Capitolo 21

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"Okay. Se lo dici tu..." risponde perplesso Sibelius.
"Dammi la mano, o resterai qui da sola, Clary", dice poi accennando un sorriso.
Non mi ha chiamata "novella"!
Indugio un attimo e faccio come dice, Aurelius gli stringe l'altra.
Sibelius chiude gli occhi e ho l'impressione che se il suo corpo è lì, la sua mente sia lontana anni luce.
Mi sembra il tempo non passi più, forse sono solo istanti, non saprei, anche fisicamente mi sento strana, ma ancora una volta non saprei definire in quale modo: mi sento male eppure bene. Poi da profondità remote mi pare di sentire parole, o suoni incomprensibili. E' la voce di Sibelius? non ne sono certa.
Improvvisamente - potrebbero essere passate ore o attimi - mi accorgo che ci troviamo di fronte ad un enorme tempio, e mi pare di essere lì da sempre ma non so perché. Sono confusa, non so più se questa sia la realtà. Solo poche ore fa ero felice e orgogliosa di essere una maga e pregavo che non fosse un sogno, ora sono nuovamente turbata e spaventata.
Il tempio è illuminato dalla luce della luna, con colonne oscurate dalla fitta vegetazione, la grande porta centrale è interamente occupata da incisioni e c'è una semi luna sopra l'ingresso.
Vorrei chiedere perché siamo venuti qui, ma resto in silenzio.
Poi mi faccio coraggio.
"Cos'è quella?" chiedo indicando la semi luna.
"Il simbolo tra l'alleanza fra Maghi e i Neutri", mi risponde Sibelius.
"Neutri?" domando incerta.
"Persone prive di poteri magici." precisa Aurelius.
"Entriamo".
Adesso non riesco a trattenermi e chiedo:
"Perché siamo qui?"
Mi aspettavo che non me lo dicessero ed invece, Aurelius, risponde.
"Hai presente la tua prima visione? -annuisco- questo è il luogo migliore in cui puoi avere la seconda."

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