3000 Love Songs

Capitolo 19

Now playing: Too Funky, George Michael

Il caldo che faceva in quella tenda a differenza di quando mi ero addormentata appena qualche ora prima fu ciò che mi svegliò il mattino seguente. 

Aprendo gli occhi all'ambiente ora illuminato dalla luce del sole che filtrava attraverso il telo leggero, mi resi ben presto conto di essere sola: la coperta che, ad un certo punto della notte, avevamo messo addosso era ora dimenticata in un angolo, le borse aperte e disordinate e vestiti erano sparsi un po' ovunque; tuttavia, oltre il totale caos che regnava in quel ristretto spazio, della persona che mi aveva tenuto compagnia tutta la notte non c'era alcuna traccia.

Mi misi a sedere con un leggero lamento, sfilando il maglione ora fin troppo pesante ed afferrando la mia borsa prima di uscire da lì dentro, andando dritta verso i bagni con l'intenzione di rendermi, quantomeno, presentabile. Fu per questo solo dopo aver indossato dei pantaloncini, un top sportivo ed aver legato l'ammasso informe di capelli rossi in un'alta coda di cavallo che m'incamminai verso le tende dei bambini, dove la maggior parte degli adulti era radunata; tra qualche rapido saluto e brevi chiacchiere riguardo il caldo che faceva quel giorno, individuai ben presto la persona che stavo cercando e che - come avrei dovuto aspettarmi - sembrava già più attiva di tutti noi altri.

Harry mi dava le spalle mentre, in compagnia dei ragazzi dello staff, aiutava a preparare la colazione girando delle fette di pane messe a tostare su una griglia. Rimasi a guardarlo qualche secondo mentre chiacchierava e rideva con un'aria totalmente rilassata e tranquilla, in grande contrasto con quella che gli avevo visto mostrare appena prima di addormentarmi; tuttavia, insieme a quell'immagine tornò anche tutta la sequenza di eventi che l'avevano preceduta e che, anche a distanza di ore, faceva sì che un leggero calore mi avvolgesse il petto ed il viso.

Scossi la testa per mandare momentaneamente via quei pensieri e presi un respiro profondo mentre riprendevo a camminare nella sua direzione, esitando giusto un secondo prima di poggiare distrattamente una mano sul suo braccio mentre mi annunciavo a tutti con un allegro «buongiorno». Gli occhi di Harry guizzarono su di me all'istante, ma feci appena in tempo a vedere il suo sguardo ammorbidirsi ed un sorriso formarsi sulle sue labbra in risposta al mio prima che uno dei ragazzi attirasse la mia attenzione, domandando «com'è andata la prima volta in tenda?»

«Meglio di quanto mi aspettassi» replicai velocemente, cercando di ignorare il modo in cui i miei pensieri erano immediatamente deviati verso il significato meno innocente di quella domanda. «Quei materassini sembrano molto più scomodi di quel che sono realmente.»

«Dovevi essere proprio distrutta, allora, perché quei materassini sono tanto scomodi quanto sembrano» intervenne giocosamente un'altra ragazza, suscitando una piccola risata generale. Poi, richiamando l'attenzione dei due colleghi, disse «forza, sfamiamo questi bambini.»

I tre racimolarono il cibo già pronto per sistemarlo su dei grossi vassoi, incamminandosi poi alla volta dei tavoli da picnic che già ospitavano i bambini in attesa della colazione.

«"Meglio di quanto mi aspettassi", mhm?» mi canzonò il ragazzo al mio fianco non appena rimanemmo soli. «Credevo che la notte scorsa meritasse un po' più di entusiasmo.»

Quando mi voltai, lo trovai poggiato con il sedere ad un tavolino, le braccia incrociate al petto ed un sorriso sghembo sulle labbra che subito mi fece venir voglia di baciarle.

«Considerando che mi hai sedotta e poi abbandonata, non meritavi il mio entusiasmo» replicai scherzosamente, vedendolo sollevare le sopracciglia con aria divertita.

«Quand'è che ti ho abbandonata?»

«Mi hai fatta svegliare da sola,» sottolineai, «quindi è come se mi avessi abbandonata.»