Now playing: The Greatest Love Of All, George Benson
Il braccio di Harry circondava inerte il mio bacino, il suo torace si espandeva a ritmo regolare contro la mia schiena ed il suo respiro pesante soffiava sulla mia spalla nuda - tutti segni del fatto che, al contrario di me, lui stesse ancora dormendo.
La luce del giorno proveniente dall'esterno mi portò a serrare le palpebre un secondo dopo averle aperte, ma il fatto che la finestra fosse posizionata direttamente di fronte a me mi portò presto ad emettere un leggero lamento mentre ruotavo di centottanta gradi, nascondendo il viso nel petto di Harry; quei movimenti finirono tuttavia per svegliare il ragazzo al mio fianco, il quale, dopo aver preso un lungo e profondo respiro, infilò un braccio sotto al mio collo per avvolgermi le spalle e strinse quello intorno al mio bacino per attirarmi il più possibile a sé.
«Luce?» domandò con voce bassa ed estremamente rauca, alla quale provò a rimediare schiarendo la gola mentre io annuivo contro il suo petto. «Mi dispiace, ho dimenticato di chiudere le tende.»
Scossi la testa come per suggerirgli che non importava e mi strinsi ancora di più a lui, sentendolo sorridere quando cominciai a percorrere con le dita la sua spina dorsale e a lasciare piccoli baci alla base del suo collo.
Nei minuti seguenti provai a riaddormentarmi ancora per un po', visto che la sveglia non era ancora suonata, ma questo mi fu praticamente impossibile: con le sue dita che mi pettinavano distrattamente i capelli, le sue gambe che scivolavano tra le mie come se mi stessero accarezzando, il suo profumo che mi riempiva le narici e le sue labbra che, di tanto in tanto, premevano baci sulla mia testa, ogni mio senso era talmente stimolato che prendere sonno era l'ultimo dei miei pensieri. Dal momento che anche lui era ormai più sveglio che mai, misi allora del tutto da parte quel tentativo e portai le labbra al suo orecchio per sussurrare «buongiorno.»
«'Giorno,» replicò, arretrando la testa quanto bastava per osservarmi e costringermi così a risollevare le palpebre, «dormito bene?»
I suoi occhi verdi erano leggermente lucidi, i suoi capelli castani completamente in disordine e le sue labbra più rosee che mai mentre mi rivolgevano un sorriso che mi riscaldò il cuore.
«Benissimo,» risposi, sollevando una mano per spostargli delle ciocche di capelli dalla fronte, «ma non sono comunque pronta per andare a lavoro, oggi.»
«A chi lo dici.»
Alzò gli occhi al cielo con un'aria melodrammatica che mi fece ridere, ancora di più quando mi fece distendere di schiena sul materasso per spostarsi parzialmente su di me ed infilare il viso nell'incavo del mio collo. Chiusi allora gli occhi mentre, con una mano che gli pettinava i corti capelli dietro la nuca e l'altra che gli sfiorava le spalle e la schiena, mi godevo i baci a labbra aperte che seminò sul mio collo e sul petto, così come la sua mano che mi accarezzava la pancia ed il fianco fin sotto il mio seno.
«Sai di cosa ho voglia?» domandai poi, sorridendo nel sentire il ghigno che subito comparve sulle sue labbra ancora impegnate sulla mia pelle.
«No, Richie. Di cosa hai voglia?»
La sua bocca raggiunse la valle tra i miei seni, ma a quel punto aprii gli occhi per osservare la sua reazione mentre rispondevo «pancakes.»
Come mi aspettavo, Harry fermò la sua discesa per poter sollevare la testa e rivolgermi un'occhiata contrariata che mi fece sorridere ancora di più. «Non la risposta che volevo.»
«Ma l'unica che avrai.»
Emise un lamento quando scivolai via da sotto di lui, affondando il viso nel cuscino mentre brontolava «sei malvagia, Richie.»
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3000 Love Songs
Fanfiction«Julia?» «Mhm?» «Ricordi quando ti ho raccontato di quel ragazzo inglese che venne a studiare qui per un semestre e con cui sono stata per un periodo?» «Quello che credevi fosse la tua anima gemella e che invece ti ha mollata perché ha messo incint...