Capitolo 23

66 6 0
                                    

Ma come avevo previsto, questa è una concessione troppo grande.
Piano piano tutto inizia a roteare, niente è più nitido: tutto, io, la mia casa, i miei genitori, si dissolve.
Ed ecco che mi ritrovo in un secondo scenario: guardo il piccolo orologio rotondo appeso sopra la cappa, è mezzogiorno.
Sono seduta al mio posto a tavola, pronta per mangiare.
Sono un po' più grande questa volta, avrò nove anni al massimo.
Mia madre cucina, apparecchia, mi versa l'acqua e...aspetta, quello cos'è? Mia madre versa un liquido color porpora nel mio bicchiere, successivamente dell'acqua.
"Su, mangia", mi incoraggia poi.
Non me lo faccio dire due volte e in pochi minuti il piatto ed il bicchiere sono vuoti.
Un'unica domanda mi perfora: cos'era quella cosa??
Non ho molto tempo per ragionare: tutto sbiadisce nuovamente, e mi ritrovo in un terzo scenario.
Ora, sono nella mia camera da letto.
Sto dormendo tranquillamente, quando qualcuno entra.
E' mia madre, e ha una boccetta in mano; si dirige verso il comodino e ne versa l'intero contenuto nella mia bottiglia d'acqua. Questa volta non è porpora ma verde acceso.
Le corro dietro (anche se so che non mi sentirà e tantomeno vedrà) e le taglio la strada.
"Cosa stai facendo? " le grido a squarcia gola, ma lei mi chiude la porta in faccia e se ne va.
Tutto inizia a muoversi e mi chiedo cosa accadrà questa volta, ma invece di risvegliarmi in situazioni passate, mi risveglio nelle braccia di Sibelius.

La SibillaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora