine ceduto alle braccia di Morfeo - complice, probabilmente, qualche drink che aveva contribuito a metterli definitivamente fuori combattimento.

Ad essere onesta, il fatto che gli adulti che ci circondavano fossero un po' sfiniti dalle attività della giornata, un po' ubriachi, era per me un sollievo: mentre infatti lasciavo che Harry, con la mano stretta alla mia, mi guidasse silenziosamente verso la nostra tenda passando tra tutte le altre che riempivano quel campo, divenni all'improvviso estremamente cosciente del fatto che il sottile telo che ci avrebbe accolti non ci avrebbe di certo fornito tutta la privacy che avevo sperato di avere in un momento del genere. Ero tuttavia abbastanza certa che il sudore freddo che mi inumidiva la mano che lui stringeva, così come il cuore che batteva come un tamburo contro il mio torace, fossero dovuti principalmente alle intenzioni con le quali avevamo lasciato il lago ed alla trepidazione che era stata chiara sul volto di entrambi piuttosto che alla possibilità - più che concreta, lo ammettevo - che l'indomani ci aspettasse un'inevitabile camminata della vergogna.

In ogni caso, tutto ciò passò in secondo piano non appena raggiungemmo finalmente la tenda e subito sfilammo le scarpe, lasciandole lì fuori prima di entrare uno alla volta nel ristretto spazio. Una volta dentro, infatti, attesi giusto che Harry si preoccupasse di chiudere completamente la zanzariera - lasciando invece il telo d'entrata aperto quel poco che bastava affinché la luce della luna non ci lasciasse nel buio totale - prima di farlo voltare, scorgendo, anche nella penombra, un sorriso curvargli le labbra nel momento in cui mi posizionai a cavalcioni sul suo bacino. Afferrando poi le mie gambe per accarezzarle attraverso i leggings che indossavo, domandò «ancora convinta?»

Il suo tono beffardo, dovuto al fatto che non avessi aspettato neanche un secondo prima di avventarmi su di lui, mi fece sorridere mentre annuivo. «Non dobbiamo farci sentire, però.»

«Questo dipende solo da te.»

«Idiota.»

Harry rise prima di baciarmi, facendo sì che quella tenda venisse presto riempita da delicati schiocchi e leggeri ansimi. Intanto, le sue mani cominciarono a vagare dalle mie gambe al mio sedere, soffermandosi su di esso giusto il tempo di abbassare il mio bacino sul suo prima di risalire ancora per afferrare i lembi del maglione che indossavo. «Questo sta molto meglio a te che a me, ma al momento non serve a nessuno dei due.»

Sorrisi e premetti un ultimo bacio sulle sue labbra morbide prima di allontanarmi quanto bastava per permettergli di sfilare il capo, che non tardò a lanciare in un angolo della tenda per disfarsene del tutto. «È comodo, quindi non credo che lo riavrai più.»

«Non è giusto, è uno dei miei maglioni preferiti.»

«Mi dispiace molto per te» dissi con una scrollata di spalle. Percorsi intanto il suo addome con i palmi, tirando su il capo che gli copriva il torace quando risultò essere decisamente di troppo e venendo aiutata da lui a rimuoverlo del tutto; la mia canotta subì la stessa sorte prima che Harry stringesse le braccia intorno al mio corpo, schiacciandolo contro il suo in un contatto quasi pelle contro pelle che mi diede i brividi.

«Propongo un patto,» sussurrò, le labbra che premevano sul mio collo e scendevano lentamente fino alla curva dei miei seni, «puoi avere quello che vuoi dal mio guardaroba fin quando io posso continuare a sfilartelo di dosso.»

«Affare fatto.»

Lo sentii sorridere contro la mia pelle a quella risposta repentina, dovuta chiaramente al fatto che ogni suo bacio mi stesse rendendo più impaziente di secondo in secondo; non esitai per questo a lasciar sfilare il reggiseno giù dalle braccia non appena, in un movimento rapido, Harry ne slacciò il gancetto, rimuovendo così l'ultima barriera che separava la mia pelle dal calore della sua. Quando poi una sua mano risalì il mio fianco e non si fermò fin quando il palmo non ebbe ricoperto uno dei miei seni, le mie dita si strinsero in automatico tra i suoi capelli e le mie labbra si serrarono per contenere un mugolio; il ragazzo sollevò lo sguardo, a quella reazione istintiva, ed i suoi occhi vagarono per il mio intero viso con una tale intensità da risultare quasi pura adorazione.

3000 Love SongsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora