Capitolo 5

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Socchiudo gli occhi e vedo una macchia bianca muoversi, alla sua destra un orologio che segna le 16:00. Spero che non sia indietro perché altrimenti dovrei rimanere qui.
Apro gli occhi definitivamente e scopro che la macchia bianca era l'infermiera e che l'orologio segna le 16:20.
L'infermiera si gira, mi scruta per un attimo e poi mi sorride.
"Signorina Evans, come si sente?" mi chiede.
"Molto bene, grazie" rispondo.
"Bene, se vuole l'accompagno. Sua madre è giù che l'aspetta" mi dice allegramente: probabilmente mia madre è qui da ore.
"La ringrazio" dico accennando un sorriso.
Percorriamo tre rampe di scale perché l'ascensore era occupato da un bambino sulla sedia a rotelle. Poco prima dell'ultimo gradino dico: "La saluto, e grazie per avermi aiutata". Cerco di avere un tono gentile come il suo.
Intravedo mia madre e corro da lei.
"Clary! Oh amore mio...Stai bene?" mi domanda e inizia a riempirmi di baci. Annuisco. Un ragazzino passa in bici e ci guarda ridendo. Imbarazzata sussurro:
"Mamma...Non qui..."
"Ah..ovvio." dice avviandosi verso la macchina. Entriamo.
"Clary, cos'è successo?" mi chiede dopo un po' seria.
Mi agito e poi balbetto: "Non lo so."
"Tesoro, a me puoi dirlo." mi osserva inclinando la testa.
La osservo a mia volta e poi le racconto tutto per filo e per segno.
"Mmm...Strano...ma deve riguardarti" borbotta.
"Cosa?!" chiedo perplessa.
"Com'era fatta la persona colpita dal raggio viola?" mi chiede tutto a un tratto.
"Boh...aveva due occhi verdi ed era anziana. Era un uomo credo" affermo. "Perché?"
"Oh no." dice e una lacrima le riga il viso.

La SibillaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora