Capitolo 8

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L'assillante e assordante "Drin" della sveglia mi obbliga ad aprire gli occhi.
Non mi sembra vero che tra meno di due ore rivedrò tutti i miei amici. Mi alzo e apro l'armadio. Osservo un abitino celeste che non ho mai messo. Non ho mai notato quanto fosse grazioso, decido di metterlo oggi. Prendo l'abito, gli anfibi, un giacchino di jeans, la calzamaglia e una catenina con una farfallina argento, l'unico ricordo di mia nonna scomparsa circa 15 anni fa. Faccio una doccia calda, preparo la borsa, faccio colazione ed esco. Salgo sulla mia bicicletta blu notte che Stefanie definisce nera e mi dirigo verso scuola. Quando arrivo, mi sento strana, tutti mi fissano e qualcuno mi passa accanto e mi sussurra cose tipo:
"Bentornata" "Come stai?" "Sono felice di vederti!".
Mi accorgo che il fatto che sono svenuta e finita all'ospedale si è diffuso a macchia d'olio: sono una delle news della scuola.
Inizio a parlare con Stefanie, ma improvvisamente la mia voce resta l'unica a sentirsi. È calato un silenzio di tomba. Passa un ragazzo moro, con un viso ovale e lineamenti delicati: deve essere Aurelius. Inizia a guardarmi, si avvicina a me, mi guarda negli occhi e mormora:
"Devi essere tu quella di cui tutti parlano, quella svenuta, me ne hanno dette fin troppe su di te, e non sapevo come immaginarti, ma ora che ti vedo ti trovo..." le sue parole vengono interrotte da una prof che alza un cartellone con scritto: "Ballo di Primavera".
Aurelius si allontana da me e torna dov'era prima.
"Ebbene sì, ci sarà un ballo tra esattamente una settimana. Tutti gli studenti sono invitati ma dai 15 anni in su" sbraita la prof.
Inizio a odiarla, per colpa sua non sono riuscita a sentire le parole di Aurelius. Molti ragazzi osservano le ragazze e viceversa, tutti iniziano a farsi un'idea sul futuro partner. Il mio e lo sguardo di Aurelius si incontrano e capisco di essere caduta nella trappola come tutte le altre ragazze, capisco che evidentemente si deve essere comportato così con tutte.

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